Un titolo volutamente “˜provocatorio’ per provare a gettare una nuova luce sull’attuale fase della produzione di audiovisivi in Italia seguendo un punto di vista tecnico, ma anche concettualmente rivoluzionario. L’incontro “Cinema è Televisione, Televisione è Cinema”, che si terrà il 5 luglio nella Multisala Adriano alle ore 18, ideato e condotto da Marco Spagnoli, responsabile delle Master Class e degli Eventi Speciali del RomaFictionFest, e collaboratore di Cinema & Video International, coinvolge un grande numero di produttori, registi, sceneggiatori, agenti, attori e attrici che negli ultimi anni hanno iniziato sempre più a lavorare in entrambi i comparti.
Negli ultimi tempi, quella che un tempo appariva come invalicabile barriera tra cinema e televisione sembra essere definitivamente caduta sotto il peso della crisi e della necessità di razionalizzare le risorse. Sempre più produzioni italiane, infatti, si cimentano abitualmente sia con la produzione di fiction che con la realizzazione di progetti cinematografici.
Un percorso virtuoso che ha fatto la fortuna dell’industria americana e che sta prendendo sempre più piede anche da noi.
Ad apertura dell’incontro verranno presentati da OIAM (Osservatorio Internazionale Audiovisivo e Multimedialità della Fondazione Roberto Rossellini per l’Audiovisivo) e dal Centro Studi di Cinecittà Luce, i dati su cinema e fiction in Italia.
Questo per entrare immediatamente, numeri alla mano, in un segmento produttivo dove cinema e televisione non sono più due mondi separati, ma ambiti produttivi ed espressivi contigui dove è possibile operare, proponendo storie e progetti differenti, ma con una comune base qualitativa e di know how.
Società come Wildside Torino di Lorenzo Mieli, Mario Gianani, Marco Martani e Fausto Brizzi, Cattleya di Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz, Bibi Film di Angelo Barbagallo, Taodue di Pietro Valsecchi, Palomar di Carlo Degli Esposti, stanno facendo importanti esperienze di lavoro in entrambi i settori.
“Esperienze differenti ci hanno portato a lavorare insieme.”
Spiega il produttore Mario Gianani,
“Non una scelta di cuore, ma di testa. Il nostro è un business. Wildside vuole superare gli steccati tradizionali di cinema e televisione”
Gli fa eco Lorenzo Mieli:
“Abbiamo deciso di fare una società insieme, perché crediamo che le nostre differenti formazioni rappresentino un vantaggio piuttosto che un ostacolo.
E’ un’opportunità notevole unirsi e fare insieme cose differenti. Semplifica la vita di tutti noi rispetto al mercato”.
Anche Carlo Bixio con la sua Publispei intende iniziare a produrre film per il grande schermo:
“Solo creandoci delle sfide possiamo guardare avanti”. Dopo aver rinunciato a portare sullo schermo la versione cinematografica de “I Cesaroni” a causa delle richieste degli attori che Bixio definisce troppo “˜esose’, il produttore l ‘anno prossimo realizzerà “Studio Illegale” con protagonista Fabio Volo in un ruolo che richiama esplicitamente Hugh Grant e le commedie romantiche prodotte dalla Working Title come “Notting Hill” e “About a Boy”.
“Io credo che non dobbiamo fermarci ai media tradizionali “, conclude Carlo Bixio:
“Se iniziassi oggi la mia carriera mi dedicherei certamente al Web, perché è quello che mi affascina di più.”