direttore Paolo Di Maira

DA CIAMBRA A HOLLYWOOD

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Sarà “A Ciambra” di Jonas Ash Carpignano a rappresentare il cinema italiano alla selezio- ne del Premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese.
Il film, che aveva vinto il Label Europa Cinemas alla Quinzaine des Réalisateurs dello scorso Festival di Cannes, è il secondo lungometraggio del trentaduenne regista italo-americano, e racconta di una comunità rom che arriva dalla Slovenia nel Sud Italia, a Gioia Tauro, attraverso la storia di formazione di un ragazzino, Pio, e della sua amicizia con un immigrato africano.
Il progetto nasce dall’omonimo cortometraggio di Carpignano che ha vinto, fra gli altri, il Discovery Prize al Festival di Cannes (Semaine de la Critique, 2014) e ha ottenuto una menzione speciale ai Nastri d’Argento. La sceneggiatura del lungometraggio è stata sviluppata con il supporto della Cinefondation Residence du Festival du Cannes, del Torino Film Lab (che gli ha assegnato il premio Artè) e del Next Step Program della Semaine de la Critique.
Prodotto da Martin Scorsese e uscito in Italia a ne agosto con Academy Two, “A Ciambra” è stato nanziato anche dal bando Lu.Ca., un progetto nato nello scorso settembre da un protocollo di intesa tra Basilicata e Calabria per collaborare su progetti specifici che possono essere realizzati nelle due regioni attraverso le rispettive Film Commission.
Merita sottolineare che il più nuovo cinema italiano, quello che circola nei festival e ottiene riconoscimenti internazionali – un esempio recentissimo: “Easy” di Andrea Magnani, premiato ad Annecy Cinéma Italien – reca quasi sempre l’impronta del territorio, con la competente regia delle Film Commission. E’ un cinema costruito con professionalità, pezzo per pezzo, attraverso faticosi accordi di coproduzione, che non sbanca i botteghini, ma circola nel mondo.

Infatti, “A Ciambra”, coprodotto da Rai Cinema insieme a Stayblack Productions, RT Features e Sikelia Productions, ha già una distribuzione in Germania, con la DCM Film Distribution, e in Francia con Haut et Court.
Paola Malanga, vicedirettore Prodotto di Rai Cinema, ha salutato la candidatura di “ A Ciambra” come “una scommessa sul cinema del presente e del futuro, che non fa più distinzioni tra documentario e finzione”; e Jonas Carpignano, in Italia, “è sicuramente il pioniere di questo nuovo cinema”.

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