cinque mesi di programmazione del Cinema La Compagnia di Firenze, gestito da Fondazione Sistema Toscana con la scommessa di portare al pubblico il cinema del reale, e al cinema del reale sempre più pubblico, abbattendo i pregiudizi che ancora pesano su questo genere e restituendogli la dignità che merita.
Lo staff de La Compagnia sarà a Riccione, alle Giornate Professionali di Cinema- Cinè, proprio per promuovere presso distributori e produttori la sua peculiarità di unica sala italiana dedicata alla sola programmazione e valorizzazione del genere documentario.
Una sala che prende a modello gli esercenti d’essai nell’attenzione e nell’accudimento del pubblico, e che, diversamente da un esercizio commerciale (la sala è finanziata
da Regione Toscana), può permettersi lunghe teniture e realizzare una vera multiporgammazione.
Altrettanto lunghi sono i tempi di questa operazione di semina culturale:
“su Cinetel i nostri numeri sono contenuti, intanto perché il biglietto ha un prezzo più basso, poi perché stiamo facendo una cosa di una certa complessità e, infine, perché persiste un pregiudizio sul genere”, afferma Stefania Ippoliti, responsabile dell’area cinema di Fondazione Sistema Toscana. – Pensiamo, però, di essere sulla strada giusta.”
Lo conferma l’esperienza fatta alla scorsa edizione di Hot Docs, a Toronto, patria del cinema del reale, con il suo festival – mercato di aprile fondato da Chris McDonald, che lo dirige e che ha aperto anche una sala dedicata ai documentari, Hot Docs Ted Rogers.
Un esempio alto, a cui La Compagnia si ispira e con cui ha già intessuto una collaborazione per la realizzazione di un gemellaggio: in autunno lo staff della sala canadese sarà in visita a La Compagnia, con l’idea, fra le altre, di pensare a un ciclo di titoli scelti fra i migliori che il mercato americano propone e che non hanno distribuzione in Europa.
Una collaborazione che mira anche a promuovere il cinema italiano del reale: “stiamo ragionando con Doc it, Toscana Film Network, e con Associazione Giovani Produttori per cercare di trovare un modo di dare un canale preferenziale di visione alle produzioni nazionali e toscane.” Conclude Ippoliti.