direttore Paolo Di Maira

CANNES 2009/Frammenti d’Italia

di Michela Greco


E’ una presenza solida ma frammentata, quella delle istituzioni e dell’industria del cinema italiano al Festival di Cannes 2009, in quest’anno di transizione che vede compiersi la definitiva trasformazione di Cinecittà  Holding e delle sue controllate in una struttura unica che assume una nuova forma.

Dopo la designazione avvenuta a gennaio scorso, è proprio nei giorni del festival sulla Croisette – che si svolge dal 13 al 24 maggio – che il Direttore Generale Cinema del Ministero dei Beni Culturali Gaetano Blandini abbandona il suo incarico di Amministratore Unico del gruppo pubblico per lasciare spazio ai nuovi vertici: il presidente Roberto Cicutto e l’amministratore delegato Luciano Sovena.
I due si insedieranno alla guida di Cinecittà -Luce S.p.A, nuovo organismo che fonde la holding e le controllate, e all’interno del quale l’incorporata Filmitalia si configura come struttura dedicata, come sempre, alla promozione del cinema italiano all’estero.


“A Cannes ci presentiamo già  come Cinecittà -Luce, la nuovo struttura unitaria al servizio del cinema italiano che ingloba le precedenti società  e funzioni del gruppo pubblico “” spiega l’ad Luciano Sovena “” Ma saremo dislocati in spazi differenti: uno, l’Italian Pavilion “” Village International, nel villaggio internazionale, ospiterà  le attività  legate al business e rivolte agli operatori del mercato; nell’altro, l’Italian Pavilion-Croisette, si svolgeranno come sempre incontri, conferenze stampa e interviste con i protagonisti del cinema italiano, oltre che presentazioni di festival ed eventi.
Tra i partner di questo “˜padiglione italiano’ ci saranno il Festival di Roma, Rai Cinema, la Apulia Film Commission, la Toscana Film Commission, la RomaLazio Film Commission, CineSicilia e vari sponsor, che hanno sostenuto la nostra presenza a Cannes, realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività  Culturali-Direzione Generale Cinema.
In termini di grandezza, i nostri spazi saranno un po’ ridotti rispetto al solito, per diminuire le spese in questo momento di crisi economica, ma non saranno ridotte le nostre attività “.


Il nuovo spazio di Cinecittà  si troverà  a 42, boulevard de la Croisette, a circa 200 metri dal Palais du Cinéma.


Luciano Sovena aggiunge poi che la struttura pubblica sarà  a Cannes anche con “Vincere” di Marco Bellocchio, l’unico titolo nazionale selezionato quest’anno in concorso dal Festival:
“L’Istituto Luce è co-produttore del film, accanto a Rai Cinema, Offside e Celluloid Dreams, in quanto ha fornito i materiali d’archivio, che in questa pellicola sono fondamentali”.


L’Associazione Italian Film Commissions, ha invece organizzato la sua presenza,in collaborazione con l’ICE, nella zona del Pantiero, vicino al Porto di Cannes, dove sono collocate le Film Commission Internazionali e strutture come il Centre National de Cinématographie francese.


Da parte loro, gli esportatori saranno presenti a Cannes presso il Riviera, tutti in un ampio spazio comune, ad eccezione di Adriana Chiesa Enterprises che mantiene i suoi uffici all’Hotel Carlton.
“Le società  presenti quest’anno sono FilmExport Group, Intramovies, Minerva, Movietime, Surf e Variety “” spiega Paola Corvino, titolare di Intramovies e presidente dell’Unione Esportatori “” Non abbiamo previsto eventi particolari nei nostri spazi, dove però le aziende italiane si presentano con un nutrito programma di proiezioni di film italiani e non, tutti di grande qualità “.


Molti soggetti e numerose attività , dunque, per il cinema italiano sulla Croisette, che risulta però sicuramente penalizzato da una frammentazione eccessiva e da un deficit in termini di sinergia, che d’altronde non è una novità  per il nostro sempre ambìto a mai realizzato “sistema cinema” nazionale.


“Trovo assolutamente che la presenza italiana a Cannes sia dispersiva e poco coordinata “” conferma Luciano Sovena “” è proprio per questo che già  dal prossimo anno, anzi già  dalla prossima Mostra di Venezia, prevediamo di unire tutte le forze e presentarci come un unico soggetto al servizio del cinema nazionale, anche con l’obiettivo di ridurre le spese, concentrare e ottimizzare le risorse ed evitare sovrapposizioni inutili e costose”.
Sul coordinamento è d’accordo anche Paola Corvino che, mentre sottolinea che la presenza istituzionale “e’ sempre stata di profilo qualitativamente alto”, fa notare che “Sostenere il cinema italiano non e’ un argomento da affrontare ogni volta al momento dei singoli festival o dei mercati.
E’ piuttosto necessaria una programmazione di sostegno che andrebbe strutturata durante tutto l’arco dell’anno e possibilmente con piani almeno triennali, in cooperazione con tutte le entità  ed istituzioni.
E in ogni caso “˜sostenere’ non è una parola che mi piace applicare al nostro cinema, che non ha bisogno di stampelle per tenersi in piedi, quanto piuttosto di slanci e propulsioni che soltanto una programmazione coordinata e continuativa sarebbe in grado di offrirgli”.

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