In un mercato sempre più globale, le produzioni audiovisive girate in lingua inglese “” anche di origine italiana – si moltiplicano. Una volta realizzati, questi prodotti vengono doppiati in italiano e nuovamente in inglese per la piazza internazionale.
Un’occasione da non perdere per gli studi di post-produzione audio attivi, come Sound Art 23, nel settore delle edizioni cine-televisive, dal montaggio della scena e del suono al mix finale, fino alla trascrizione su ottico.
“Perché non realizzare queste lavorazioni direttamente in Inghilterra?
La ragione è che lì sono meno specializzati in doppiaggio e poi i costi sono molto superiori, circa tre volte tanto quelli italiani”.
Complici la filosofia, tutta italiana, di curare particolarmente il suono nel momento dell’incisione e, sul piano tecnico, le possibilità offerte dai sistemi di rete a banda larga e ISDN che, in questo come negli altri comparti tecnici dell’industria del settore, hanno consentito l’abbattimento di qualsiasi barriera.
“Il controllo diretto del lavoro via ISDN e la possibilità di ricevere anche materiali di grande dimensione, ha comportato notevoli cambiamenti nei rapporti fra i service di post-produzione e la committenza “” in special modo quella televisiva – che ora tende a rivolgersi direttamente ai laboratori senza passare per i distributori italiani”. Un segnale importante di come le tecnologie stiano gradualmente modificando le relazioni tra i diversi soggetti che compongono la catena del valore.
CHIARA GELATO
Cinema&Video International 1/2-2007