“Ci completiamo con i nostri diversi background ed esperienze, e possono uscire fuori cose molto attraenti” Così Beki Probst, presidente dell’EFM, parla del suo rapporto con Matthijs Wouter Knol, il nuovo direttore del mercato della Berlinale, che si svolgerà dal 5 al 13 febbraio negli spazi del Martin Gropius Bau: tutto esaurito, con 492 società partecipanti, 1220 buyers e oltre 180 stand (dati al 20 di gennaio 2015).
Knol, classe 1977 è stato programme manager di Berlinale Talents dal 2008, il programma della Berlinale dedicato ai talenti emergenti, e prima ancora si è occupato di produzione, distribuzione e finanziamento di film documentari, lavorando anche all’IDFA, il prestigioso festival di documentari di Amsterdam, dove ha guidato anche la IDFAcademy training programme, creando all’interno di essa, la IDFAcademy Summer School.
L’attenzione alle novità e alle contaminazioni del cinema con le altre industrie dell’audiovisivo: tutte strade dove l’European Film Market stava già muovendo i suoi passi, che ora accelerano, grazie all’energia nuova portata da Knol, e guidata dall’esperienza della Probst, che ha affiancato nel suo primo anno da direttore:
“Io e Beki siamo andati in giro per i mercati, per la prima volta siamo stati al Mipcom, ad esempio. L’intenzione era quella di espandere alcune di aree di mercato, in modo da adattare sempre di più l’EFM alle esigenze dei professionisti che lo frequentano.” La serialità, che non è presenza nuova a Berlino (nel 2013 era in programma al Festival e negli screenings di mercato “Top of the Lake”, la serie tv firmata da Jane Campion, e lo scorso anno abbiamo avuto alcuni market screenings di serie tv) si consolida, con dieci screenings di mercato, e sei progetti presentati al oproduction market. “Il prodotto che cerchiamo noi non è quello che si può classificare come serialità vecchio stile, perché noi restiamo un mercato cinematografico, per cui abbiamo fatto una selezione molto attenta di quelle che si definiscono ‘high end series’, prodotti di qualità, progetti in cui sempre di più sono coinvolti i professionisti dell’EFM, e che quindi è stato logico includere” dichiara Knol.
Circa il 10% dei buyers invitati proviene quest’anno dalla televisione e dalle nuove piattaforme digitali, saranno presenti i principali canali delle tv europee, ma anche Amazon, Sundance Channel, Netflix, Fox…
Potenziato anche Meet the Docs, lo spazio che promuove il networking dei players dell’industria del documentario. Sottolinea Probst “per dare più visibilità e una struttura ad un genere che, attira sempre di più e a volte funziona anche meglio della fiction”. Meet the Docs “vuole proporsi come il primo appuntamento dell’anno per l’industria, e lo abbiamo potenziato con un maggior numero di panel e con un paio di networking events, fra cui un lunch sponsorizzato da Canada Goose, un’azienda produttrice di outwear per temperature estreme ”. Aggiunge il neo direttore.
La creatività giovanile e l’attenzione al territorio sono altri due importanti tratti distintivi dell’EFM, come testimonia il nuovo EFM Startups, il 10 febbraio, un’iniziativa di networking fra una decina di start-up berlinesi legate ai media o all’industria del cinema e i professionisti dell’industria stessa.
“Ci siamo resi conto che spesso c’è un gap di conoscenza fra questi due mondi, e vorremmo gettare un ponte. Berlino è la capitale europea delle start up, quelle che inviteremo hanno sviluppato strumenti per la postproduzione, la distribuzione, e anche per misurare il livello di emozioni dello spettatore davanti ai trailers…”
Altro ponte che sta a cuore all’EFM è quello fra la produzione europea e asiatica (“anche al Festival c’è questa attenzione, i principali vincitori dell’anno scorso erano tutti cinesi” continua Knol): sempre il 10 febbraio ci sarà una tavola rotonda, “Co-produrre tra Europa e Cina: occasioni e sfide” con alcuni prestigiosi rappresentanti della produzione cinese ed europea, e a seguire il Case study “Cosa funziona in Cina? Perché? Come? Capire l’audience cinese” tenuto da Isabelle Glachant, Executive Director di Unifrance Pechino, e moderato da Lorna Tee.
E’ un’iniziativa realizzata grazie alla partnership fra l’EFM e l’associazione Bridging the Dragon, creata nel 2014 proprio per promuovere la cooperazione fra produttori europei e cinesi.