E’ un notevole passo in avanti nella lotta alla pirateria audiovisiva : il regolamento dell’AgCom per la tutela del diritto d’autore sul web è in dirittura d’arrivo; verrà approvato prima di Natale e dovrebbe entrare in vigore tra febbraio e marzo del prossimo anno.
Il percorso è stato ribadito dal commissario dell’AgCom Francesco Posteraro nel convegno “La pirateria audiovisiva nell’era digitale”, promosso da ANEC in collaborazione con ANICA e FAPAV alle Giornate Professionali di Sorrento.
Dopo oltre dieci anni verranno applicate le misure previste dal decreto legislativo n.70 del 2003, in base al quale l’Autorità potrà sanzionare le “violazioni esercitate con finalità di lucro”, dando priorità alla lotta contro la pirateria ”massiva”, ed escludendo dal proprio perimetro d’intervento gli utenti finali (downloaders) e il cosiddetto peer-to-peer.
E a Sorrento l’industria audiovisiva ha confermato il pieno sostegno al regolamento, ipotizzando anche, per bocca del presidente ANEC Lionello Cerri, la possibilità di chiudere per un giorno le sale cinematografiche italiane allo scopo di denunciare la gravità del problema.
Qualificante, nel convegno, è stata la presenza di Libera, l’associazione creata da Don Ciotti, che ha permesso di associare la lotta alla pirateria alla lotta alle mafie, distruggendo quell’alone un po’ romantico che il termine “pirateria” si porta dannosamente appresso e che non è ininfluente nella percezione del fenomeno.
Per l’associazione era infatti a Sorrento Francesca Rispoli che ha illustrato i principali dati emersi dall’indagine realizzata da LIBERA e promossa da ANEC, ANICA, FAPAV e UNIVIDEO in merito alla percezione del fenomeno della pirateria audiovisiva tra i ragazzi: una sostanziale tolleranza per un reato considerato meno grave di altre forme di illegalità come l’evasione fiscale o la corruzione.
Dalla ricerca arriva dunque una conferma della resistenza culturale a percepire la pirateria come fenomeno di criminalità organizzata; attività che si articola in una filiera illegale parallela a quella legale, dalla “produzione” ( registrazione audio video, editing delle fonti) alla distribuzione e al consumo: l’ha ripercorsa Giorgio Bozzetti, Internet Operations della Fapav, che ha reso noti i dati FAPAV relativi ai titoli dei propri associati, secondo cui il 12% dei film esce prima sul web che in sala e l’84% è già ( illecitamente) in rete entro il primo fine settimana di uscita in sala. Il danno economico, ha detto il segretario generale dell’associazione, Federico Bagnoli Rossi, è pari a circa 500 milioni di euro, di cui 106 sottratti al cinema in sala.
Ma il cerchio si stringe. L’intervento, al convegno di Sorrento, di Sonia Fois, direttore marketing di UCI Cinemas, ha dato conto della collaborazione del circuito UCI con Fapav, che si è sviluppata in training formativi a dipendenti e manager, e ha portato anche, in alcuni casi, all’individuazione e alla denuncia degli autori degli atti delinquenziali ( il cosiddetto camcording, ossia la pratica illegale di registrare audio e/o Video di un film in sala) in alcune delle sale del circuito.
Il convegno è stato perciò l’occasione per consegnare il premio FAPAV ad Alberto Velardo, direttore del Cinema UCI di Verona dove è stato fermato recentemente un pirata.