Creare una federazione degli approcci europei al green, al fine di stabilire una coalizione su pratiche sostenibili che insista su tutti gli anelli della catena audiovisiva: è questo uno dei principali indirizzi del nuovo corso del Programma MEDIA che segue l’emergere della tematica ambientale come priorità di tutta la politica della Commissione presieduta da Von der Leyen (di cui il green deal è una delle maggiori ambizioni), che si traduce nell’obiettivo Europa a neutralità climatica entro il 2050.
Ne ha parlato oggi, 11 maggio, Maria Silvia Gatta, European Commission DG CNECT – Audiovisual Industry & Media programmes, all’interno del webinar dedicato al contributo delle imprese culturali e creative europee allo sviluppo sostenibile, organizzato dal Desk Italia Europa Creativa in collaborazione con IDM Alto Adige e la Provincia Autonoma di Bolzano
“Per tradurre gli obiettivi politici del nuovo programma presentati dal commissario Breton lo scorso dicembre, il primo passo è stato, -spiega Gatta, – instillare un cambiamento culturale nelle pratiche di tutti i settori dell’industria audiovisiva, accompagnandoli anche nell’identificare le pratiche virtuose esistenti: siamo ottimisti su questo, perché il settore è avanzato, fuori dalla politica ci si è resi conto in anticipo di ciò che stava accadendo sul fronte della priorità climatica.”
Gli step successivi sono quelli di “inventariare le azioni (portate avanti dai privati o dalle regioni), capire come raccogliere i vari dati e come la loro misura può guidarci nell’azione futura: per questo lavoreremo con diversi partner europei in primis con l’Osservatorio Europeo per Audiovisivo.”
Fra i primi della lista di questo inventario, senza dubbio la nuova certificazione Green Shooting di IDM Film Fund&Commission dell’Alto Adige, e il protocollo Green Film lanciato nel 2017 da Trentino Film Commission.
“I produttori che presentano domanda di finanziamento a IDM hanno da ora in poi l’opportunità di ottenere il certificato di Green Shooting e di avvalersi delle competenze dei sei Green Consultants, figure che abbiamo formato nell’ultimo anno e mezzo e che hanno ottenuto ad aprile il loro titolo, – spiega Birgit Oberköfler, alla guida della film commission e del fondo altoatesino.- Si tratta prevalentemente di location scout e manager che vengono coinvolti nella fase di preparazione del film, e aiutano nella compilazione della check list con le varie voci del protocollo. Due sono gli enti di certificazione: la cooperativa Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige, che verifica la documentazione presentata e visita il set, e l’Agenzia per l’ambiente e la tutela del clima della Provincia Autonoma di Bolzano –Alto Adige che rilascia il certificato finale Green Shooting.” Altro strumento molto utile, anche per la motivazione dei produttori che si ‘convertono’ al green è il nuovo Calcolatore CO2, con cui, continua Oberköfler, “le produzioni potranno comparare il consumo che avrebbero avuto senza il Green Shooting con quello effettivo, ed avere un’immediata idea dei risparmi”.
IDM è, inoltre, fra i sottoscrittori della Carta sulla Green Production stilata dall’European Producers Club e può dunque avvalersi anche del loro marchio come ulteriore prova del’impegno verso la sostenibilità ambientale.
L’obiettivo è, infatti, un approccio globale, e Oberköfler aggiunge che l’argomento verrà affrontato quanto prima all’interno dell’associazione delle Film Commission Italiane, ricordando come “la Germania, ad esempio, dall’anno prossimo finanzierà solo produzioni audiovisive che adottino protocolli green e lo stesso sta accadendo in Austria.”
Ha valicato da tempo e con successo i confini regionali il Green Film del Trentino, che proprio per questo ha lasciato cadere la T che inizialmente lo procedeva: “fin da subito, circa il 50% dei produttori che richiedevano il nostro sostegno, volevano accedere al nostro disciplinare, la cui adozione, abbiamo poi stabilito, permetteva di guadagnare altri 5 punti all’interno del fondo, – spiega Luca Ferrario, direttore di Trentino Film Commission e Vice Presidente di Italian Film Commission, ripercorrendone le tappe: da strumento per la produzione sostenibile, a marchio di certificazione, in seguito adottato da un network di realtà italiane con l’obiettivo di uniformare il più possibile le regole per i produttori, e recentemente anche dall’associazione di fondi regionali europei Cineregio.”
Ferrario ha poi ricordato alcuni soggetti europei che stanno utilizzando Green Film con modalità diverse: il norvegese Zefyr Media Fund, che non chiede attualmente la certificazione ma la costruzione di un piano sostenibilità; il fondo belga Wallimage che dal 2021 ha introdotto certificazione GF come requisito obbligatorio per accedere al loro contributo, e Mallorca Film Commission, che ha inserito GF nei fondi per lo sviluppo.
La tutela dell’ambiente sarà anche uno dei nuovi criteri guida, assieme a parità di genere, inclusione, rappresentazione di varie forme di diversità, per l’elargizione dei sostegni all’interno dei nuovi bandi MEDIA-Europa Creativa che, ha dichiarato Enrico Bufalini, Project Manager CED Italy MEDIA, Istituto Luce Cinecittà, dovrebbero uscire il primo giugno, e saranno raggruppati in tre macrocategorie: Creazione (dedicata ai contenuti, anche televisivi, e dove ci sarà il nuovo bando sviluppo di opere singole, che diventerà co-sviluppo), Business (dove troveranno spazio i mercati e la formazione); e Audience (con tutti i sostegni selettivi alla distribuzione cinematografica, rinominati Films on The Move; le iniziative di Film Education e tutte le azioni rivolte alla promozione delle opere europee verso il pubblico).
In apertura del convegno, Bufalini ha letto un intervento del Direttore Generale Cinema del MiC, Nicola Borrelli, che ha ricordato come “dal 2020, all’interno del Bando annuale dei contributi selettivi abbiamo inserito una voce che avvantaggia le produzioni green, segno dell’ attenzione del Ministero e della DG Cinema a queste tematiche.”
E nel ribadire la necessità di armonizzazione e federazione delle pratiche a livello europeo, dando concretezza al dialogo, assicura Gatta, “siamo in contatto con i fondi nazionali e regionali e nei mesi a venire intendiamo proseguire e rilanciare questa discussione”. Il prossimo appuntamento, dice, è al Festival di Cannes.