direttore Paolo Di Maira

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È tra i cinque grandi mercati cinematografici dell’ Ovest europeo, ma nel ‘18, dai dati già disponibili, pare aver giusto superato i cento milioni di biglietti, soglia che convenzionalmente separa i Big 5 dagli altri paesi.
È la Germania che, dopo aver totalizzato circa 122 milioni di spettatori nel ‘17, soffre di un calo stimato al 16%, superiore alle limature avvenute in Italia, Francia e Spagna e da cui il Regno Unito è uscito indenne.

Eppure in Germania un settore è rimasto stabile nel ‘18: quello dei contenuti aggiuntivi.
Ce ne parla Thomas Schülke, uno dei massimi esperti di questo campo che, nell’industria cinematografica tedesca, è relativamente nuovo e poco documentato. “I contenuti aggiuntivi e l’event cinema hanno avuto un forte incremento nel ‘17: sono aumentati la loro varietà e i cinema che li propongono. Gli esercenti sono sempre più aperti a questa programmazione. Se essi si rendono conto che i contenuti aggiuntivi raggiungono nuovi segmenti di pubblico e rendono più attraente il grande schermo nelle giornate infrasettimanali, i produttori, soprattutto quelli musicali, vedono nei cinema un ulteriore canale di diffusione.
Ed io l’ho sperimentato in questi giorni, portando nelle sale, con “Piece of Magic”, un successo internazionale come il concerto per il nuovo anno di André Rieu”.

Questo slancio positivo tocca pure il box office che Schülke stima sui 15 milioni di euro. Quanto costa vedere i contenuti aggiuntivi sul grande schermo?
“L’opera o il balletto intorno ai 25 euro, con punte oltre i 30, un concerto di musica popolare circa 15. Questo fa sì che il prezzo medio arrivi sui 16 euro, cioè quasi il doppio del prezzo medio dei film.”
I contenuti affermatisi sinora in Germania spaziano dalle opere del MET, distribuite da Clasart Classic, ai balletti del Bolshoi, diffusi, come la Comédie Française, da Kinostar. Rising Alternative porta un mix di opere – in diretta e registrate – tra cui quelle del Liceu di Barcellona. Molto rilevanti sono i contenuti originati nel Regno Unito.

Cinemaconsult, la società di Schülke, cura, lavorando per Trafalgar Releasing, la distribuzione delle produzioni della Royal Opera House e del Royal Ballet, mentre Seventh Art distribuisce direttamente dall’Inghilterra i contenuti di Exhibition on Screen, cioè i documentari d’arte nati dalla collaborazione con prestigiosi musei.

Per Phil Grabsky, fondatore di EOS, lo scenario tedesco è interessante, anche se impegnativo. La sua società, che si occupa pure della delivery, della traduzione e del marketing, cura la ricerca dei cinema (la Germania ha quasi 5.000 schermi) più adatti a proporre i contenuti art-based.
“Il mercato tedesco non è facile” – dice Grabsky – capisco perché molti distributori non vi si impegnino. Il ritorno non è garantito mentre altrove i contenuti aggiuntivi ottengono risultati più positivi, per esempio in Italia. Tuttavia, dato che la Germania ha una grande cultura cinematografica e tante sale di qualità, credo in un lavoro a lungo termine.
Quindi quello tedesco continua ad essere uno dei 63 territori in cui portiamo le nostre produzioni.
Iniziamo il ‘19 con cinque titoli sulla pittura, tra cui “Degas. Passion for Perfection”, e continueremo tra il ‘19 e il ‘20 con quattro sulla musica classica”.

Nel Regno Unito ha pure sede More2Screen, la società di Christine Costello che nel 2006 ha investito nei contenuti aggiuntivi vedendone le po- tenzialità nei cinema al momento dell’evoluzione digitale.
Ai Tedeschi Costello porta musica pop, danza e teatro, dal musical di produzione contemporanea “Everybody’s talking about Jamie” a “The Winter’s Tale” del Shakespeare’s Globe.
Tra i suoi clienti figura Filmkunstkinos, che gestisce diversi cinema d’essai a Düsseldorf. 
Kalle Somnitz, uno dei proprietari, sostiene che mostrare contenuti culturali ed artistici sia una delle principali novità portate dalla digitalizzazione, soprattutto per chi punta sulla qualità.
Questi cinema sono rappresentati in Germania da AG Kino. Il suo direttore, Felix Bruder, ci dice che questo tipo di sale ha sofferto meno del calo degli spettatori del ‘18: stima un -8% rispetto al -16%. Forse un po’ merito della buona performance dei contenuti aggiuntivi?
È presto per dirlo senza i dati definitivi, ma è un’ipotesi da considerare.

EVENTO A BERLINALE SCREENINGS
Per la prima volta AG Kino – Gilde, l’associazione tedesca del settore d’essai, in collaborazione con MEDIA Salles, organizzerà un’iniziativa di presentazione dei contenuti aggiuntivi e dell’event cinema nelle sale dell’Hackesche Höfe Kino. La nuova iniziativa, che sarà inaugurata venerdì 8 febbraio 2019, si inserisce nei Berlinale Screenings che ogni anno riuniscono circa 500 professionisti dell’industria cinematografica provenienti da tutta la Germania. 

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