di Monica Tasciotti
Al 12° Cartoon Movie, che si è svolto a Lione lo scorso marzo, ben 13 su 51 film e progetti selezionati per il tradizionale appuntamento dedicato al finanziamento dei lungometraggi in animazione europei sono stati concepiti o sviluppati in 3D stereoscopico.
Erano solo tre nella passata edizione.
Francesi e spagnoli sono fra i seguaci più convinti di questo nuovo trend di cui il produttore e regista belga Ben Stassen è il leader indiscusso in Europa con la sua Wave Pictures (associatasi di recente a Studio Canal per la realizzazione di un lungometraggio ogni uno o due anni).
Già autore di “Fly me to the moon”, il primo lungo animato in CGI ideato, disegnato e realizzato solo per la proiezione Digitale 3D dal primo fotogramma, Stassen è arrivato con il suo nuovo film “Il giro del mondo in 50 anni”, in uscita in vari Paesi europei ad agosto e in Italia tra novembre e dicembre e distribuito dalla Eagle Pictures.
La storia di una tartaruga marina dalla nascita alla maturità che nonostante ricordi quella di Nemo, anche nella parte grafica, è risultato convincente e sicuramente un vero 3D.
“Quelli delle major finora sono stati film in 2D e mezzo “” dice Stassen “” Credo che se si può vedere lo stesso film in 2D o in 3D significa che il 3D non ha molto senso”.
Secondo Stassen, ma anche molti altri degli oltre 630 partecipanti (5% di incremento dalla scorsa edizione che già , spostandosi da Potsdam a Lione aveva registrato un più 20% di partecipazioni) “il 3D può essere una vera rivoluzione se l’intero film è pensato in stereoscopia dall’inizio e non se esso è solo un trucco aggiuntivo. Senza contare che – continua Stassen – il 90% dei cinema sono convertiti per il 3D ma non sono veramente adatti a film in stereoscopia”.
Insomma, né la maggior parte dei film in circolazione, né la maggior parte delle sale, permettono ciò che promettono: l’immersione totale nello schermo cinematografico per percepire una sensazione di profondità mai vissuta prima.
Spiega Gianluca Bellomo della romana ConnecToon, a Lione per presentare con i partner finlandesi “The Magic Crystal”, lungo natalizio tratto dalla serie tv “Red Caps”, pronto per le prossime feste:
“Sono i distributori, e con essi gli esercenti, a richiedere prodotto con questa nuova tecnologia”.
E poco male se il film non nasce come stereoscopico, come nel caso di “The Magic Crystal” che lo è diventato strada facendo.
Per i produttori, circa il 10% in più di investimento è ripagato ampiamente, e quindi, lunga vita al 3D.
Stereoscopico doc invece il francese “Cendrillon”, in cui la favola di Perrault diviene una sorta di road movie nel Far West di fine ‘800, ricco di décor e personaggi antropomorfi interpretati da Yolande Moreau (“Louise Michel”) e altri noti attori d’Oltralpe.
L’altra importante novità di Lione è la presenza, per la prima volta, di grandi nomi del cinema.
Con “Le magasin des suicides” tratto dall’omonimo libro di Jean Teulé, Patrice Leconte, dopo 26 film, fa il suo debutto nell’animazione.
Anche se il suo è un po’ un ritorno alle origini, visto che i suoi primi film da studente erano animati.
“Adoro questo autore “” racconta “” e questo libro fa morire dal ridere”. La storia di una famiglia che da generazioni vende accessori per il suicidio perfetto.
Peccato che Alan, l’ultimo nato, è pieno di gioia di vivere e con il suo ottimismo metterà in pericolo il business di famiglia.
“Le magasin des suicides” è una commedia musicale in 2D tradizionale (è prevista anche una versione in 2D stereo) per l’estate 2012, con musiche di Etienne Perruchon su testi scritti dallo stesso Leconte.
“The Congress” (previsto per il 2013) è invece il nuovo lungometraggio del regista israeliano Ari Folman, “rivelazione” lo scorso anno a Cannes con “Valzer con Bashir”.
Ispirato a un racconto di Stanislas Lem, l’autore di “Solaris”, il film parla della virtualizzazione degli attori e del controllo della loro immagine da parte dei grandi studios.
Protagonista Robin Wright, l’attrice preferita di Folman che spiega:
“La prima parte in live action, che durerà 45 minuti, sarà molto documentaristica, mentre nei restanti 55 minuti gli stessi personaggi diventeranno animati.”
“Cuccioli “” Il codice di Marco Polo” di Sergio Manfio, tratto dall’omonima serie di successo di Rai Fiction uscito in Italia a gennaio, primo esempio italiano di product placement in un film animato (Oviesse, Cameo, Regione Veneto) e “Nat e il segreto di Eleonora” di Dominique Monféry, coprodotto da Lanterna Magica, nelle sale a Pasqua con la Ripley’s Film (e in onda in esclusiva su Sky Primafila in contemporanea con l’uscita cinema) sono stati gli altri film italiani presenti nel ricco programma offerto da Cartoon, dove, per l’ennesima volta, i francesi hanno fatto la parte del leone con ben 18 titoli.