Oggi, 20 settembre, nel giorno del compleanno di Sofia Loren, si è svolta la conferenza stampa della 19° Festa del Cinema di Roma all’interno del Teatro Olimpico, una delle nuove locations della manifestazione.
“Una vera internazionale del pubblico più che della critica e degli appassionati, che si è allargata sempre più alla città, toccando quasi 100 mila gli spettatori lo scorso anno, – ha detto Salvatore Nastasi, presidente della Fondazione Cinema per Roma, che produce la Festa, promossa da promossa da Roma Capitale, Regione Lazio, Cinecittà (in rappresentanza del Ministero della Cultura), Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma e Fondazione Musica per Roma. – Un unicum nel mondo perché Paola Malanga e il mio mio predecessore Gianluca Farinelli hanno puntato moto sul grande cinema, sulle produzioni indipendenti e sulla trasversalità.”
Alla direttrice artistica Paola Malanga, il compito di annunciare il programma, imponente come il Megalopolis di Francis Ford Coppola, a cui è affidata la pre-apertura, già annunciata e realizzata in collaborazione con Alice nelle Città, in una serata evento a Cinecittà.
Il Concorso, ripristinato due anni fa, schiera 18 film da 29 paesi, fra cui 8 anteprime mondiali.
4 di queste sono dei film italiani che gareggiano per i Premi assegnati dalla Giuria e per il Premio del Pubblico: La grande ambizione, film di apertura della Festa, con cui Andrea Segre firma il primo lungometraggio di finzione su Berlinguer, interpretato da Elio Germano.
L’Albero, esordio alla regia di Sara Petraglia, ambientato nel quartiere romano del Pigneto, “contemporaneo, poetico, graffiante, interpretato da due delle attrici più talentuose del momento: Tecla Inolia e Carlotta Gamba”;
L’Isola degli Idealisti, con cui Elisabetta Sgarbi traspone dagli anni 40 agli anni ’60 la vicenda raccontata dal romanzo perduto e poi ritrovato di Scerbanenco, e
Paradiso in vendita, di Luca Barbareschi su un’altra isola, immaginaria, della Sicilia (nella realtà Filicudi dove il film è stato girato e interpretato dai suoi veri abitanti) che un immaginario governo italiano in bancarotta decide di vendere ai francesi. La protagonista è Donatella Finocchiaro.
Di regia italiana è il film tedesco Es Geht um Luis ambientato Stoccarda, dove la vita difficile di una coppia in equilibrio precario viene sconvolta dalla scoperta che il figlio viene bullizzato. Lo dirige, all’esordio, la regista genovese Lucia Chiarla.
L’Italia è poi presente in due importanti co-produzioni del Concorso: Reading Lolita a Teheran, tratto dal best seller del 2003 di Azar Nafisi, e diretto dall’israeliano Eran Riklis (Il Giardino dei Limoni e La Sposa Siriana) è prodotto da Gianluca Curti per Minerva e Marica Stocchi per Rosemont (con Rai Cinema).
Arriva poi a Roma da Toronto, dove ha vinto la sezione competitiva Platform, Polvo Serán di Carlos Marques-Marcet, co-prodotto da Kino Produzioni (ne parliamo qui).
Dopo La Morte è un Problema dei Vivi torna in Concorso l’amato regista finlandese Teemu Nikki con 100 Litres of Gold, protagoniste due sorelle che producono birra e una terza che ne chiede centro litri per il suo matrimonio.
Se, nell’anno degli anniversari, sarà molto celebrato Marcello Mastroianni, anche alla presenza della figlia Chiara, troviamo Cathrine Deneuve nel film in Concorso, Spirit World, di Eric Khoo, in cui interpreta una cantante francese a Tokyo.
In The Trainer ci sono Tony Key, regista di American History X e di tanti video musicali, e un cast d’eccezione con il figlio di Julian Schnabel, Vito, oltre a Lenny Kravitz, Paris Hilton, Gus Van Sant.
Le altre opere prime in Concorso arrivano dall’Irlanda (Bring them Down di Christopher Andrews), dalla Cina (Kun Bang Shang Tian Tang – Bound in Heaven di Huo Xin), da Panama (Querido Trópico opera prima della documentarista Ana Endara con Paulina García, Orso d’Oro a Berlino per Gloria); dal Belgio (La Nuit se Traîne, di Michiel Blanchart).
Tutte questi esordi si disputeranno il Premio Opera Prima: sono 12 in tutto, alle sopracitate in Concorso si aggiungono, dalla sezione Grand Public: La casa degli Sguardi di Luca Zingaretti (tratto dal romanzo di Daniele Mencarelli) , ha per protagonista Marco, ventenne incline all’alcolismo che trova un padre putativo fra gli addetti alle pulizie dell’ospedale Bambin Gesù. Ambientati a Napoli: Nottefonda di Giuseppe Miale di Mauro, interpretato da Francesco Di Leva e da suo figlio Mario, e Ciao Bambino di Edgardo Pistone, una delle ultime produzioni di Gaetano Di Vaio che Malanga ricorda affettuosamente dicendo “il suo fiuto e la sua impronta restano sul grande schermo anche in questa storia d’amore ostinata e difficile”.
E ancora Sunlight di Nina Conti, comedian e ventriloqua notissima in Gran Bretagna; On Falling della portoghese Laura Carreira, prodotto dalla 16 Films di Ken Loach; Grand Theft Hamlet di Pinny Grylls, Sam Crane, e Pierce esordio di Nelicia Low, campionessa di scherma di Singapore su due fratelli uniti da passione per la spada.
In Grand Public troviamo inoltre: Eterno Visionario di Michele Placido, Conclave di Edward Berger; Fino alla Fine di Gabriele Muccino; Hey Joe di Claudio Giovannesi; l’horror sorpresa di questa estate, Longlegsdi Osgood Perkins; il ‘fight club italiano’ Mani Nude di Mauro Mancini; Il treno dei bambini di Cristina Comencini, Super Eroi di Stefano Chiantini; Storia di una Notte di Paola Costella; We live in Time di John Crowley con Florence Puigh e Andrew Garfield, e il ritorno pop dei Manetti Bros U.S. Palmese.
I Manetti saranno anche in Proiezioni Speciali con il cortometraggio La Casa di Tutti. La sezione ospiterà anche 100 di questi anni, l’omaggio ai cento anni di Istituto Luce con otto corti diretti dai protagonisti della commedia italiana contemporanea (coproduzione con Alice nella città), e Le cose in frantumi luccicano, lo sguardo di giovani registe (Marta Basso, Sara Cecconi, Carlotta Cosmai, Alice Malingri, Lilian Sassanelli) sulla nascita del movimento femminista romano.
Fra le serie: Il Conte di Montecristo, Avetrana; L’Amica Geniale 4 e Vita da Carlo 3
Due premi alla Carriera a due grandi attori ora registi, che presenteranno a Roma la loro opera seconda: Viggo Mortensen (The Dead don’t hurt) e Johnny Depp (Modì).
Mastercalss di Gael Garcia Bernal e Diego Luna a confronto, e di Saverio Costanzo, a vent’anni dall’uscita del suo esordio Private.