Il fascicolo 182 di Cinema & Video International, dedicato alle pratiche green nel cinema, esce in fortunata sintonia con due iniziative speciali annunciate a Cannes 2021: la sezione istituita dal Festival con una selezione di film che hanno per tema la protezione dell’ambiente, e il programma impACT, concepito dal Marché du Film per riflettere su diversità, inclusione, rappresentazione, sostenibilità, all’interno dell’industria cinematografica e audiovisiva.
Non solo Cannes: anche a Matera, dove il prossimo 7 luglio si aprirà l’Audiovisual Producers Summit, approderanno le testimonianze sulla questione ambientale da parte di rappresentanti della Green Task Force della prestigiosa Producers Guild of America.
Tornando al fascicolo 182, l’intento dei servizi sul Green è quello di evidenziare che l’industria del cinema sta interpretando con coerenza e onestà il “deal” lanciato dall’Unione Europea.
Il focus è sul Green Film, il disciplinare ideato da Trentino Film Commission e adottato anche da importanti realtà europee. E’ motivo d’orgoglio constatare che, stavolta, l’Italia esporta, e non importa, una buona pratica. Si confronta con uno scenario, quello dell’emergenza climatica, responsabile del dissesto ambientale, con i rischi che comporta, a cascata, per la salute del pianeta e dell’umanità intera. Senza voler entrare in ambiti che non sono di nostra competenza, è forte la sensazione che le poche, opache informazioni sulla transizione ecologica in Italia siano assorbite e diluite dentro l’imperativo della “crescita”: coniugare sostenibilità e crescita è la grande sfida delle classi dirigenti, destinata all’insuccesso se non è sorretta da una capacità progettuale di lungo respiro. Rimanendo nei limiti del nostro ambito, abbiamo allora provato a dare rilievo che meritano alle buone pratiche del cinema e dell’audiovisivo. Le quali, apparentemente in controtendenza, possono vantare un’eccellenza tutta italiana.