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Si aprirà il 14 maggio il 72° Festival di Cannes, con “The Dead don’t die”, il nuovo film di Jim Jarmusch: un titolo che potrebbe essere anche un affettuoso epitaffio-didascalia al poster di quest’anno, dedicato alla grande cineasta francese Agnes Varda, recentemente scomparsa.
L’horror comico che vede Bill Murray e Adam Driver a caccia di zombie uscirà nelle sale francesi in concomitanza con la sua presentazione sulla Croisette.
Ad affiancare i protagonisti, un cast stellare, dove brillano Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Tom Waits, Iggy Pop.
E c’è anche un’altra leggenda della musica protagonista del festival, Elton John, ritratto da Dexter Fletcher in “Rocket Man”; Fuori Concorso, sezione dove ritroviamo anche un altro mito, del calcio questa volta, “Diego Maradona” di Afis Kapadia. La carrellata di leggende prosegue con Alain Delon, che sarà celebrato dal Festival con la Palma D’Oro d’onore.
Moltissimi gli habituè della Croisette che tornano in concorso, dai big (a iniziare da Quentin Tarantino con “ C’era una volta ad Hollywood”, per seguire con Pedro Almodóvar con “Dolor y Gloria”; i Fratelli Dardenne con “E Jeune Ahmed”; Ken Loach, con “Sorry we missed you”; Xavier Dolan con “Matthias et Maxime”; Terence Malick con “A Hidden Life”), agli autori forse meno noti al grande pubblico ma cari al Festival come il romeno Corneliu Porumboiu (“The Whistlers”), il palestinese Elia Suleiman (“It must be Heaven”), l’austriaca Jessica Hausner (“Little Joe”), il coreano Bong Joon-ho (“Gisaengchung”- Parasite).
L’Italia sarà in concorso con “Il traditore” di Marco Bellocchio, che torna a Cannes a tre anni da “Fai bei sogni”, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2016. Il film è incentrato sulla figura di Tommaso Buscetta, un racconto intimo costellato di vendette e tradimenti, in cui la vicenda umana è “immersa in un contesto storico e politico ben definito, che si inserisce nel solco del cinema civile, di cui Bellocchio resta uno dei maestri”, dichiara Paolo Del Brocco, amministratore Delegato di Rai Cinema, che distribuirà il film in Italia il 23 maggio, nel giorno dell’an- niversario della Strage di Capaci dove perse la vita Giovanni Falcone.
“Il Traditore” è prodotto da Ibc Movie – Kavac Film con Rai Cinema, in coproduzione con Match Factory Productions (Germania) che curerà anche le vendite internazionali, Ad Vitam Production (Francia), Guallane Entretenimento (Brasile).
Un altro “Tommaso” è quello che da il titolo al film che Abel Ferrara ha girato a Roma (prodotto da Simila(r) e Vivo Film), con protagonista William DeFoe, e che sarà presentato fra le Proiezioni Speciali, assieme, fra gli altri, a “Family Romance, LLC” di Werner Herzog.
DeFoe è presente anche nella Quinzaine des Réalisateurs, a fianco di Robert Patterson in “The Lighthosue” di Robert Eggers.
Solo quattro le donne in concorso: oltre la già citata Hausner, tre giovani autrici francesi, tutte in qualche modo già passate da Cannes: Justine Triet con “Sybil”, Céline Sciamma con “Portrait de la jeune fille en feu”, Mati Diop con “Atlantique”.
Concorre anche un’opera prima, il debutto dell’autore maliano Ladj Ly “Les Misérables”.
Sono invece ben sei gli esordi alla regia in Un Certain Regard.
Fra questi, “Port Authority”, della regista statunitense Danielle Lessovitz, passato dal Torino Film Lab nel 2016, quando la regista e la sua produttrice francese, Virginie Lacombe di Madeleine Films hanno partecipato al programma FeatureLab.
Durante il TFL Meeting Event 2016, forum di co-produzione del TorinoFilmLab, la pellicola ha ricevuto il sostegno del TFL Co-Production Fund (€ 50.000), dedicato alle coproduzioni tra produttori europei e internazionali, ed elargito grazie al sottoprogramma Creative Europe – MEDIA dell’Unione Europea.
Il film è infatti coprodotto dalla casa di produzione di Martin Scorsese, Sikelia Productions (USA) e dal suo partner RT Features (Brasile), che insieme hanno lanciato un fondo di produzione a sostegno di registi emergenti, e segna inoltre il primo investimento da parte del servizio di streaming MUBI. Le vendite internazionali sono gestite da MK2.
Tornando alle presenze italiane, da segnalare Lorenzo Mattotti il cui film d’animazione, “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, prodotto dai francesi di Prima Linea con Indigo Film e Rai Cinema, è stato selezionato all’ultimo momento in Un Certain Regard: doppia visibilità per il film, che sarà in concorso anche al Festival di Annecy il prossimo giugno.
Anche in Un Certain Regard ritroviamo molti autori cari a Cannes quali Bruno Dumont con “Jeanne”, Oliver Laxe con “O que arde”, Karim Aïnouz con “A Vida Invisível de Eurídice Gusmão”, il giovane Kantemir Balagov che torna a Cannes con il suo secondo lavoro “Dylda”.
A giudicarli, una giuria capitanata dalla cineasta libanese Nadine Labaki, che l’anno scorso ha conquistato il Premio della Giuria con “Capharnaüm”. La giuria del concorso sarà invece presieduta da Alejandro Gonzales Iñárritu.
Ritroviamo ancora un po’ d’Italia nella Quinzaine des Réalisateurs, che ospita la proiezione speciale del mediometraggio di Luca Guadagnino, “Staggering Girl”, con protagonista Julianne Moore Alba Rorhwacher, prodotto da IBLAfilm Produzione con Rai Cinema (in proiezione speciale anche “Red 11” di Robert Rodriguez), e del cortometraggio “Quello che verrà è solo una promessa” di Flartform, coproduzione fra Italia, Olanda e Nuova Zelanda, (Dugon Films, Serious Film, Blueskin Films, Rai Cinema, con il contributo del MiBAC, con il sostegno di Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, Netherland Film Fund).
Tra l’altro è il primo anno che questa sezione, non competitiva e organizzata dalla Société des réalisateurs de films, è guidata dall’italiano Paolo Moretti, che, in linea con le edizioni precedenti, ha costruito una selezione dove abbondano i registi emergenti.
Accanto a questi, i volti noti di Lav Diaz (“Hang Upa” –The Halt), Takashi Miike (“Haysukoi”- First Love), Lech Kowalski (“On Va Tout Péter”- Blow It to Bits).
E chissà se l’indipendenza di questa sezione dal festival e la sua rivendicata libertà di pensiero saranno sufficienti ad evitare le polemiche per la presenza di un film distribuito da Netflix: “Wounds”, con Dakota Johnson e Armie Hammer, opera seconda del regista britannico-iraniano Babak Anvari, già presentato in anteprima al Sundance. Un horror psicologico, come il precedente “Under the Shadows”, anch’esso passato da Sundance e acquisito da Netflix.
E proprio un maestro dell’horror, John Carpenter, sarà omaggiato dalla Quinzaine con il premio alla carriera la Carrosse d’Or