In un mercato sempre più globale, le produzioni audiovisive girate in lingua inglese “” anche di origine italiana – si moltiplicano. Una volta realizzati, questi prodotti vengono doppiati in italiano e nuovamente in inglese per la piazza internazionale.
Un’occasione da non perdere per gli studi di post-produzione audio attivi, come Sound Art 23, nel settore delle edizioni cine-televisive, dal montaggio della scena e del suono al mix finale, fino alla trascrizione su ottico.
“Perché non realizzare queste lavorazioni direttamente in Inghilterra?
La ragione è che lì sono meno specializzati in doppiaggio e poi i costi sono molto superiori, circa tre volte tanto quelli italiani”.
Marzia dal Fabbro di Sound Art, una laurea a Cambridge e diverse esperienze professionali all’estero, parla delle edizioni inglesi come della nuova sfida dell’azienda: “Io sono legata all’Inghilterra, dove ho studiato e lavorato, e questo mi consente di seguire una serie di progetti che mettono in comunicazione i due Paesi”. Come l’imponente (e milionaria) coproduzione televisiva internazionale “Guerra e Pace”, interpretata – fra gli altri – dai nostri Alessio Boni e Violante Placido, per cui l’impresa presieduta da Elisabetta Bucciarelli sta realizzando la doppia versione italiano-inglese. Standard internazionali sul fronte delle attrezzature “” che vanno dal sistema Pro-tools TDM per il doppiaggio all’Avid Adrenaline per il montaggio video – e personale qualificato in continuo aggiornamento, i segreti della struttura romana: “La recente acquisizione di un ulteriore banco digitale AMS-Neve, uno dei nomi più prestigiosi sul mercato “” presente nel mondo in studi del calibro di Pinewood a Londra, Buena Vista in California, HBO a New York e Cinéphase a Parigi “” ci ha permesso di ampliare i rapporti con la clientela internazionale, che apprezza la nostra capacità di mettere la migliore tecnologia al servizio della creatività “, continua Marzia dal Fabbro, “La scelta di collaborare con un fonico di mix anglosassone come Mick Boggis – il cui curriculum vanta nomi quali Mike Leigh e Stephen Frears – ha poi incoraggiato clienti come la HBO a rivolgersi a noi, contribuendo ulteriormente al processo di internazionalizzazione dell’azienda”.
Complici la filosofia, tutta italiana, di curare particolarmente il suono nel momento dell’incisione e, sul piano tecnico, le possibilità offerte dai sistemi di rete a banda larga e ISDN che, in questo come negli altri comparti tecnici dell’industria del settore, hanno consentito l’abbattimento di qualsiasi barriera.
“Il controllo diretto del lavoro via ISDN e la possibilità di ricevere anche materiali di grande dimensione, ha comportato notevoli cambiamenti nei rapporti fra i service di post-produzione e la committenza “” in special modo quella televisiva – che ora tende a rivolgersi direttamente ai laboratori senza passare per i distributori italiani”. Un segnale importante di come le tecnologie stiano gradualmente modificando le relazioni tra i diversi soggetti che compongono la catena del valore.
CHIARA GELATO
Cinema&Video International 1/2-2007