Il tema della sostenibilità è ormai entrato nelle agende della maggior parte delle manifestazioni cinematografiche e audiovisive. L’ultimo appuntamento, in ordine di tempo, è il panel “The Greener the Better!” organizzato dal Desk Italiano di Europa Creativa e dal Trieste Film Festival a fine gennaio, dove Laura Zumiani, programmatrice del Trento Film Festival e membro dell’Associazione Festival Italiani di Cinema (AFIC) con delega al green, ha anticipato che è in arrivo una Green Festival Guide.
AFIC, che ha promosso la Guida, è uno dei soggetti che siede al tavolo aperto al MiTE – assieme al MIC, alle film commission, ad altri ministeri ed associazioni- per approvare uno specifico protocollo per eventi e festival che siano sostenibili, il Green Festival Protocol, che dovrebbe essere approvato entro l’anno, ha confermato Bruno Zambardino, consulente del MiC, il quale ha anche assicurato che il principio guida sarà la flessibilità.
L’incontro di Trieste è andato oltre le “buone pratiche”, allargando il concetto di sostenibilità: non solo ambientale, ma anche sociale e culturale, incentrata sulle relazioni umane e il rispetto per tutte le comunità viventi. La grande esposizione alla scienza, alla tecnologia del momento presente, il massiccio investimento verso modelli innovativi e politiche di coesione ci spingono affinché rendiamo organica la bellezza della creatività e del talento alle manifestazioni che li promuovono. Lo ha ricordato Nevina Satta, CEO di Sardegna Film Commission, che ha moderato l’incontro.
Ecco perché i festival hanno ragione di continuare ad esistere in presenza, anche quelli più sfidanti per l’ambiente, come ha ribadito Guillaume Calop, general manager del Festival di Les Arcs,
sottolineato il grande potere che ha il cinema, con le sue storie, e dunque anche con i festival che sono i loro contenitori, di ispirare comportamenti virtuosi.
Sulla stessa linea d’onda Lia Furxhi, programmatrice di Cinemambiente, ha segnalato che se nei primi quindici anni le storie selezionate dal Festival hanno avuto un carattere di denuncia, ora il pubblico cerca soprattutto esempi positivi, azioni anche semplici, che ognuno può replicare nel suo quotidiano.
Il senso delle storie è dunque la prossima tappa della sfida green, ed è l’oggetto dell’intervento
di Florencia Santucho, direttrice del Festival Internacional de Cine Ambiental di Buenos Aires, che pone la distinzione tra green film e cinema ambientale. Due aspetti a nostro avviso complementari per modificare, migliorare – non solo nel mondo del cinema – i comportamenti delle persone.