É stato presentato oggi a Firenze, all’interno del Programma Doc at Work Industry del Festival dei Popoli, il rinnovo della Convenzione fra CNA Cinema e Audiovisivo e Banca Etica, che è iniziata con la disposizione della cessione del Tax Credit nel 2022.
A illustrarlo, il dirigente dell’ufficio credito convenzionato di banca Etica Fabio Camilletti, Francesco Lattarulo, che per CNA Cinema e Audiovisivo è, fra le altre cose, delegato all’accesso al credito e alle relazioni con gli istituti di credito, la referente nazionale di CNA Cinema e Audiovisivo Sabina Russilo, il presiedente di CNA Cinema e Audiovisivo Toscana Emanuele Nespeca.
É confermato anche per il 2025 il Plafond di 2,5 milioni di euro già previsti per il 2024 (e quasi esauriti) messo a disposizione dalla Banca per acquisire i crediti d’imposta, anche quelli inferiori a 250 mila euro, cosa che non accade con altri istituti di credito.
Dal 2022 sono 45 le operazioni di Tax Credit fra quelle perfezionate e quelle in lavorazione o prenotate, per un totale di quasi 5 milioni di euro.
Da notare, anche che la commissione, applicata dalla banca per l’acquisto, cresce in maniera proporzionale all’aumentare dell’importo ceduto, in coerenza con la filosofia di finanza etica della banca, una cooperativa indipendente di proprietà di oltre 48 mila persone e organizzazione socie che hanno scelto di mettere i propri risparmi e investimenti a servizio di un futuro centrato sulla tutela del pianeta e dei diritti delle persone.
Inoltre, grazie al lavoro portato avanti grazie all’Accordo Quadro fra la Banca e l’Associazione di Categoria, la Banca ha anche approvato strumenti di garanzia europei per offrire anche credito convenzionale (per anticipare contratti o erogare finanziamenti) alle imprese della cultura e della creatività.
Dalla platea, il regista e produttore Samuele Rossi, ha posto l’interrogativo di quanto questo strumento sia coerente per la situazione attuale “visti i vincoli posti dalla nuova legge cinema che rendono l’accesso al tax credit quasi impossibile per i produttori più piccoli e indipendenti.” Sarà dunque davvero efficace per le tante micro imprese che sono la maggioranza in una regione come la Toscana? Chiede Rossi.
La visione di CNA è però più fiduciosa. Sia Lattarulo che Russillo e Nespeca sottolineano che, anche grazie al lavoro di dialogo delle regioni e delle associazioni di categoria : “l’uscita dei decreti direttoriali ha mostrato una situazione decisamente cambiata e meno preoccupante rispetto a come si prospettava con il ‘decreto madre’ di luglio: ad esempio la lista dei 20 distributori necessari per accedere al tax credit per le opere cosiddette ‘di mercato’ si è allargata a ricomprendere anche le società di nuova costituzione, quelle specializzate in animazione, documentari o cortometraggi…si arriva forse ad una sessantina.- spiega Sabina Russillo. – Inoltre, i fondi regionali, precedentemente esclusi come qualificanti ad ottenere il t.c. per le opere più indipendenti, ora sono ricompresi dai decreti direttoriali come cumulabili nelle risorse private, validi per far rientrare l’opera sempre nella categoria ‘mercato’. Le risorse private richieste, poi, passano dal 40%, al 25% se ci considera che sono ricomprese nella quota la producers fee e le spese generali Questa è la dimostrazione plastica di come, con i decreti e lavorando sul merito, le risorse si trovano.”
Infine, conclude Russillo, “ci sono molti provvedimenti che devono essere emanati e devono esser rivisti.”
Uno è quello sulle co-produzioni minoritarie, che però rischia di non uscire nel 2024, lasciano alcuni produttori nel limbo, come sottolinea Nicola Bernasconi, produttore svizzero di Rough Cat, che ha partecipato al Match Making Italia-Svizzera organizzato per avvicinare i produttori dei due paesi, e organizzato da Swiss Film, CNA Cinema e Audiovisivo Toscana e CNA Cinema e Audiovisivo Firenze prima del convegno sul tax credit.

Due sono le co-produzioni di Rough Cat che vedono l’Italia come partner minoritario rimaste in sospeso: il documentario Steel Love di Gianluca Mogné, con Jump Cut, e il lungometraggio di finzione L’Ultima Cena diretto da Manuel Perrone e co-prodotto da Indyca (ne abbiamo parlato QUI), “con cui abbiamo già lavorato alla co-produzione de Il Cassetto Segreto di Costanza Quatriglio.”

Lattarulo, aggiunge tuttavia che “vista l’incertezza del credito futuro, può darsi che soprattutto le società più piccole non cederanno il credito, ma lo terranno per investirlo: sappiamo che il mercato è in continua evoluzione ma Banca Etica si è dimostrata un partner affidabile, e crediamo anche pronto anche a modificare norme che abbiamo approntato”
“Questo è uno strumento che aiuta le piccole società a iniziare un percorso,- precisa Emanuele Nespeca,- prima era più facile avere il credito d’imposta ma non c’erano questi strumenti. E continua: “Rispetto alla situazione precedente, non cambierà molto. Dovrà però aumentare la consapevolezza imprenditoriale dei produttori, che sempre più dovranno pensare già da subito alla loro opera in termini di distribuzione e di pubblico.”
E agganciandosi a quanto affermato da Lattarulo ( “Non possiamo più pensare di fare impresa solo immaginando che le opere che proponiamo siano utili alla società: dobbiamo diventare imprenditori, oltre che produttori, creativi.”), propone: “perché non organizzare un corso di economia aziendale per il cinema e l’audiovisivo, magari coinvolgendo anche Banca Etica? “