direttore Paolo Di Maira

DAL LIBRO ALLO SCHERMO/La fortuna del vino Aglianico a NY

Sembra un film di Lina Wertmüller, ma al momento è il titolo di un romanzo: “Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo” è stato pubblicato in Italia da Marsilio nel 2007 ed è uscito anche in Francia e Germania.
L’autore, lo scrittore e giornalista lucano Gaetano Cappelli ( il suo nuovo libro “Romanzo irresistibile della mia vita vera” è tra i finalisti al Premio Strega 2013), è stato definito da un autorevole critico italiano (Antonio D’Orrico) “il Roth italiano” creando un vero e proprio caso letterario. “Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo” è una sophisticated comedy dove l’Aglianico del Vulture (un antico vitigno riscoperto in Basilicata e come scritto dal New York Times, molto apprezzato all’estero) è un pretesto narrativo per raccontare un’ Italia poco conosciuta ma ricca di sfumature e aneddoti che prendono vita proprio dalla provincia meridionale descritta da Cappelli.

Il produttore Andrea Stucovitz ( “Michel Petrucciani”, selezione ufficiale al 64° Festival di Cannes) ne ha acquisito i diritti, e con la sua Partner Media Investment (associata all’AGPCI) sta per farne un film.
Il progetto è uno dei cinque selezionati per rappresentare l’Italia nell’ambito dell’iniziativa Book Film Italy USA che avrà luogo a New York, presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, dal 2 al 4 giugno. L’iniziativa, promossa da ANICA e AIE, prodotta da Fondazione Cinema per Roma e cofinaziata dal Ministero dello Sviluppo Economico, si inserisce nell’ambito delle attivitá per l’internazionalizzazione, con riferimento specifico all’anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti.

“Ne ho subito visto il potenziale produttivo”, dice Stucovitz: “Un road movie, una sorta di “Sideways” ambientato in Basilicata”.
“E’ un progetto che ha un forte impatto, sia come ricaduta sul territorio regionale, che come volano di promozione della Cultura italiana nel mondo, sia che si tratti di un autore che di un produttore, e in quest’ultimo caso di vino, l’Aglianico del Vulture”, spiega il produttore.

E proprio nel vino Aglianico, che in questo momento incontra una notevole fortuna sul mercato statunitense, Stucovitz individua uno dei possibilistrumenti produttivi e distributivi, dalle operazioni di co-marketing al placement, al tax-credit. Un’operazione “di sinergia imprenditoriale che coinvolge il cinema l’editoria e l’industria enologica di qualità”. “Immagino una coproduzione tra Italia, Stati Uniti e Francia”, ipotizza il produttore che al momento non ha né regista né interpreti. “Ho la storia, un progetto forte, in cui credo molto”.

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