di Paolo Di Maira
Il 64° festival di Cannes apre l’ 11 maggio con “Midnight in Paris” di Woody Allen e chiude con la commedia romantica “Les bien-aimés” di Christophe Honoré, dove Catherine Deneuve canterà accanto alla figlia Chiara Mastroianni. L’impronta molto francese è enfatizzata dalla presenza della premiere dame Carla Bruni nel film di Allen, che duetta a distanza con “La Consuete” di Xavier Durringer sull’ascesa al potere del presidente Nicolas Sarkozy: c’è molta attesa per il film, soprattutto in Francia, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali.
Ma Cannes 2011 è soprattutto quel che c’è nel mezzo: un programma di sicuro impatto, per la presenza di grandi “habituè” del festival, quali Pedro Almodovar, che ancora una volta corre sulla Croisette con il suo “La Piel que abito”, Lars Von Trier con “Melancholia”, i fratelli Dardenne (“Le gamin a vélo”), Aki Kaurismà¤ki (“Le Havre”).
Il più atteso è forse”The Tree of Life” diretto dal regista di culto Terrence Malick: il film (distribuito in Italia da 01) è prodotto da Brad Pitt e interpretato da Sean Penn.
Quest’ultimo è un po’ la superstar a Cannes, essendo anche protagonista di “This Must be the Place” nel ruolo della truccatissima rockstar Cheyenne.
Lo dirige Paolo Sorrentino, che proprio a Cannes, nel 2008, aveva conosciuto l’attore americano, e avviato con lui progetti di lavoro. Il film di Sorrentino (che Medusa distribuirà in Italia nel prossimo autunno) è uno dei due pilastri che quest’anno reggono la presenza italiana in concorso a Cannes.
L’altro film è il controverso, molto dibattuto in patria, e proprio per questo nello “stile Cannes”, “Habemus Papam” di Nanni Moretti ( prodotto da Fandango per Rai Cinema).
Ma forse è più calzante l’immagine del trittico per disegnare l’Italia a Cannes, dovendo porre al centro Bernardo Bertolucci, di cui il Festival esalta la grandezza, conferendogli la Palma D’Oro alla Carriera. Italiana è anche Alice Rorhwacher (sorella dell’attrice Alba), che porta alla Quinzaine des Realisateurs la sua opera prima “Corpo Celeste”, così come Jasmine Trinca che nel film in concorso di Bertrand Bonello “L’Apollonide Souvenirs de la maison close” interpreta Julie, una prostituta di un bordello parigino dei primi del ventesimo secolo.
Tracce italiane sono in “Michel Petrucciani”, di Michael Radford , evento speciale.
La vita del celebre jazzista francese di origine italiana riappare in un docufilm co-prodotto dall’italiana Partner Media Investment di Andrea Stucovitz con Francia e Germania.
Sul fronte Marché, invece, verrà presentato “Hidden”, segnalato come il primo film di produzione italiana realizzato in 3D (primato che, per la verità , è rivendicato anche da “Parking Lot” di Francesco Gasperoni, atteso al Festival di Taormina), mentre la produttrice Marta Donzelli della Vivo Film rappresenterà il nostro Paese tra i 25 Producers on the Move, selezionati dall’European Film Promotion, che si svolgerà dal 14 al 17 maggio.
Punto di riferimento per l’industria italiana sarà , come di consueto l’Italia Pavillion, spazio all’interno del Villaggio Internazionale gestito da Cinecittà Luce e Anica (con il contributo della Direzione Generale Cinema del MiBAC) che ospiterà incontri, dibattiti e conferenze stampa.
Tornando al cartellone del 64° Festival di Cannes, fuori dal concorso i riflettori sono accesi sul quarto episodio della saga “Pirati dei carabi” di Rob Marshall, con Johnny Depp e Penelope Cruz (da vedere con gli occhiali 3D come anche “Ishimei”, il film di samurai del giapponese Takashi Miike ), su “”˜The Beaver”, dove Jodie Foster dirige Mel Gibson , e “˜Restless’ di Gus van Sant.
In un festival che nelle parole del suo direttore, punta come non mai “˜’alla diversità geografica, generazionale e stilistica” , sono due le opere prime in concorso, “Sleeping Beauty” di Julia Leigh e “Michael” di Markus Schleinzer.
A presiedere la giuria del concorso sarà Robert De Niro, coadiuvato, fra gli altri, da Jude Law, Uma Thurman e Johnny To.
A capo della giuria di Un Certain Regard sarà invece Emir Kusturica, mentre quella di Cinefondation sarà presieduta da Michel Gondry.