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direttore Paolo Di Maira

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ESERCIZIO/Il Giro dei Cinema

Cosa succede nella galassia delle sale cinematografiche indipendenti italiane, impegnate nella difesa e promozione del cinema di qualità, distanti geograficamente culturalmente dai grandi multiplex? Una domanda particolarmente urgente in questo periodo di flessione degli incassi e contrazione del pubblico.
Se la sono posti Nicola Curtoni e Emilia Desantis, e per rispondere si sono fatti il Giro dei Cinema, perlustrando 42 sale di tutta la penisola per più di un mese (dal 15 settembre al 30 ottobre) alla scoperta di questo universo e delle buone pratiche che lo fanno sopravvivere.
La risposta  è che, nonostante tutto, c’è vita e vivacità, anche se si potrebbe fare ancora di più e meglio.

L’idea di Curtoni, per tre anni ha lavorato in Francia come responsabile della programmazione e degli eventi di un multisala, trae ispirazione da un analogo tour dei cinema europei (Il Tour d’Europa dei Cinema di di Mikael Arnal e Agnès Salson), ed è stata realizzata grazie allo sforzo di Curtoni e di Emilia Desantis, studentessa dello IULM di Milano, che ha deciso di unirsi a lui in questo viaggio esplorativo: “il progetto è stato autofinanziato, con l’aiuto di un piccolo crowdfunding. Il budget del tour è di 1545 euro, di cui la metà ci è arrivata come donazioni, sia da privati che dalle sale stesse, che ci hanno supportato anche in termini di ospitalità”.
Prezioso, inoltre, il contributo di Mediasalles, “fondamentale per selezionare i cinema, grazie a tutti gli articoli scritti sugli esercenti negli ultimi 5 anni”.

Il risultato è un’accurata ricognizione dello stato della sala in Italia, o meglio delle sale ACEC ANEC e FICE

Tutte le attività, le iniziative e le buone prassi sono state scandagliate e pubblicate sul sito dedicato al Giro dei Cinema e classificate in 8 aree tematiche nella sezione “Angolo delle idee” (Eventi-Pubblico Giovane -Nuovi spazi- Sociale&Ecologia- Fidelizzazione- Rete fra cinema- Nuove Tecnologie)

Ogni sala è stata schedata in modo sintetico e pratico descrivendone  l’attività solo nei suoi aspetti positivi, “con l’obiettivo di condividere questa ricerca per tutti coloro che lavorano nell’esercizio. Non c’erano indagini approfondite sullo stato della sala in Italia.” Non per caso ci ha pensato Curtoni, che è anche l’autore del blog uncinemainfrancia.com nato per comparare esercizio italiano e francese.
“Due sistemi molto diversi, – racconta Curtoni,ripercorrendo la sua esperienza di esercente -basti pensare che in Francia negoziavo tutti i film direttamente con i distributori in quattro ore il lunedì mattina, in rapporti sereni e pacifici. Non ci sono minimi garantiti, né costi per la sala…E questo genera più libertà e soddisfazioni. Sono riuscito, ad esempio, a fare “Jeeg Robot” in un paesino francese di 10 mila abitanti in Francia, e anche se ha fatto 30 spettatori, è uno sfizio che mi sono potuto togliere.”

Anche sul fronte del coinvolgimento del pubblico, soprattutto quello giovane e giovanissimo, in Francia vedono lungo: “si organizzano molte più attività con i bambini, dal diploma consegnato per la prima proiezione al cinema -che in Italia fanno solo al Piccolo di Roma- a tutta una serie di altre iniziative legate al pubblico under 12 che prevedono spazi gioco, piccoli festival per ragazzi…”
All’estero poi, funziona molto l’approccio ludico della proiezione, come le serate di Secret Cinema, soprattutto a Londra e nel Regno Unito: proiezioni segrete accompagnate da giochi di ruolo, travestimenti….”.

Oltre alle idee e alle pratiche il tour è servito anche a capire l’aria che tira nel mondo dell’esercizio italiano.
Continua Curtoni: “le sale hanno molta voglia di riconoscimento esterno, e in generale hanno ben accolto il nostro progetto, che però, ci tengo a specificare, non è una vetrina per le sale, come molti si aspettavano. A noi interessa capire cosa funziona e condividerlo, come stiamo facendo.”

 

Il passo successivo, rivela Curtoni, è la pubblicazione di un libro che raccolga le migliori idee che abbiamo trovato, un’idea che lanciamo alle associazioni di categoria interessate, con cui vorremmo realizzarla.

 

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