di Michela Greco
Giorgia Priolo è stata selezionata come “Producer on the move” italiana al Festival di Cannes 2009.
Creato dieci anni fa dall‘European Film Promotion (EFP) e dal Media Programme dell’Unione Europea, Producers on the Move ha l’obiettivo di sostenere i produttori europei emergenti inserendoli in un network che permetta loro di incontrarsi e creare occasioni di business, oltre che di attirare l’attenzione della stampa e del mercato internazionale.
“E’ stata scelta FilmKairos “” spiega Giorgia Priolo – soprattutto sulla base di due film che abbiamo prodotto, e del fatto che siamo una società giovane, con appena tre anni di vita.
I due film sono “Mar nero”, opera prima di Federico Bondi che ha fatto meritare a Ilaria Occhini il Pardo d’Oro per la miglior attrice a Locarno, e “Come l’ombra” di Marina Spada, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2008″.
Giorgia Priolo è responsabile sviluppo progetti e produttore esecutivo di FilmKairos, società indipendente nata nel 2006 che ha iniziato co-producendo film stranieri e ha debuttato in una co-produzione maggioritaria italiana proprio con “Mar nero”, esordio exploit del regista trentatreenne fiorentino che uscirà prossimamente nelle sale dei due paesi co-produttori, Romania e Francia.
Il film è il racconto di un’amicizia particolare ma abbastanza frequente in quest’epoca, quella tra una donna anziana (Ilaria Occhini) e la sua badante rumena (Dorotheea Petre).
Forte di una linea editoriale basata sulle partnership produttive con altri paesi e la ricerca di storie in grado, anch’esse, di varcare i confini nazionali, nella pentola della FilmKairos bollono numerosi progetti per il prossimo futuro.
“Abbiamo in preparazione parecchi film, molto diversi tra loro in termini di budget, impianto produttivo e caratteristiche narrative “” dice Giorgia Priolo –
Dopo aver prodotto “Come l’ombra” stiamo lavorando all’opera terza di Marina Spada “Metafisica per le scimmie”, una pellicola che racconta la modernità dal punto di vista femminile.
Al centro della storia c’è una donna che, grazie alla filosofia, insegna strategie economiche ai manager, finché i suoi stessi metodi non la condurranno a una crisi.
La sceneggiatura è pronta e ora stiamo cercando cast e finanziamenti, ma sarà un’opera a basso budget, secondo la stessa volontà della regista.
Un altro film su cui punteremo molto è “L’accabadora” di Enrico Pau, che sarà prodotto con circa 2,5 milioni di euro.
Ambientato in Sardegna negli anni ’50, ruota intorno alla figura antropologica delle donne dei villaggi “” le “accabadore”, appunto – che portavano la “buona morte”, cioè l’eutanasia.
Cambiando completamente genere, abbiamo poi la commedia-sequel “Mi manda (ancora) Picone” e il documentario di Flaminia Lubin “50 italiani”: lo stiamo realizzando su impulso del museo della Shoah e racconterà le storie di quei cittadini aderenti al regime nazi-fascista che si impegnarono per salvare quanti più ebrei possibile, un po’ come Perlasca e Schindler.
Inoltre stiamo lavorando sul primo film di finzione della documentarista Fabiana Sargentini “Non lo so ancora”, scritto con Morando Morandini: in parte autobiografico, racconterà l’incontro tra una giovane donna e un uomo anziano, mentre il nuovo film di Stefano Tummolini sarà uno sguardo critico sul mondo dei giovani universitari. Infine il progetto forse più importante, che co-produciamo insieme all’israeliana Metro Communication, “Montedidio”: prima pellicola tratta da un romanzo di Erri De Luca.
E’ sceneggiato da Lara Fremder, è ambientato a Napoli e avrà un budget di circa 5 milioni di euro”.