Il racconto meraviglioso, tra opere, episodi di vita e testimonianze, di un grande marchigiano: Dante Ferretti, lo scenografo candidato sei volte all’Oscar e vincitore di due (“The Aviator” e “Sweeney Todd”), oltre che di numerosissimi altri premi, in un documentario che sara` presentato in prima mondiale fuori concorso, alla 67a Mostra del Cinema di Venezia, il prossimo 10 settembre.
Quando a Ferretti e a Francesca Lo Schiavo sarà consegnato anche il prestigioso Premio Bianchi, deciso dal Sindacato Giornalisti Cinematografici.
Il documentario “˜Dante Ferretti: scenografo italiano’ è diretto da Gianfranco Giagni, prodotto da Nicomax Cinematografica e Cinecittà Studios, Combo e con il sostegno anche di Marche Film Commission.
“˜E’ un modo emozionante e avvincente di celebrare un corregionale tra i piu` illustri che le Marche possano vantare.’
E’ il primo commento dell’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini che ha evidenziato anche come “˜questo documentario testimoni non solo l’autentico talento creativo, il valore dell’umanita` trasfusa nel lavoro e nella realizzazione personale, ma anche come una passione vera possa cambiare il destino di un uomo.’
“˜Dante Ferretti “˜prosegue Marcolini “˜è un marchigiano di cui siamo oltremodo orgogliosi, perche` della marchigianita` ha conservato il fascino della discrezione, la non ostentazione dei valori e della fama, la semplicita` che porta al fare, piuttosto che all’apparire.
Ci piace pensare che la vena eccelsa di Ferretti sia stata comunque ispirata e “˜respirata’ nelle sue atmosfere maceratesi, nell’assorbimento quasi inconscio di quell’armonia di forme che distingue il paesaggio naturale e architettonico della nostra regione, punteggiato da magnifici teatri storici e intriso di una storica tradizione teatrale che fa delle Marche un patrimonio di scuola scenica.
Non a caso i migliori scenografi e direttori della fotografia dell’attuale panorama cinematografico sono marchigiani.
Con questo documentario, dunque, si rende omaggio ad un artista vero, a un uomo di Cinema raro, come pochi se ne trovano in un’epoca culturale.
Non solo un modo per valorizzare i luoghi, le ricchezze naturali e artistiche della regione, ma un esempio di come debbano essere considerati “˜patrimonio morale’ di un territorio e come tale diffusi, anche il valore e le qualità umane di una personalità straordinaria.’
Nell’ultimo numero di “˜Marche Cultura’, in un’intervista con la responsabile di Marche Film Commission, Anna Olivucci, Ferretti, nato a Macerata il 26 febbraio del 1943, si definisce un “˜camaleonte’ che cambia colore dove si appoggia e fa suo il periodo dell’ambientazione del film. Racconta anche di aver coltivato il sogno del Cinema gia` da quando, a 12 anni, senza i soldi del biglietto, guardava dall’alto delle Mura di Tramontana, l’angolo più alto dello schermo che nell’Arena sottostante proiettava le pellicole nelle serate estive.
E poi dice che nelle Marche, a cui si sente ora piu` legato come riscoperta delle radici, vorrebbe veder girare un film sul periodo degli anni “˜60, quello del suo ricordo di vita vissuta a Macerata: “˜ un periodo di sciocchezze e fantasie, lo sguardo di invidia che legava noi ragazzini ai giovanotti della “˜buona societa`’ , i nostri “˜vitelloni’, i giochi semplici impersonando gli attori “˜mito di quel tempo come Rossano Brazzi.
E conclude: “˜ insomma uno nato in provincia non puo` che desiderare di fare il film sui sogni che si possono realizzare, andando “˜fuori’ e camminando, camminando sempre.’
Il documentario che e` accompagnato anche dalle note de L’Inno delle Marche di Giovanni Allevi, parte dalle origini di Ferretti, dall’infanzia a Macerata e gli inizi della carriera, sempre nelle Marche, fino a Roma e a Cinecitta` e alla ribalta mondiale del piu` grande cinema d’autore. Ferretti tra Fellini e Scorsese, da Cinecitta` a Hollywood con il successo del piu` importante cinema italiano ed internazionale.
Un ritratto a 360 gradi attraverso una lunga intervista, ma anche nelle testimonianze dei piu` famosi registi e attori con cui Ferretti ha condiviso importanti progetti professionali: tra gli altri l’amico Scorsese, Terry Gilliam, Di Caprio e una “˜complice’ davvero speciale come Francesca Lo Schiavo