“Non ci si può mai abituare ad un Festival come quello di Cannes. E’ la quinta volta che vengo invitato, ma l’emozione è la stessa della prima volta.” Paolo Sorrentino è sinceramente emozionato quando parla della sua presenza
sulla Croisette con ‘La Grande Bellezza’, scritto dallo stesso Sorrentino con Umberto Contarello, che esce in Italia il 21 maggio, distribuito da Medusa Film e contemporaneamente in Francia distribuito da Pathé. Il film, infatti, è una coproduzione Italia-Francia: Indigo Film, in associazione con Banca Popolare di Vicenza per l’Italia, Babe Films, Pathé e France 2 Cinéma per la Francia.
La pellicola, durante il Festival sarà distribuita anche nel Regno Unito e in Germania.
Interpretato – tra gli altri – da Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, il film, che evoca ‘La Dolce Vita’ di Federico Fellini, è ambientato e interamente girato a Roma.
Ha come protagonista uno scrittore e giornalista, dolente e disincantato, che assiste ad una sfilata di un’umanità vacua e disfatta, potente e deprimente, composta da signore dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti che tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, ville sterminate, sulle terrazze più belle della
città.
“Per chi fa il mio lavoro – dice Paolo Sorrentino – volgarità, squallore, moralità dubbia possono nascondere sia sentimento che bellezza, ed è una grande emozione andare a scoprire entrambi laddove non ci si aspetterebbe possano esistere. In questo senso, Roma con i suoi mille contrasti, mondi e contraddizioni, è uno scenario che partorisce continuamente decadenza e lampi di splendore. E’ questa apparentemente inconciliabile incoerenza ad affascinarmi.”
Il direttore marketing di Medusa, Andrea Lazzarin spiega quali saranno le iniziative della società guidata da Giampaolo Letta per il lancio de ‘La Grande Bellezza’ in contemporanea con la Croisette “Sfrutteremo al meglio la visibilità che ci sarà offerta dal passaggio in concorso al Festival di Cannes. Rispetto ad altri titoli, in questo caso, il lancio mediatico sulla
stampa ha un’importanza decisamente superiore. Il cast ci consente, infatti, di ottenere una grande visibilità rispetto ad un pubblico il più ampio possibile e la presenza di Star come Carlo Verdone e Sabrina Ferilli incuriosisce molto.
E’ un film molto importante, e i nostri partner europei ci seguiranno nella scelta dei materiali promozionali e nel marketing.”
In questo senso, il produttore Nicola Giuliano è molto soddisfatto del lavoro portato avanti per ‘La Grande Bellezza’ e del suo lancio in contemporanea in diversi territori europei, nonostante le difficoltà produttive generali in cui versa l’industria cinematografica nazionale: “Negli ultimi mesi abbiamo assistito a diverse produzioni dal grande respiro produttivo: ‘Reality’ di Matteo Garrone, ‘Educazione Siberiana’ di Gabriele Salvatores sono titoli importanti e la
cosa che andrebbe sottolineata è che, nonostante il disastro del nostro mercato e il fatto che all’estero in molti ridano della nostra situazione, grazie alla tenacia e alla determinazione, si riesca a produrre film come il nostro e come altri.
Il rischio è che questi progetti non diano vita ad un nuovo modo di intendere la produzione cinematografica, ma restino dei casi sporadici ed episodici”. Nicola Giuliano invita a riflettere sulla necessità di riformare il mercato: “Sono spaventato dal fatto che tutto il paese continui a pensare che si possano continuare a mettere delle piccole toppe. Dobbiamo risolvere i problemi strutturali, altrimenti il declino è inevitabile. Il modello produttivo deve essere diverso.” L’analisi è condivisa da Viola Prestieri, fondatrice della casa di produzione Buena Onda insieme a Valeria Golino e Riccardo Scamarcio.
Prestieri, che è produttrice esecutiva di Indigo Film, esordisce nel ruolo di produttrice con ‘Miele’, debutto alla regia di Valeria Golino in competizione a Un Certain Regard. Selezionata quest’anno come rappresentante italiana nell’ambito di Producers on the Move la cineasta spiega: “Il film è stato coprodotto grazie al sostegno di Rai Cinema, al
Mibac, al Tax Credit esterno e grazie a due coproduttori francesi Le Films des Tournelle e Cine Film e in Italia è distribuito da BIM.” La produttrice aggiunge: “L’amicizia con Valeria Golino e Riccardo Scamarcio e la voglia di provare a fare delle belle cose che siano nostre è quello che ci ha spinto in questo lavoro: la libertà di produrre, la possibilità di scegliere lavori in cui crediamo, di innamorarci di storie, progetti. Sulla carta avevamo una grande preoccupazione, ma pian piano siamo riusciti a costruire un budget piccolo per un film piccolo, dove la regista è stata, però, messa in condizione di fare tutto quello che voleva fare.”
Riccardo Scamarcio aggiunge “Siamo stati assorbiti in due anni e mezzo da un grande lavoro: non è stato semplice,
ma questa è la prova che in Italia si possono fare film coraggiosi e diversi.”
Interpretato da Jasmine Trinca insieme a Carlo Cecchi, Vinicio Marchioni e Libero De Rienzo, ‘Miele’ è tratto dal romanzo ‘Io vi perdono’ di Angela Del Fabbro, pseudonimo di Mauro Covacich. La storia è quella di una ragazza che fa uno strano mestiere: aiuta la gente malata a morire. Un impegno che svolge con pietà, coscienza e integrità fino a quando incontra un anziano ingegnere che le chiede aiuto, ma la sua malattia è di ben altro genere. La ragazza si scontra con un ‘paziente’ tutt’altro che disponibile ad assecondare il suo schema. Con lui condividerà una serie di paure in
un crescente gioco di ambiguità fino a quando entrambi prenderanno decisioni destinate a sconvolgere per sempre le rispettive esistenze. La sceneggiatura, scritta dalla Golino insieme a Francesca Marciano e Valia
Santella, si discosta significativamente dal romanzo e per ammissione della regista è diventata ‘un’altra cosa’. “Quando ho letto questa storia mi sembrava di avere davanti un tema molto interessante. La storia della
protagonista, il personaggio maschile principale e degli altri due mi interessavano molto. Volevo scriverne, desideravo vederli e per questo ho pensato che ‘Miele’ potesse rappresentare il mio esordio dietro alla
macchina da presa. L’argomento della morte assistita può essere un tabù per i politici italiani, ma – di certo – non lo è per le persone comuni che ci pensano e ne parlano. Questo film si rivolge a loro. Noi Italiani siamo sempre più pronti della politica per riflettere su argomenti che creano discussioni e divisioni. Temi che ci colpiscono nei nostri stessi pregiudizi. E’ un film che pone delle domande, che non vuole essere né provocatorio, né tantomeno contro, perché non volevo prendere una posizione definitiva su questi temi.”