Per la prima volta nella storia delle Film Commission italiane, si è tenuto un vero e proprio “raduno” tra gli staff delle FC associate all’IFC. Nel 2009 si era tenuto a Roma, alla Casa del Cinema, il Film Commission Day, una iniziativa aperta al pubblico ed alle altre categorie del comparto dell’audiovisivo per fare il punto su i risultati raggiunti dalle FC italiane nei primi dieci anni di attività e si era evidenziato il ruolo strategico di queste organizzazioni per lo sviluppo del comparto.
A tre anni di distanza l’attuale direttivo dell’Associazione IFC, a cui sento di rivolgere il mio apprezzamento per il lavoro svolto, ha ben intuito la necessità di una riflessione interna alla nostra categoria per affrontare le criticità che già emersero nel corso dell’FC Day del 2009, in riferimento all’eterogeneità delle caratteristiche delle stesse FC.
Il Training dei giorni scorsi è stata anche una occasione importante per trasferire ad una nuova generazione di addetti le esperienze e le competenze delle “FC storiche” in uno scenario che va trasformandosi.
Nel corso degli ultimi anni, il confronto continuativo con tutte le altre categorie del comparto promosso da questo direttivo, come dai precedenti, ha cominciato a dare risultati sia nel senso di un miglior dialogo e riconoscimento delle esigenze reciproche, sia nel senso di una sempre più efficace armonizzazione del sistema delle FC. Il programma vasto ed articolato della tre giorni di Torino, ben elaborato dai colleghi del direttivo, Maselli, Olivucci e Bracco, ha consentito sia momenti di approfondimento ed aggiornamento, grazie al contributo degli esponenti delle categorie intervenuti in qualità di relatori, che momenti di scambio e confronto su temi e consuetudini del nostro lavoro quotidiano.
Tuttavia, ancora una volta dal quadro complessivo delle esperienze e delle attività delle FC italiane emergono alcuni aspetti ricorrenti: mentre si conferma il ruolo significativo che le FC hanno rivestito dal punto di vista del decentramento della produzione e della nascita di nuovi poli produttivi locali è necessario che le esperienze regionali si integrino in un disegno nazionale per un concreto sviluppo del comparto nel suo insieme. Risulta difatti urgente che anche a livello locale maturi una migliore comprensione del valore strategico dell’investimento a sostegno della produzione audiovisiva, anche in riferimento alle attività delle FC, nel segno della continuità e della certezza delle politiche di sviluppo indirizzate a questo settore dagli enti locali.
Maurizio Gemma