Un esercito di 2,5 milioni di persone che lavorano nel cinema e nella tv: sono i grandi numeri della più grande industria dell’entertainment, quella statunitense.
Nello scorso aprile la Motion Pictures Association of America ha pubblicato un rapporto sull’impatto economico del cinema e della televisione negli Stati Uniti.
Leggendolo vengono fuori cose molto interessanti, lontane dall’immagine di un’industria comunemente identificata con Hollywood. Infatti,una delle caratteristiche specifiche dell’industria cinematografica e televisiva è la sua tendenza alla decentralizzazione.
Secondo dati aggiornati al 2008, questa industria è composta da più di 115.000 aziende in tutto il paese “” nei settori della produzione e della distribuzione – e l’81% di queste impiegano meno di 10 dipendenti.
Un quarto di queste imprese sono ditte individuali.
Sostanzialmente, l’industria cinematografica e televisiva è in larga misura guidata dall’iniziativa della piccola impresa e dei liberi professionisti.
Quest’industria, si legge sempre nel rapporto, è presenta in tutti i 50 stati dell’Unione e nel District of Columbia.
Lo si può verificare scorrendo la tabella dei dati sulla spesa effettuata sul territorio nel 2007 .
Anche se Los Angeles e New York rimangono alla guida della classifica – rispettivamente con 16 e 7 miliardi di dollari- la top ten degli stati chiave comprende Illinois, Texas, Florida, Georgia, che superano il miliardo, Pennsylvania, New Jersey, North Carolina, Louisiana, Tennessee, Massachusetts.
Ci sono poi gli Stati emergenti, tra cui spicca il Michigan, la terra della più grande industria automobilistica del mondo messa in ginocchio dalla crisi, seguito da Arizona, Connecticut, Nuovo Messico, Utah.
Non stupisce, allora, leggere che quaranta stati su cinquanta siano dotati di strumenti che in varie forme offrono incentivi economici a chi gira sul proprio territorio.
Lo studio dell’MPAA sottolinea i benéfici effetti sull’economia locale, e pubblica, a supporto, dichiarazioni dei governatori di dieci stati dell’Unione.
Indicativa è quella del governatore del Michigan, secondo cui l’aver varato uno dei più competitivi pacchetti d’incentivi “ha fatto crescere una nuova industria che produce lavoro”.
Il rapporto dedica ampio spazio al ruolo del cinema e della tv nella promozione turistica.
Si cita uno studio pubblicato dal Journal of Travel Research del 2006 secondo cui una località che figura in un film di successo può raggiungere un incremento del 75% nei flussi turistici l’anno successivo all’uscita del film.
Si sottolinea che campagne intraprese in collaborazione tra settori del turismo e produzione audiovisiva sono il mezzo più efficace di promozione.
“L’Ufficio del Turismo di Santa Barbara ha efficacemente promosso l’area dei vigneti di Santa Barbara attraverso la produzione di una dettagliata mappa dei luoghi in cui era stato girato il film Sideways. Di conseguenza alcune aziende vinicole dell’area di Santa Barbara hanno visto un incremento del 300% dei visitatori a distanza di un anno dall’uscita del film”.
“In alcuni casi “” prosegue il rapporto – aziende specializzate offrono visite guidate dei luoghi di lavorazione di film in città come Boston, Washington D.C. e New York, per portare turisti nei siti dove sono stati girati film come “Will Hunting Genio Ribelle”, “2 Single a nozze”, e “I Soprano”. Secondo i dati forniti da On Location Tours, la più grande delle società specializzate in visite guidate alle location, il tour di Sex and the City a New York già attraeva 1.200 visitatori a settimana, ancor prima dell’uscita del film nel 2008″.
George Fertitta, Amministratore di NYC & Company, l’ente del turismo della grande mela, ha dichiarato: “Sex and the City” è stato una dei più potenti spot pubblicitari di tutti i tempi per la città di New York”. Alcune destinazioni registrano incrementi nei flussi turistici anche molto tempo dopo l’uscita del film.
“Vent’anni dopo l’uscita del film “L’uomo dei sogni”, la città di Dyersville, Iowa, ancora registra 65.000 turisti l’anno che vi si recano per visitare il campo di grano del film.
La città di Preston, Idaho che compare nel film “Napoleon Dinamite” tiene ogni anno il Napoleon Dynamite Festival per i turisti che vi si recano a causa del film”.
Ma i successi non mancano per film recentissimi: “un’ indagine a cura del Dipartimento del Turismo dello stato del Nuovo Messico ha rilevato che il cine-turismo rappresentava una percentuale stimata del 5.5% sul totale dei flussi diretti nel Nuovo Messico in relazione all’interesse per i luoghi in cui erano stati girati i film “Non è un paese per vecchi” e “Quel treno per Yuma”, anche se quei film non facevano specifico riferimento a località del Nuovo Messico.
Alcune località dell’Alaska hanno registrato un incremento del 100% dei flussi turistici dopo l’uscita del film “Into the Wild- Nelle terre selvagge”.
(Ha collaborato Simona Monticelli)