direttore Paolo Di Maira

CINEREGIO/Il Presidio della diversità culturale

di Charlotte Appelgreen*

La politica della Commissione europea può avere una grossa influenza sul futuro del settore audiovisivo europeo. Attualmente, sono due, i temi che in particolar modo rappresentano una sfida per il lavoro della regione europea per quanto riguarda il diritto di contribuire alla diversità culturale in Europa: il Mercato Unico Digitale e il Trattato di Libero Scambio fra Europa e Stati Uniti

La strategia per il mercato digitale
Sul tema della strategia per un mercato unico digitale (DSM), CineRegio fa suo l’obiettivo della Commissione Europea di migliorare la distribuzione online e l’accesso alle opere europee in modo da promuovere l’accesso alla cultura e alla diversità culturale nelle regioni europee
Cionondimeno, CineRegio esprime preoccupazione riguardo ad alcune parti della strategia per un Mercato Unico Digitale, che, se implementata, avrà l’effetto opposto a quella che è l’intenzione della Commissione.
I piani della DSM non dovrebbero essere implementati a spese della sostenibilità del settore cinematografico. Per questo, Cineregio condivide l’approccio della Commissione nel descrivere il documento della DSM come un “punto di partenza, e non di arrivo”.

TTIP: la risoluzione del parlamento europeo
Cine Regio sta seguendo da vicino i negoziati del Trattato di Libero Scambio fra Europa e Stati Uniti (TTIP). Perché?
Anche se l’audiovisivo non fa parte del mandato di negoziazione della Commissione Europea, noi di Cineregio siamo preoccupati di cambiamenti e sorprese dell’ultimo minuto.
Vorremmo ricordare al settore cinematografico che è solo grazie ad uno stato membro (la Francia) che i servizi di cinema e audiovisivo non fanno parte del mandato di negoziazione europeo. Per questo ringraziamo la Francia. Da parte nostra il messaggio è chiaro: senza l’eccezione culturale non ci sarà cinema europeo.
Quindi è necessario ricordare alla Commissione Europea la sua promessa di escludere la cultura e i servizi di cinema e audiovisivo (anche online) dal Trattato. Non vogliamo davvero sorprese dell’ultimo minuto.
Il settore cinematografico deve continuare nella sua attività di lobbying nei confronti dei politici nazionali e dei membri del Parlamento Europeo, che alla fine devono sottoscrivere l’accordo presentato dalla Commissione Europa.
Il trattato infatti, una volta redatto ufficialmente dai negoziatori europei e statunitensi, avrà bisogno dell’approvazione del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo per entrare in vigore. In Luglio il Parlamento Europeo ha approvato le proprie raccomandazioni ai negoziatori del Trattato per la Commissione Europea con 436 voti contro 241, e 32 astenuti.

Per questo siamo molto soddisfatti che il Parlamento abbia incluso i seguenti punti nelle raccomandazioni/risoluzioni fatte alla Commissione Europea:

(1)… assicurare, attraverso una clausola generale vincolante per l’intero accordo, in piena conformità con la Convenzione Unesco sulla protezione e promozione delle espressioni della diversità culturale, che le parti si riservano il diritto di adottare o mantenere ogni misura (in particolar modo quelle di natura governativa o finanziaria) circa la protezione o promozione della diversità culturale e linguistica, in linea con i rilevanti articoli, come stabilito nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, e con la libertà di espressione e il pluralismo, indipendentemente dalla tecnologia o dalle piattaforme distributive usate, e tenendo presente che il mandato che la Commissione Europea riceve dagli Stati Membri esclude esplicitamente i servizi audiovisivi;

(2 )… specificare che niente nell’accordo dovrà minare la capacità dell’Unione o degli Stati Membri di sovvenzionare e fornire supporto finanziario alle industrie culturali e ai servizi alla cultura, all’educazione, all’audiovisivo e alla stampa;

Il nostro ringraziamento va ai membri del Comitato CULT del Parlamento Europeo e alla sua relatrice, Helga Trüpel (Germania/I Verdi), che hanno lavorato duro per includere i punti sopra citati.

                                                                                                                                                                                            *Segretaria Generale di Cineregio.
 CineRegio è un’organizzazione no profit che riunisce 43 film fund regionali prove- nienti da 14 paesi europei. I  membri rappresentano un capitale di fondi pari a 168 milioni di euro. 

 

IL MEETING DI AMBURGO
Si terrà ad Amburgo il meeting annuale di Cineregio, dal 30 settembre al 2 ottobre.
Si tratta di una piattaforma di condivisione delle esperienze e delle conoscenze per i membri di Cine Regio.
L’incontro del direttivo e quelli dei sotto gruppi si svolgeranno il 30 settembre, la giornata del 1 ottobre sarà dedicata all’incontro generale di Cine Regio, mentre la serata vedrà l’apertura del Festival di Amburgo.
Il 2 ottobre ci sarà l’incontro con i produttori di Amburgo durante un networking brunch.

I temi di cui si discuterà includeranno, fra gli altri: la presentazione dei sistemi di fondi dei vari membri; la voce delle regioni europee su Mercato Unico Digitale e riforma del Copyright; esperienze e nuove iniziative concernenti i fondi di co-sviluppo fra due o più regioni, presentazione di un nuovo approccio che identifichi il valore potenziale dei progetti in una fase iniziale del loro processo di sviluppo, funzionamento dei ‘completion bond’.

 

ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO DI CINEREGIO
All’Assemblea Generale di Cineregio, tenutasi in maggio 2015, sono stati eletti tre nuovi membri del direttivo.
New entry è Nevina Satta, amministratore delegato di Sardegna Film Foundation. Inoltre, sono state rielette per altri due anni (fino a maggio 2017) Gerlinde Seitner, di Vienna Film Fund e Katarina Krave, di Film I Väst. Il presidente è Philippe Reynaert, CEO di Wallimage.
Gli altri membri del board, in carica per  i prossimi 24 mesi sono: Manfred Schmidt, di Mitteldeutsche Medienförderung (Germania) e Grégory Faes, di Rhône-Alpes Cinéma, (Francia).

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