”Bisogna assolutamente battersi perché ci sia un cinema vicino a dove la gente abita. A chi ci ha detto per anni che per il cinema c’erano ormai solo le grandi strutture o i blockbuster, adesso possiamo dimostrare che mettendosi in sinergia con gli enti locali e con il territorio, e facendo una programmazione diversificata, si può andare in controtendenza”.
Così Domenico Dinoia, presidente FICE, ha commentato il progetto di Multisala Naturale di Fondazione Elsa
Il progetto nasce da un’esperienza di cinema di città rigenerato, in cui 5 sale (e 7 schermi) del territorio della Val d’Elsa (nei comuni di Certaldo, Colle Val d’Elsa, Poggibonsi) vengono messe in rete, riuscendo a dare la stessa offerta di un multisala e trattenendo la popolazione nel centro storico.
“Le esigenze dei cinema delle cittadine di provincia si incrociano bene con le esigenze dei centri storici delle stesse cittadine che oggi hanno la tendenza allo spopolamento, spesso in favore dei centri commerciali”, ha spiegato Davide Taddei, direttore generale della fondazione Elsa, che assieme all’esercente Mario Lorini ha spiegato il progetto a Firenze, presso Mediateca Regionale Toscana, lo scorso 10 giugno, nel corso di un incontro moderato da Stefania Ippoliti, responsabile area cinema di Fondazione Sistema Toscana e Presidente dell’Associazione delle film commission italiane, e a cui ha partecipato anche la Senatrice Rosa Maria di Giorgi, relatrice/firmataria del nuovo disegno di legge sul cinema e l’audiovisivo promosso dal Governo.
“All’interno della nuova legge si prevedono interventi e azioni che nella nostra regione sono già predisposti”, ha dichiarato Lorini, citando, oltre all’esperienza della Val d’Elsa, anche le iniziative di diffusione di cinema di qualità dell’associazione fiorentina Quelli della Compagnia.
“Si dice che attenzione e interventi specifici saranno rivolti al potenziamento dei circuiti di sale cinema e polifunzionali che garantiscano oltre alla programmazione cinematografica, il coinvolgimento degli enti locali, la fruizione di altri eventi culturali e formativi in accordo fra soggetti pubblici e privati con l’obiettivo, fra l’altro, di contribuire alla sostenibilità economica della struttura”.
Il bacino su cui insiste questa Multisala Naturale è tipico della provincia italiana: tre cittadine con 70 mila abitanti che diventano 100 mila includendo le periferie, collocate in un raggio massimo di 16 chilometri.
“ Si tratta- continua Lorini – di quelle sale di provincia che tener aperte spesso sembra un miracolo, e che quest’anno, tuttavia, hanno fatto risultati superiore alla media nazionale. Fino ad ora abbiamo messo in rete solo le biglietterie e il trasporto delle pellicole, ma il progetto prevede lo sviluppo di queste azioni (condivisione del materiale promozionale, dell’affissione, dell’informazione-con una rubrica dedicata su una tv privata locale- dei trailer dei film, dell’ approvvigionamento dei film e della programmazione) assieme alla collaborazione con i centri commerciali, con i locali pubblici, promuovendo la circolazione del pubblico fra i tre comuni, e agendo sul pubblico giovane.”
L’impegno sul pubblico giovane, sulla scuola e sulla formazione è stato sottolineato da tutti gli interlocutori.
Lo ha ribadito la senatrice Di Giorgi, “la nuova legge prevede che una percentuale fissa (il 3%) sui 400 milioni di euro destinati al cinema venga tolta dai finanziamenti automatici (il botteghino per intenderci), e destinata alla scuola. Per ora sono 12 milioni ogni anno, ma potranno aumentare leggermente visto che i 400 milioni stessi possono aumentare perché sono parametrati all’11% dell’Ires e dell’Iva del settore. Questa percentuale dedicata alla scuola è importantissima per formare il nuovo pubblico.”
Ha battuto sullo stesso tema Simone Gheri, segretario generale dell’Anci Toscana, che ha suggerito di aprire la programmazione (magari nei giorni di minore affluenza) alle proposte di “associazioni gestite da chi frequenta più spesso il cinema, specialmente i giovani, sull’esempio virtuoso del Cinema Cabiria di Scandicci, che grazie all’Associazione Amici del Cabiria è riuscito a far riaprire il cinema e a fare una doppia sala.”
Così Paolo Paterni, direttore del Consorzio Turistico di Volterra che ha preso in gestione il Cinema Centrale, “l’unica luce accesa in inverno, che altrimenti avrebbe chiuso, non potevamo permetterlo, sarebbe stata una ferita profonda per la nostra città. Certo, facciamo grandi sforzi, perché il nostro bacino di utenza è di 10 mila abitanti, ma tutti i giovedì facciamo cinema d’essai, grazie anche alla distribuzione fiorentina che ha cambiato molto l’approccio nei confronti dei cinema e sta molto aiutando la programmazione dei film per giovani, perché quella è la molla più importante, la fetta di pubblico su cui agire.”
Alberto Lastrucci, direttore del Festival dei Popoli, ha sottolineato come la salvaguardia dei centri storici e dei cinema di città sia anche “nelle preoccupazioni e nelle strategie dei colleghi europei, segno che c’è un’intelligenza comune che si muove in quella direzione”, ed ha ribadito anche il fondamentale ruolo dei festival nel promuovere il concetto di sala come luogo di culto e di visione collettiva, trait d’union del pubblico dei cinema d’essai.
“E all’interno del progetto regionale, che ci aiuterà a portare a compimento l’agenzia Sensi Contemporanei, noi abbiamo anche l’idea della circuitazione dei nostri festival, con uno scambio ed un arricchimento di contenuti” ha aggiunto Stefania Ippoliti.