direttore Paolo Di Maira

EVENTO SPECIALE / L’urgenza di nuove regole

Anna Laura Orrico (foto di Matteo Losurdo)

Cos’è cambiato e cosa dovrà cambiare dopo il lockdown? Il confronto tra le strategie di Italia, Stati Uniti e Cina ha concluso, nel pomeriggio del 7 settembre, il Focus organizzato da ANICA, per la Direzione Generale Cinema del MiBACT, aperto dal sottosegretario Di Stefano, in quest’occasione assieme al sottosegretario al MiBACT con delega al cinema Anna Laura Orrico, ed eccezionalmente chiuso dal presidente MPAA Charles Rivkin in collegamento dagli Stati Uniti.

Orrico ha sintetizzato gli interventi straordinari del governo a favore del mondo dello spettacolo (335 milioni di euro complessivi) e le misure adottate per la una sollecita ripartenza delle riprese cinematografiche che, grazie al coordinamento con le Film Commission, hanno permesso alle produzioni estere a tornare a girare in Italia in sicurezza.
Il direttore DG Cinema Nicola Borrelli ha argomentato che lo step successivo dev’essere l’aggiornamento delle regole nazionali e comunitarie rispetto a una realtà profondamente mutata ( “ma va fatto in tempi veloci”), mentre Jole Maria Giannattasio (MiBACT) ha elencato gli interventi messi in atto per fronteggiare la crisi.

Francesco Rutelli (foto di Matteo Losurdo)

“Da questo lockdown esce una filiera necessariamente più integrata”, ha detto Francesco Rutelli, presidente ANICA, registrando che il ritorno seppur contenuto di spettatori al cinema ha dimostrato che il messaggio che le sale “sono un posto sicuro” è passato. Ma per non vanificare gli sforzi sin qui fatti da governo e categorie del settore, ha aggiunto, è necessario che non si riduca l’investimento nelle produzioni da parte dei principali players distributivi e televisivi . 

Questione, questa, cruciale per Giancarlo Leone, presidente dei Produttori Audiovisivi (APA), che ha ribadito quale dovrà essere la strada da percorrere : “rivolgo ancora la richiesta al Governo di riconoscere a RAI l’intero extra gettito che proviene dal canone in bolletta, restituendo di fatto al servizio pubblico oltre 100 milioni l’anno per investimenti nella produzione”. Sia Leone che Rutelli hanno poi indicato nel MIA (il primo mercato “misto” post lockdown) che si terrà a Roma dal 14 al 18 ottobre, un concreto contributo alla ripartenza della della produzione nazionale e del suo rapporto con il mercato internazionale.

L’orizzonte del dibattito si è allargato all’ Europa con l’ intervento di Alex Agius Saliba, membro del parlamento europeo: “Oggi l’Europa deve rafforzare la propria identità culturale”, ha detto, ricordando che il Recovery Fund ha riconosciuto che la cultura è il settore più colpito, e conseguentemente vedrà aumentare le risorse assegnate e nello stesso tempo sarà tutelata da regole più stringenti. Lo ha assicurato Jasmin Battista, responsabile dell’ e-commece e DG Connect dell’Unione Europea, comunicando che entro l’anno sarà promulgato il Digital Services Act che regolamenterà il mercato online, obbligando le piattaforme a maggiore trasparenza e responsabilità.

L’auspicio che i regolatori europei facciano rispettare le regole e garantiscano la trasparenza dei dati concernenti i consumi sulle piattaforme è stato espresso da Chiara Sbarigia, segretario generale APA, che ha lanciato l’allarme sul problema della pirateria, cresciuta del 66% durante il lockdown.

foto di Matteo Losurdo

Il dominio crescente delle OTT preoccupa anche il produttore di Cattleya Marco Chimens (“creare entità europee che possano competere è impensabile, meglio concentrarsi su quello che possediamo e che fa la differenza: il talento e la possibilità di comunicare i nostri valori”), mentre per Carolina Lorenzon, direttore relazioni internazionali di Mediaset si tratta di arginare veri e propri “abusi”, e la sua omologa in RAI, Simona Martorelli, ha posto l’accento sulla preminenza dei contenuti d’interesse generale, convinta che all’Europa spetti l’ultima parola sui servizi digitali.

Ma come si è mosso il business durante l’emergenza, ha chiesto il moderatore del panel Stan McCoy, presidente di MPAA EMEA ai suoi interlocutori?

Lavorando a nuove sceneggiature, ha risposto Liu Chun, presidente di China Film Coproduction Corporation, reduce da un lockdown piombato sul capodanno cinese, che è il periodo più importante del box office nazionale; ma non solo: nel tempo dell’attesa molte produzioni locali si sono rivolte alla distribuzione online e la maggior parte dei cinema ha colto l’occasione per ristrutturare i locali per dare maggiore sicurezza al pubblico.

La sicurezza è stata la priorità anche per la società statunitense HBO, coproduttrice de “L’amica geniale”: il vicepresidente Jay Roewe ha ammesso che l’azienda è stata messa sotto pressione, sia per la maggiore richiesta di contenuti, sia per l’aumentata concorrenza. Ma per prima cosa l’HBO si è concentrata su come far ritornare in sicurezza le persone al lavoro. Questo ha comportato un aumento del budget per servizi dedicati ( protocolli, monitoraggio) ma ha anche favorito un più intenso scambio di informazioni con le amministrazioni locali.

“Proteggere la creatività dal wild west creato dall’abuso dei social media e far rispettare le norme sul coyright”, ha chiesto , in conclusione, il presidente MPAA Charles Rivkin, che, rivolto all’Italia, ha espresso il suo apprezzamento per il tax credit ( “per le produzoni statunitensi si è rivelato un importante incentivo agli investimenti”, ha detto, notando che le riprese della serie tv internazionale “Leonardo” sono ripartite e concluse con successo). 

Chiusura nel segno dell’ottimismo, verso un futuro migliore.

Procedendo “mano nella mano”, ha esortato il presidente MPAA. 

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