direttore Paolo Di Maira

CANNES 70/Vittorie Parallele

“The Square” di Ruben Östlund ha vinto la Palma d’Oro alla 70esima edizione del Festival di Cannes, conclusasi ieri, 28 maggio 2017.
Il Grand Prix è andato a “120 Battements par Minute” di Robin Campillo, il Premio della Giuria a “Nelyubov” di Andrey Zvyagintsev. La migliore regista è Sofia Coppola, con “The Beguilded”, migliore attrice Diane Kruger (“Aud dem Nichts” di Fatih Akin), migliore attore Joaquin Phoenix (“You were never really here” di Lynne Ramsay). Premio doppio per la migliore sceneggiatura: a Yorgos Lanthimos and Efthimis Filippou per “The Killing Of A Sacred Deer” e a Lynne Ramsay per “You Were Never Really Here”.
“Xiao Cheng er Yue” (A Gentle Night) di Qiu Yang vince la Palma d’Oro al cortometraggio, mentre “Katto” (The Ceiling”) di Teppo Airaksinen ottiene la Menzione di Distinzione da parte della Giuria.
La Camera d’Or è andata a “Jeune Femme” di Léonor Serraille, presentato in Un Certain Regard, sezione in cui concorreva anche “ Fortunata” di Sergio Castellitto, che ha valso a Jasmine Trinca il premio di migliore attrice. Altra vittoria del cinema italiano è quella di “A Ciambra” opera seconda di Jonas Carpignano è ha ottenuto il label degli esercenti , Europa Cinemas, come Miglior Film europeo alla Quinzaine des Réalisateurs.
Un bel risultato per un’Italia “di periferia”, quest’anno a Cannes presente con ben cinque film, ma solo nelle sezioni parallele.
La parola “periferia” non vuole soltanto definire l’assenza di film italiani dal Concorso, ma interpreta il senso delle storie dei film presentati e soprattutto di quelli premiati.
La soddisfazione per il premio a Jasmine Trinca è doppia, perché il film “ Fortunata” è – finalmente – venduto nel mondo da una società italiana, True Colours guidata da Catia Rossi; restituendo, si spera, orgoglio, alla categoria dei foreign sales che tanto, nel passato, hanno dato all’industria cinematografica italiana.
Nel film di Carpignano, “A Ciambra”, è utile sottolineare che ha contribuito al finanziamento del film, il Fondo Lu.Ca, frutto della cooperazione delle Regioni Calabria e Basilicata attraverso le rispettive Film Commission.
Ultima considerazione: il cinema italiano che va all’estero e prende premi, sembra percorrere una strada parallela alla via maestra disegnata dalla nuova Legge Cinema, dove la premialità dei meccanismi automatici inevitabilmente penalizza il sostegno ai giovani autori.

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