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direttore Paolo Di Maira

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CASTELVECCHI/GENERAZIONE DI NUOVI LINGUAGGI


Con “Il Gioco dell’Impiccato’ è stato amore a prima vista”.
Con queste parole l’editore Alberto Caselvecchi motiva la scelta di scommettere su Imma Turbau.
” La nostra cifra stilistica è quella della sperimentazione nella scrittura, cose che ricerchiamo soprattutto nei giovani.
E Imma ha dimostrato di possedere questi requisiti, usando una scrittura essenziale, scarnificata, per trasmettere stati d’animo terribili.”

Anche la comunicazione messa a punto dalla Casa Editrice per promuovere e diffondere il libro può definirsi sperimentale, ed è andata a “pescare” nel serbatoio promozionale del cinema”¦
 “Sì, abbiamo associato strumenti tradizionali (interviste, presentazioni, passaggi radio..) a strumenti più innovativi, ricorrendo al mktg virale. Abbiamo fatto stampare e distribuire circa 100 mila copie di adesivi e cartoline con l’icona dell’impiccato.
La cartoline contenevano un link che rimandava ad un mini sito dedicato al libro che, fra l’altro, contiene un clipbook di 7 minuti dove il libro è sviluppato in forma cinematografica.
L’abbiamo girato in Spagna, per la regia di Fabrizio Ruggiello: l’idea era quella dei siti dei film con special features, interviste con gli autori”¦Abbiamo poi realizzato un preprint in 10mila copie di un singolo capitolo in formato minuscolo che abbiamo distribuito alla fiera del libro “Più Libri più Liberi” di Roma in novembre, 5 mesi prima dell’uscita in edicola (il 27 marzo).
Infine abbiamo spedito 2000 copie del libro, non solo ai giornalisti, ma anche agli editori, agli uffici stampa, insomma all’interno del nostro settore.”


Come vanno le vendite del libro?
“Attualmente il libro ha venduto 7mila copie e contiamo di arrivare a 11-12 mila entro fi ne anno.
E’ molto per un esordiente , che di solito vende circa 3- 4 mila copie. Questo era un investimento importante, perché legato alla volontà  di rilanciare Castelvecchi  come marchio legato alla narrativa.
Ogni anno pubblichiamo crca 50 titoli, e le opere di narrativa costituiscono grosso modo un quinto del totale, per il resto si tratta di saggistica su comunicazione, nuove tendenze e culture giovanili.
Negli anni 90 abbiamo lanciato la generazione degli “scrittori cannibali”: siamo stati i primi editori di Isabella Santacroce, Aldo Nove”¦
Dopo il clamoroso successo dello scorso anno de “La Ballata delle Prugne Secche” di Pulsatilla (100 mila copie vendute che presto diventerà  un film, prodotto da Gianfranco Piccioli), ci tenevamo a fare un passo verso una dimensione narrativa di ricerca, autorevole.”


“Il Gioco dell’Impiccato” diventa un film: quale il prossimo passo? “La nostra intenzione è quella di proseguire con la promozione con maggiore lena.
Aspettiamo notizie sull’andamento del film, e attendiamo anche di conoscere l’impegno distributivo di Lucky Red.
Crediamo molto a tutti i tipi di rapporti virtuosi che si possono innescare fra testi scritti ed altri media, anche perché la natura dei libri sta cambiando, e la strada da percorrere è quella di cogliere le opportunità  generate non soltanto dai nuovi media, ma dalla combinazione fra questi e quelli tradizionali.”


Avete altri progetti legati all’audiovisivo?
“C’è l’idea di collaborare con un regista che apprezziamo molto, Eugenio Cappuccio, anche in relazione ai nuovi autori su cui stiamo lavorando. Per noi la sinergia fra il testo e l’immagine è molto importante, e non solo nell’ambito della fiction: abbiamo intavolato recentemente un colloquio con “History Channel” per sperimentare la possibilità  di realizzare documentari ispirati alle nostre opere di saggistica.”


 


Cinema&Video International                       n. 6-7 Giugno/Luglio 2007

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