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direttore Paolo Di Maira

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DAVID DI DONATELLO: il grande cinema torna a trovarci

Se si chiudono le porte della realtà si può andare avanti, ma se si chiudono le porte del sogno, no: parole di Roberto Benigni, candidato ai David di Donatello ( categoria miglior attore non protagonista per “Pinocchio”), lanciate da casa ( ma con il papillon), come tutti i candidati .

Le porte del sogno si sono realmente aperte, in contemporanea con la serata di premiazione del David 2020, ieri in diretta su Rai Uno, per qualche ora, con le sale cinematografiche italiane che per l’occasione hanno riacceso le insegne e gli schermi.

Un gesto simbolico, con la sostanza che hanno i simboli, a sottolineare la voglia di riaprire, in una strana premiazione, come strani sono questi giorni, con i collegamenti da remoto a volte scaldati dall’irruzione dei famigliari degli artisti.

Benigni non ha vinto, ma “Pinocchio” ha inanellato 5 riconoscimenti: costumi a Massimo Cantini Parrini, scenografia a Dimitri Capuani, accconciature a Francesco Pegoretti , trucco a Dalia Colli e Mark Coulier, effetti visivi a Theo Demeris e Rodolfo Migliari.

Su tutti ha però trionfato “Il traditore” con 6 statuette “pesanti”: miglior film, miglior regista Marco Bellocchio, miglior sceneggiatura originale Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo, miglior attore protagonista Pierfrancesco Favino, miglior attore non protagonista Luigi Lo Cascio, montaggio Francesca Calvelli. Sul podio anche “Il primo Re” con i premi al miglior produttore ( Groenlandia di Andrea Paris e Matteo Rovere, Rai Cinema, Gapbusters, VOO, BeTV, Roman Citizen), al miglior autore della fotografia, Daniele Ciprì, e al miglior suono (Angelo Bonanni D’Onofrio , Mauro Eusepi  e Michele Mazzucco).

Presentata da Carlo Conti (l’unico “in presenza” in studio assieme alla presidente del’Accademia del Cinema Italiano- David di Donatello Piera De Tassis) la serata, dedicata agli oltre 200 mila lavoratori del settore (troppa enfasi retorica, forse, stridente con i collegamenti riservati solo alle star), si è aperta con la lettera del Presidente della Repubblica Mattarella, il quale ha auspicato che “la imminente e complessa fase di rinascita economica – così come accadde dopo la guerra, con i capolavori del neorealismo – sia accompagnata da una nuova esplosione di creatività, di cultura, di arte e di bellezza”. E’ stata scandita dal ricordo dei cent’anni (virtuali) di Federico Fellini e Alberto Sordi, e dai quasi cent’anni (vissuti) di Franca Valeri, premio alla carriera. E’ stata segnata dal ricordo di donne e uomini di spettacolo morti nello scorso anno ( una mesta carrellata che ha prodotto l’effetto brusco di riportare all’attualità dei bollettini giornalieri delle vittime del Covid-19). Si è chiusa con il Ministro Franceschini che ha assicurato il suo impegno 24 ore al giorno per il mondo del cinema. “Lavoriamo per non lasciare indietro nessuno”, ha detto, anticipando che avrà un incontro lunedì prossimo per decidere la ripartenza assieme alle categorie dello spettacolo. “Per ora, nella prossima estate contiamo su arene, piazze grandi e dove è più facile gestire la sicurezza e il distanziamento”, con riferimento a Moviement Village, l’iniziativa ideata da ANICA e ANEC.

L’edizione 2020 dei David di Donatello, involontariamente memorabile, ha dimostrato che anche una festa può, sfiorando l’ossimoro, essere essenziale.

Tutti a casa, stavolta, desiderando il momento in cui torneremo al cinema. A cui, nell’attesa, tutti chiediamo, usando le parole della signora della porta accanto nell’aneddoto raccontato dal “miglior attore” Pierfrancesco Favino : “torna presto a trovarci!”.

Tutti i premi su

https://www.daviddidonatello.it/vincitori/box-vincitori.php

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