L’European Producers Club ha stilato un elenco di 10 misure da sottoporre alla Commissione Europea per sostenere e proteggere l’industria audiovisiva, una delle più importanti industrie creative europee a livello di fatturato, apporto al PIL e numero di lavoratori impiegati, nonché baluardo della diversità culturale.
Importante eppur assai fragile di fronte alla crisi del Coronavirus, poiché costituita da società piccole, e da molti freelance.
Di seguito le misure che riguardano progetti in distribuzione, in pre-produzione e produzione, in sviluppo e la sostenibilità del lavoro creativo:
Progetti in distribuzione:
1. Mettere in piedi uno schema a livello europeo e nazionale per compensare gli stakeholders (inclusi i distributor e i produttori) coinvolti nelle perdite delle uscite che hanno subito l’impatto del Coronavirus: ridotti incassi al Box Office, prevendite non completate, investimenti totali o parziali in campagne promozionali cadute nel vuoto;
2. Sostenere le uscite dei film ‘da sala’ attraverso le piattaforme online, permettendo una giusta compensazione per produttori e distributor attraverso una liberalizzazione di tutte le regole che attengono alla cronologia dei media e a tutti I requisiti necessari per accedere ai fondi pubblici e legati ai risultati al box office e al numero di sale. Questa misura è particolarmente rilevante dato che il consumo e la distribuzione online può essere in questo momento di grande beneficio per milioni di persone in isolamento.
• Progetti in pre-produzione e produzione:
3. Dovranno essere previsti fondi emergenziali dai governi nazionali e dovranno essere forniti prestiti a interessi zero per coprire I costi del personale freelance.
4. Garanzie europee e nazionali saranno predisposte a favore delle compagnie assicurative che dovranno far fronte alle richieste di risarcimento delle produzioni sospese e coprire i rischi dei produttori legati al Coronavirus, cosicché le produzioni possano ripartire appena possibile.
5. I finanziatori, i broadcasters e le piattaforme dovranno ‘liberare’ i produttori da scadenze contrattuali ed estendere la validità delle loro decisioni finanziarie a tutto il periodo di sospensione, e laddove i broadcasters e le piattaforme sono i maggiori finanziatori, fare in modo che siano coperti i costi del periodo di sospensione dalla loro quota obbligatoria di contribuzione produttiva
6. Le autorità dovranno ritardare imposte, previdenza sociale e altre tasse dirette e indirette relative alle riprese e alla società di produzione; e sospendere i pagamenti dei prestiti e finanziamenti accordati dalle banche ai produttori
• Progetti in sviluppo
7. Fare in modo che i sistemi di finanziamento pubblico mantengano stabile l’attività, senza interruzioni, eventualmente online, e forniscano ulteriori fondi allo sviluppo che assicurino la stabilità ai team dei progetti in sviluppo;
8. Incoraggiare i broadcaster pubblici e privati e le piattaforme OTT che beneficiano della nostra creatività audiovisiva a continuare e incrementare le attività di sviluppo in solidarietà con l’industria per essere pronti per una ripresa rapida ed efficiente.
9. Promuovere produzioni di valore (positive, educative, ottimistiche, relative al benessere) in una varietà tale da aiutare l’audience ad affrontare il periodo di reclusione e di stress.
• Sostenibilità e lavori creativi
10. Promuovere l’acquisizione, da parte di broadcasters e piattaforme, di cataloghi di tutti i produttori europei con una giusta compensazione economica per colmare i gap che la chiusura dei cinema e delle produzioni, combinati con l’accresciuto uso dell’online produrranno.