direttore Paolo Di Maira

CINEMA DEL REALE /Ritorno al Futuro

Il film d’apertura del Festival dei PopoliEverything will change, di Marten Persiel, prodotto dalla Grant of Film di Wim Wenders, è il manifesto di quello che sarà questa 63° edizione, che prende il via il 5 novembre al Cinema La Compagnia, sotto la direzione di Claudia Maci e Alessandro Stellino.
Non solo graficamente, e nel titolo, che diventa claim, (leggermente modificato in Everything Must Change), ma soprattutto nella sostanza dei contenuti: la storia è un road movie ambientato in un distopico 2054, dove tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio a ritroso, alla scoperta di una vita precedente attraverso il documentario. 

É questa la sfida che il festival si pone per il futuro, dichiarano il direttore e il presidente, Vittorio Iervese: spingere il racconto del cinema del reale, che per sua natura è legato al momento presente, verso il futuro.
E’ questo il senso anche dell’intervento di Cristina Giachi, presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Toscana , che rivendica la necessità che il cinema documentario penetri l’esperienza della vita della comunità e dei territori, non solo facendone cronaca, ma provando anche a disegnarne il futuro, anche quando gli eventi sono ancora in corso, come accade con E tu come stai? di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori, che ci porta dentro la fabbrica della GKN.


E’ uno dei quattro film toscani sui cento selezionati, e assieme a Le chiavi di una storia – La comunità dell’Isolotto di Federico Micali e Margherita. La voce delle stelle di Samuele Rossi fa parte dei Doc Highlights (film speciali e firme d’autore), sezione  che ospita, inoltre, un potente racconto del G8 di Genova (Se fate i bravi di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone); Mi País Imaginario con cui Patricio Guzmán racconta le proteste a Santiago de Cile nell’ottobre 2019 per una maggiore democrazia e una nuova costituzione,  Werner Herzog: Radical Dreamer di Thomas von Steinaecker, Eternal Spring, documentario di animazione candidato all’Oscar dal Canada, realizzato da di Jason Loftus, animatore della Marvel, “felice esempio di quanto il documentario si sta ibridando con altri linguaggi, animazione in primis”, afferma Stellino.


Il rinnovamento, dice Iervese, passa per il linguaggio del cinema, per il sempre maggiore spazio concesso ai giovani (si rafforza il programma Kids and Teens, che avrà anche un appuntamento primaverile, e il campus per giovani autori che escono dalle accademie di cinema, Doc at Work – Future Campus, con dieci film corti che concorreranno al Premio SudTitles “Il cinema per tutti” e al Premio Sartoria Immagine Digital Cinema).
E per una sempre più decisa presa di posizione sul versante della sostenibilità ambientale, non solo con la sezione dedicata Habitat, ma anche “con l’adozione di un protocollo Green, con cui abbiamo cercato di mettere in pratica le linee guida di AFIC, – dice Claudia Maci – Con il nostro nuovo partner, Treedom, inauguriamo la Foresta del Festival dei Popoli che serve a compensare emissioni di CO2 della manifestazione”.
Fra i nuovi partner, anche Amnesty International, che per la prima volta darà il Premio Diritti Umani.

Una delle cineaste più impegnate nel raccontare l’impatto delle azioni dell’uomo sull’ambiente è Jennifer Baichwal: a lei è dedicato uno dei quattro omaggi.
Gli altri sono ai ‘rivoluzionari’ Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel,  al cinema visionario di Pierre-Yves Vandeweerd, e ai già annunciati fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne, protagonisti anche di una masterclass e di una retrospettiva (leggi qui).

Tori&Lokita

La presenza forte dello sguardo femminile è un altro filo rosso del festival: ne è un esempio la selezione proveniente dall’archivio storico del festival, Diamonds Are Forever, quest’anno a cura di Alina Marazzi, dove spicca il Premio Nobel per la Letteratura, la scrittrice Annie Ernaux, che firma The Super-8 Years con il figlio David Ernaux-Briot.
Oppure l’atteso Nothing Compares di Kathryn Ferguson, che rivisita la parabola artistica di Sinead O’Connor, intransigente sul piano politico e vessata dai media per istanze che nel presente sono diventate un elemento di unione e condivisione (nella sezione dedicata al documentario musicale Let the Music Play: la proiezione sarà accompagnata dalla performance di Petra Magoni che si cimenterà con alcune cover della cantautrice irlandese).

Nothing Compares

Tre le registe donne nel Concorso InternazionalePaz Encina con Eami, candidato agli Oscar per il Paraguay, e trionfatore al festival di Rotterdam; How to Save a Dead Friend di Marusya Syroechkovskaya omaggio a un’intera generazione di giovani russi messa a tacere, filmato dalla regista per un decennio; The Eclipse di Nataša Urban.

Il Concorso Italiano si apre con Ardenza di Daniela De Felice: una storia d’amore dove ritorna il disegno (questa volta in acquarello) e il G8 di Genova.
L’altra regista donna è Susanna Della Sala con Last Stop Before Chocolate Mountain, sull’eccentrica comunità artistica di Bombay Beach in California.
C’è anche un altro film girato in USA nel 2020, nel mezzo della rivolta Black Lives Matter e dell’elezione presidenziale, quando scoppia la battaglia sui monumenti storici: Stonebreakers di Valerio Ciriaci.
Due i film a tema immigrazione: Go friend Go di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso, Andrea Settembrini, An Italian Youth di Mathieu Volpe.
E ancora, Il Posto di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese, e il quarto dei film toscani sopracitati, Gorgona, dove Antonio Tibaldi racconta l’ultima colonia penale d’Europa.

An Italian Youth

Alla 63° edizione saranno inoltre consegnati i seguenti riconoscimenti: Premio distribuzione in home video “POPOLI Doc” per il Concorso Italiano e il  Premio distribuzione on demand CG Digital per il Miglior Film Europeo della sezione Habitat offerti dalla casa di distribuzione CG EntertainmentPremio distribuzione in sala “Imperdibili” assegnato dallo staff del cinema La Compagnia; il Premio distribuzione in sala “Il cinemino” assegnato dal team de Il Cinemino all’opera che meglio saprà incarnare lo spirito “cinemino”: impegno, valore sociale e linguisticamente innovativo; il Premio AMC, dall’Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo a un documentario del Concorso Italiano; il Premio MYmovies.it dalla Parte del Pubblico, espresso dal pubblico in sala durante il festival tramite proprie votazione con preferenze sui film presentati nel Concorso Internazionale e nel Concorso Italiano.

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