direttore Paolo Di Maira

DOC AT WORK-INDUSTRY ospita il matchmaking Italia-Svizzera

Sono stati rivelati oggi le 90 opere in programma al 65° Festival dei Popoli, che si aprirà il prossimo 2 novembre al Cinema La Compagnia di Firenze con l’anteprima di Fiore Mio di Paolo Cognetti (leggi qui), sotto la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci.

All’interno del Festival, tornerà anche Doc at Work, con le due anime dedicate alla formazione (Future Campus) e ai professionisti, Doc at Work-Industry.
Quest’ultimo, pensato per creare un’occasione di network internazionale per i progetti di autori e autrici italiani e o di produzione italiana, in fase di sviluppo e produzione, si svolgerà dal 6 all’8 Novembre e si aprirà con il Matchmaking Italia-Svizzera, una sessione di showcase di produttori cinematografici toscani e svizzeri aperti a nuove possibilità di coproduzione, realizzato in collaborazione con Swiss Films, CNA Cinema e Audiovisivo Toscana e CNA Cinema e Audiovisivo Firenze.
Proseguirà con un convegno di presentazione della nuova convenzione CNA – Banca Etica per il Tax Credit e con il Meet the Festivals, ovvero l’incontro con i rappresentanti di alcuni tra i principali festival europei dedicati al cinema documentari.
Il 7 novembre è la volta di Proxima, la selezione di film italiani in fase di montaggio o post-produzione, di cui saranno presentati in anteprima estratti a un pubblico di professionisti e professioniste internazionali. L’8 novembre le giornate industry si concludono con Itineranze Doc, la presentazione di sei progetti italiani in sviluppo, diretti da giovani registi e registe che hanno seguito la formazione Itineranze Doc, organizzata dalla rete di festival italiani composta da Festival dei Popoli, Festival di Bellaria, IsReal, SoleLuna, PerSo, FrontDoc. 

Lo stato dell’arte del documentario verrà indagato, inoltre, in un panel di cui saranno protagonisti, il 6 novembre, i registi Pietro Marcello e Alice Rohrwacher, che converseranno assieme a Gabriele Genuino (Rai Cinema) della transizione dal documentario alla finzione compiuta da un’intera generazione di filmmaker che, proprio a partire dal confronto con la realtà, ha contribuito a rinnovare la cinematografia del nostro paese negli ultimi due decenni.

Venendo al festival, si segnala la nuova sezione competitiva Discoveries (che si aggiunge a quelle del Concorso internazionale Lungometraggi, Concorso italiano, e Concorso Internazionale cortometraggi e mediometraggi), dedicata ai lavori di giovani registi e registe da tutto il mondo.

Tornano poi  a Doc Highlights i film di grande risonanza internazionale e le sezioni Habitat, dedicata all’ambiente e ai temi della sostenibilità e dei diritti umani, Let the Music Play, ai documentari musicali, Popoli for Kids and Teens, al giovane pubblico.

Tra le novità dell’edizione ci sarà Feminist Frames, una selezione di opere realizzate da registe sul tema della militanza, che racconta i diversi momenti di lotta nel corso del secolo scorso. In programma: Remanence di Sabine Groenewegen, con filmati d’epoca sul movimento pacifista femminile olandese degli anni Trenta; È a questo punto che nasce il bisogno di fare storia di Constanze Ruhm, che approfondisce il lavoro della femminista italiana Carla Lonzi, nata a Firenze e autrice e cofondatrice di Rivolta Femminile negli anni ’70; Woods that Sing di Renata Poljak, con i ritratti di quattro donne partigiane, monumento per il futuro; Newsreel 242 – Sunny Railways di Nika Autor, sul lavoro giovanile come parte integrante della Jugoslavia socialista; e Silence of Reason di Kumjana Novakova, sulle esperienze di violenza e tortura delle donne dei campi di stupro di Foča durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. La sezione è in collaborazione con Calliope Arts Foundation nell’ambito del progetto Women Trailblazers in Documentary Cinema, che ospita anche la retrospettiva omaggioa Judit Elek, regista ungherese che con la sua opera ha attraversato la storia del Novecento e dato vita a un cinema documentario lirico e impegnato socialmente.

Ancora in collaborazione con Calliope Foundation, l’anteprima di Dahomey di Mati Diop , trionfatrice all’ultima Berlinale (leggi qui).

Ai Popoli (in Habitat) anche il vincitore di Sundance (sezione documentari internazionali) A New Kind of Wilderness di Silje Evensmo Jacobsen, la storia di una piccola fattoria in una foresta norvegese, dove  una famiglia vive isolata e in comunione con la natura, finché una tragedia la colpisce, il loro mondo idilliaco si sconvolge e li costringerà a forgiare un nuovo percorso nella società moderna.

In Doc Highlights, la prima mondiale di To Gaza di Catherine Libert, Fred Piet, Hana Al Bayaty: il dramma che continua ininterrotto dall’ottobre 2023 affonda le radici nella storia dei popoli coinvolti in uno dei più lunghi conflitti mediorientali e Homegrown di Michael Premo, pluripremiato giornalista, che getta uno sguardo risoluto sulla vita di tre attivisti di destra (un futuro padre del New Jersey, un veterano dell’Air Force e un carismatico attivista texano) nell’estate del 2020, durante la campagna elettorale di Donald Trump, che porterà dritti alla contestazione per le elezioni perse e all’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti d’America nel gennaio 2021.

Guarda QUI tutti i film in programma al 65° Festival dei Popoli

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