Dal “calendario delle uscite sul mercato internazionale”, con cui MEDIA Salles documenta l’esportazione dei film italiani, emerge che non sono molti i titoli che, addirittura prima del debutto in patria, possano contare su una nutrita serie di distributori all’estero. Tra le felici eccezioni compare “Rosso come il cielo”. All’indomani del suo primo week-end sul grande schermo in Italia, che ha registrato, in 14 sale, un promettente risultato fatto di 3.000 spettatori e soprattutto di commenti entusiasti, ne abbiamo parlato col suo regista e produttore, Cristiano Bortone.
Quali sono le ragioni che hanno spinto i distributori di mercati non solo europei, come Ungheria, Slovenia, Svizzera, Svezia, Norvegia e Finlandia, ma anche di Colombia, Brasile, Taiwan, Hong Kong, a credere in questo film?
“Rosso come il cielo” è una produzione d’autore che riesce a combinare la qualità e la tematica impegnativa con la capacità di parlare al grande pubblico. E ci riesce perché è un film fatto di sentimenti e di poesia, che regala agli spettatori emozioni intense”.
Si può dire che il suo sia uno di quei film che vengono percepiti dal pubblico come un’ espressione del cinema italiano di oggi?
“Credo che esistano due tipi di film che si possono portare all’estero: quelli in cui lo spettatore riconosce l’immagine dell’Italia che ha dentro di sé “” a questo proposito, penso a un esempio alto, come “Respiro”, che ha avuto un successo straordinario in Francia “” e quelli che puntano su temi e messaggi che toccano tutti. “Rosso come il cielo”, che parla del successo di un bambino che lotta per l’integrazione e per il riconoscimento del suo talento, rientra in questa seconda tipologia”. DI ELISABETTA BRUNELLA cinema&video
Oltre ai contenuti e al linguaggio, che cosa ci vuole per fare un film capace di attraversare le frontiere?
“L’esperienza degli ultimi dieci anni mi ha convinto che è fondamentale stabilire una rete internazionale di contatti, con case di produzione e di distribuzione e con potenziali finanziatori. All’estero, per esempio, sono molto abili a costruire dei “mosaici” finanziari, ricorrendo a fonti di finanziamento molto più diversificate che in Italia”.
Che cosa l’ha aiutata ad acquisire questa dimensione internazionale?
“Ho colto le occasioni offerte dal Programma MEDIA, partecipando per esempio al corso “European Films Crossing Borders”. Trovo anche che le opportunità aperte da ACE, per lo sviluppo dei progetti, attraverso un’analisi dettagliata della sceneggiatura e del piano finanziario e di marketing, così come dal Club del Produttori Europei, siano importantissime per entrare in contatto con colleghi e possibili partners”.
Questa sua scelta ha già avuto come risultato diverse coproduzioni, tra cui “Saimir”. E per il futuro?
“Ho già un nuovo progetto, che è stato sviluppato proprio nell’ambito del Programma MEDIA, con ACE. Si chiama “Cuore nero” e sarà prodotto da Orisa, la mia società , con due partners europei. Sarà girato in Sudafrica, paese con cui l’Italia ha un accordo di coproduzione e che ben si presta a ospitare le scene di un film tratto dai diari di un ex mercenario divenuto ecoterrorista in Kenya. Gireremo in inglese: anche la lingua, come la compagine produttrice e il soggetto, è un elemento importante per puntare al mercato internazionale.”
Il calendario di MEDIA Salles “Italian Films: when and where “” A calendar of their releases from June 2006″ è consultabile sul sito www.mediasalles.it
ELISABETTA BRUNELLA
Cinema&Video International 3/4-2007