Oggi è il giorno di Paolo Sorrentino (e del suo E’ stata la mano di Dio) alla Mostra del Cinema di Venezia e il nome del regista premio Oscar per La Grande Bellezza è protagonista delle argomentazioni dei diversi interlocutori del Dibattito sugli scenari dell’industria cinematografica e audiovisiva, uno degli appuntamenti dei CNA Cinema Days ospitati all’Italian Pavillion, e in cui si è parlato soprattutto delle opportunità portate dalle piattaforme in attesa del nuovo decreto che definisca le regole del loro investimento nel sistema audiovisivo del paese.
Sorrentino come emblema del cinema italiano che conquista all’estero (nonostante, ci fosse una consistente parte dell’Accademia che era contraria alla sua candidatura all’Oscar, sottolinea Francesco Rutelli, presidente ANICA, che ribadisce la necessità “di trovare un punto di sintesi con le piattaforme, affinché continuino a investire nel sistema paese e rispondano fornendo, in cambio, trasparenza dei dati”), ma anche come “ex giovane talento su cui Indigo ha potuto investire proprio perché poteva contare sulla proprietà intellettuale che stava creando”, ricorda Gianluca Curti, produttore e distributore con Minerva e presidente di CNA Cinema e Audiovisivo, evidenziando la necessità di difendere la centralità dei produttori nel processo di produzione creativa: “Comprendiamo le esigenze di questi gruppi che investono decina di miliardi anno in produzione, ma se dovessimo diventare tutti produttori esecutivi ci sarebbe un impoverimento generale, non si potrebbe più investire su giovani talenti.” La figura del produttore esecutivo è stata al centro del dibattito che hanno animato i tavoli, ancora aperti in attesa del decreto, fra le associazioni di categoria più rappresentative, i broadcaster e gli OTT, spiega Curti: “da oltre tre anni, abbiamo fatto grosso lavoro cercando la condivisione degli interessi comuni. All’interno di CNA lavoriamo anche per creare consorzi e associazioni temporanee o reti di impresa per fare squadra e aumentare il peso dei progetti nella trattativa commerciale con grandi raggruppamenti”