Sono tornati a Cagliari gli Italian Animation Days, tre giorni, dal 6 all’8 ottobre, dedicati alla produzione di opere audiovisive in animazione. Un’occasione che, oltre ad offrire un programma di coaching per giovani talenti, è servita ai produttori aderenti a Cartoon Italia, ma non solo, a fare il punto sulla situazione alla luce delle novità, non ancora del tutto definite, che scaturiranno dal recepimento della famosa direttiva 2018/1808, quella che estende gli obblighi di investimento in opere europee anche ai fornitori on-demand, agli OTT come Netflix o Amazon Prime.
Così, la tre giorni di Cagliari è diventata una specie di “Stati generali” della creazione per l’animazione, grazie alla presenza di circa 40 dei 70 animatori certificati ToonBoom formati alla NAS-Nuova Animazione in Sardegna – il programma offerto dalla Regione Sardegna e giunto in un anno e mezzo alla sesta call – e alla collaborazione con il contemporaneo festival della letteratura per ragazzi Tuttestorie. La manifestazione cagliaritana, giunta alla 16a edizione, ha “prestato” agli Italian Animation Days gli autori della factory Book on a tree, una rete collaborativa di creativi specializzata in letteratura per l’infanzia fondata da Pierdomenico Baccalario, noto autore per ragazzi, per una serie di workshop che hanno coinvolto anche Manlio Castagna, già vice direttore artistico del festival per ragazzi di Giffoni, il premio Andersen 2017 Davide Morisinotto e il regista Marco Ponti. Ad allargare i confini degli Italian Animation Days, sostenuti da Rai Ragazzi, una delegazione dalla Spagna continentale e dalle Canarie, per capire, come racconta la direttrice della Sardegna Film Commission Nevina Satta, “da isolani a isolani”, come avviare imprese del settore, grazie all’invito loro rivolto dall’”ambasciatrice della Sardegna in Europa”, la cagliaritana Maria Bonaria Fois, Ceo di Mondo TV Studios (nuova entità appena nata dalla fusione tra le controllate spagnole Mondo TV Iberoamerica e Mondo TV Producciones Canarias). “La Sardegna è nel centro del Mediterraneo, facciamo in modo che i talenti rimangano in Sardegna. Io sono dovuta partire”, esorta Fois da 30 anni a Madrid, dove dal 2008 dirige il braccio iberico dell’italiana Mondo TV e proprio a Tenerife ha aperto lo studio di animazione grazie agli incentivi fiscali della Zec, la Zona Especial Canaria. Studio che in cinque anni è passato da cinque a sessanta dipendenti. Ma in realtà, animatori e creativi sardi non basteranno a soddisfare le richieste di un mercato nel quale i nuovi operatori dovranno attingere di qui a breve e, per dirla con Manlio Castagna, bisogna “avere i muscoli creativi elastici”. Anche se, il brusco aumento deciso dal Mise, che vuole emulare i cugini francesi imponendo una quota del 25 per cento destinata alle opere audiovisive europee (in Spagna per ora l’obbligo è solo del 5 per cento), potrebbe avere conseguenze sulla sottoquota del 5% richiesta per l’animazione da inserire nel decreto, come ha spiegato Anne-Sophie Vanhollebeke, presidente dell’associazione dei produttori Cartoon Italia, aderente all’Anica. Oggi il comparto dell’animazione conta su oltre 15 milioni di euro della Rai, ma se passa il 25 per cento, il mercato avrà un’espansione che non è detto possa essere sostenibile in tempi brevi. Come rispondere allora all’aumento di domanda? Le società di produzione italiane hanno già tutte le risorse per produrre in-house? Ecco allora che da Cagliari si pone la necessità di attuare sinergie con il mondo dell’editoria per proporre nuovi contenuti da un lato e dall’altro stringere alleanze a livello produttivo, con le Canarie in pole position grazie a incentivi che non hanno paragone non solo in Europa ma anche in Asia, tradizionale bacino per le lavorazioni di animazione, che hanno permesso alle isole spagnole di accogliere oggi ben 18 studi di animazione. Oltre a tasse più basse d‘Europa, la Zec permette un mix di tax credit e tax rebate da utilizzare congiuntamente, “mai attivato in Italia, un elemento che va riportato nei tavoli”, per Nevina Satta, che mette inoltre in guardia sulla necessità di “mantenere spazi di negoziazione” anche sul problema dei credits nei confronti degli OTT.
“Sono venti anni che siamo dipendenti dalla Rai. Ora stanno arrivando le nuove piattaforme con obblighi di investimenti e il mercato dovrebbe aprirsi anche a livello di contenuti”, si augura Vanhollebeke. “Siamo molto grati alla Rai – prosegue Alfio Bastiancich, vice presidente Cartoon Italia – se abbiamo un comparto dell’animazione lo dobbiamo alla Rai e ai partner stranieri che ci hanno accompagnato in tutti questi anni. Ma è vero che il vincolo editoriale del pubblico servizio ci ha imposto di stare su binari precisi. Se l’obbligo di inserimento della sottoquota animazione passerà come ci auguriamo, bisogna capire se riusciamo ad avere linee editoriali nuove”.
Quanto al servizio pubblico, Rai Ragazzi – il cui limite di target è di massimo 14 anni – potrebbe presto commissionare prodotti ad hoc per RaiPlay per consolidare la piattaforma digitale e “non è escluso che ciò offra anche la possibilità di spaziare come target”, anticipa Annita Romanelli, responsabile produzione cartoni e serie tv di Rai Ragazzi che indica nella nuovissima fiction per ragazzi di Atlantyca (Geronimo Stilton) “Snow Black”, mystery tratto da un romanzo omonimo che debutterà al Mipcom, un segnale di apertura ad altri temi. E se, visto anche l’aumento delle offerte formative, secondo Marino Guarnieri, presidente di Asifa Italia (l’associazione degli autori di cinema di animazione) le scuole dovrebbero avere più contatti con gli studi e le loro esigenze, gli Italian Animation Days sono anche serviti a un gruppo di giovani appena usciti dalla NAS e ad alcuni talenti sardi, proprio a mettersi in luce di fronte ai numerosi produttori riuniti alla Ex Manifattura Tabacchi che già due anni fa ha ospitato la prima edizione della manifestazione organizzata dalla Fondazione Sardegna Film Commission. Una decina i progetti presentati in pitching session di sette minuti ciascuno, fra i quali alcuni davvero interessanti.
Intanto, in attesa di sapere come andrà a finire la partita sugli obblighi di investimento, Renato Serra, direttore generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna, annuncia a fine anno gli Stati generali del cinema, propedeutici a una revisione della legge regionale in materia, la prima elaborata in Italia, nel 2006, per adeguarla alle nuove esigenze e alle nuove normative, e dove contemplare anche l’animazione.