direttore Paolo Di Maira

DAVID / Trionfo del cinema campano

Largo alla Campania e ai giovani in questa 67° edizione dei David di Donatello, che si è svolta ieri sera, 3 maggio, trasmessa in diretta su Rai Uno dagli Studi di Cinecittà.

Trionfo per “È stata la mano di Dio” che si aggiudica il premio per miglior film, regia, attrice non protagonista Teresa Saponangelo, fotografia e David giovani. 

Paolo Sorrentino conquista anche il primato della presenza sul palco, dove è salito anche per premiare il regista e suo mentore, omaggiato nel suo film, Antonio Capuano (Daivd Speciale alla Carriera), che ha dedicato il Premio alla moglie, da poco scomparsa definendola “la mia ragazza”.

Se “È stata la mano di Dio” è il vincitore per così dire artistico, è però “Freaks Out” che conquista il maggior numero di statuette, prevalentemente ‘tecniche’: miglior scenografia, , produttore, trucco, acconciatura, effetti visivi-vex e fotografia, a Michele D’Attanasio, che la vince però ex-aequo con la napoletana Daria D’Antonio per “È stata la mano di  Dio”.

I riconoscimenti al cinema campano sono anche per “Aria Ferma” di Leonardo Di Costanzo, di cui è stata premiata sceneggiatura originale (premio che il regista ischitano divide con Bruno Olivo e Valia Santella), e il migliore attore protagonista, Silvio Orlando.

Anche il miglior attore non protagonista è un quasi un marchio di Napoli: Eduardo Scarpetta, bisnipote del vero Eduardo, di cui nel film di Mario Martone “Qui rido io” interpreta il figlio Vincenzo (suo nonno).  Visibilmente commosso, ha dedicato il premio al padre, Mario, anch’egli attore, “che ho perduto quando avevo 11 anni”.  

Il film di Martone ha poi ottenuto anche il David alla miglior fotografia, andato a Ursula Patzak.  E una giovane donna costumista, la toscana Ludovica Bargellini, va anche una dedica di Paolo Sorrentino, auna ragazza che ha lavorato con me ai costumi ed era anche un’attrice e non c’è più”.

Riconoscimenti anche ai giovani e ai giovanissimi, con (forse la prima?) minorenne premiata come migliore attrice protagonista, la diciassettenne Swamy Rotolo, interprete di “A Chiara” di Jonas Carpignano. Altro premio giovane è quello per l’esordio alla regia, a Laura Samani, per “Piccolo Corpo”, una festa per il cinema made in Friuli Venezia Giulia (il film è prodotto dalla Nefertiti Film di Nadia Trevisan e Alberto Fasulo ed è stato vincitore del forum di coproduzione triestino When East Meets West), ed anche per il Torino Film Lab, dove nel 2018 il progetto ha vinto anche il premio Production Award di 40.000. 

Altro vincitore della serata è sicuramente “Ennio” di Giuseppe Tornatore, che conquista tre David: miglior documentario, miglior montaggio e miglior suono.

La musica porta un David anche a “Diabolik”, grazie al pezzo originale di Manuel Agnelli “La profondità degli abissi” e a “I fratelli de Filippo” di Sergio Rubini, per il miglior compositore, Nicola Piovani

La migliore sceneggiatura non originale è quella de “L’Arminuta” di Giusepe Bonito, adattata per lo schermo da Donatella di Pietrantonio e Monica Zapelli.

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