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direttore Paolo Di Maira

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BORG/Nel 2013 si cambia

Il mercato non è in crisi, ma è certamente in stallo.”
Richard Borg
, Amminstratore Delegato di Universal Pictures che in Italia distribuisce anche i titoli prodotti da Paramount e da DreamWorks Animation, Presidente dell’Associazione dei Distributori all’interno dell’ANICA, guarda al futuro in maniera cauta, ma anche molto determinata.
Una linea guida di lavoro coraggiosa quella di Borg che, però, deve fare i conti con un mercato molto ‘nervoso’ a causa dei possibili sconvolgimenti dei prossimi mesi, delle divisioni all’interno delle associazioni e dei nuovi assetti che nasceranno sul fronte degli esercenti dopo che parte dell’esercizio dovrebbe transitare all’interno dell’Anica.
“E’ nostro dovere tentare di sfruttare questa situazione di stallo per una ripartenza in una direzione decisamente più concreta.” Aggiunge Borg.
Dunque nel 2013 si cambia. Come?
La stagione in corso ci ha dato dimostrazione che non possiamo più parlare semplicemente di ‘uscite estive’, ma dobbiamo iniziare a pianificare oggi quello che accadrà nei prossimi dodici mesi. Non ha più senso fare altrimenti: dobbiamo tutti lavorare alla programmazione di un anno e chi non seguirà questo approccio, avrà operato delle scelte non in linea con quelle generali dell’industria.
Ci rendiamo conto che si tratta di una linea piuttosto dura, ma se qualcuno che lavora nel nostro settore non ha ancora compreso quali sono i problemi e come risolverli…mi dispiace molto per lui. Quest’anno alcune delle grandi sale italiane rimonteranno dei titoli della scorsa stagione, perché non c’è prodotto nuovo adeguato e sono obbligate a fare delle
riprese. Questa è una situazione inaccettabile. Una vera e propria follia. Il nostro obiettivo è, dunque, la creazione di un palinsesto 2013 condiviso da tutti e ‘firmato con il sangue’.
Un’altra questione calda è il modo in cui il mercato recepisce determinati titoli sottovalutandoli: due successi inaspettati per dimensioni sono stati quelli di ‘American Pie 4’ e ‘The Avengers’…
Purtroppo molto spesso il mercato accoglie molto bene soltanto i megatitoli non sforzandosi di comprendere la rilevanza di determinati prodotti che, se ‘nobilitati’, possono ottenere risultati ancora più importanti.
Non sfruttare in pieno le potenzialità di certi film è davvero un peccato.
Peggio ancora è lasciarsi cogliere di sorpresa da prodotti che – se aiutati – avrebbero potuto fare ancora di più.  Questo è uno degli obiettivi che ci siamo dati: far comprendere che un mercato forte è basato su tipologie
di produzioni differenti tra loro e non solo sui blockbusters.
Parliamo della Festa del Cinema?
Siamo ancora in una fase ‘esplorativa’. Se, come crediamo, tutto funzionerà come abbiamo previsto; faremo un annuncio all’industria a Riccione e a Venezia daremo la comunicazione al pubblico. Dal momento che ci sono sponsor che investono milioni di Euro in questo progetto, qualora non riuscissimo a trovare un accordo pieno per dare vita ad un grande evento che convinca la gente a tornare al cinema e non semplicemente a vedere dei film, lo rimanderemo.  Ma personalmente sono molto ottimista rispetto alla possibilità di trovare un progetto serio che funzioni in
pieno, dove il sacrificio degli incassi per alcuni titoli serva a promuovere al meglio il mercato nella sua interezza.
Qual è il messaggio che volete fare arrivare al pubblico?
Che andare al cinema è una cosa molto bella e divertente. Vogliamo far rivivere nella gente il desiderio di andare al cinema. Per farlo vogliamo creare una settimana piena in cui il prezzo del biglietto è molto ridotto.
Il prezzo del biglietto è in discussione?
Solo per una settimana, come leva promozionale, perchè il cinema costa ancora pochissimo rispetto a quanto accade intorno a noi. La festa del cinema servirà anche a inviare messaggi sui cambiamenti del mercato.
I film usciranno solo il giovedì in tutta Italia: non più il mercoledì e ilvenerdì. Il mercoledì sarà l’unica giornata scontata su tutto il territorio nazionale. Vogliamo abituare il pubblico ad una fruizione sistematica e, al tempo stesso, rivitalizzare il giorno più debole della settimana come il giovedì, allungando il week end.
Come è il rapporto con gli esercenti in questo momento?
Molto conflittuale con una parte dell’esercizio che, a nostro avviso, vuole portare avanti delle politiche che non servono a fare crescere il mercato.
Molto migliore, invece, con la maggior parte degli esercenti che vuole dialogare per sviluppare delle nuove opportunità di crescita.
Come procede la lotta alla pirateria?
Senza la politica non possiamo andare oltre: ci troviamo dinanzi a prese di posizione sconfortanti da parte di Agcom e Ministero. Senza il sostegno della legge, la pirateria continuerà a fare danni enormi al mercato e a far
perdere molti posti di lavoro.
Cosa pensa dell’integrazione sempre più forte del mercato digitale legato al cinema?
Esiste un’offerta legale che si sta rafforzando su Internet e, all’orizzonte, si profilano nuove opportunità anche grazie all’abbandono definitivo della pellicola nel 2013.
Più preoccupante è notare come molte aziende e persone, anziché studiare le nuove possibilità offerte dall’innovazione tecnologica, restino arroccate difendendo un modello di business certamente non più adeguato ai tempi. Il cambiamento va gestito e va adattato alla necessità economiche ed operative dei mercati. A fronte di tale disattenzione il rischio è quello di essere spazzati via: le trasformazioni non vanno subite, bensì devono essere gestite in prima persona senza tabù, ma con un orizzonte chiaro che è quello del bene comune e dello sviluppo.
Ad esempio?
La digitalizzazione consentirà di fare arrivare una serie di prodotti e di contenuti alternativi che andranno a rafforzare il mercato. Le possibilità offerte da una multiprogrammazione ragionata delle sale, sono infinite e
di grande effetto, a patto che vengano studiate con cura. In Anica stiamo accettando l’ingresso di aziende che si occupano di contenuti alternativi, per studiare e gestire con loro il futuro del mercato e fare in modo che
cresca.
Venendo, in conclusione, ad Universal: nel vostro listino mancano i titoli italiani. Qual è il vostro impegno nei confronti del cinema nazionale?
Attualmente siamo in stand by, e stiamo ridefinendo il proseguimento del nostro rapporto con Cattleya di cui siamo proprietari al 20% e parallelamente stiamo parlando con altri soggetti. Stiamo già aprendo le porte a grandissimi progetti che garantiscono un risultato economico giusto e in grado di tutelare l’investimento. Vogliamo sviluppare progetti realistici dal punto di vista economico, gli altri non ci interessano.
Parliamo delle vostre principali uscite fino a Natale
Ad agosto avremo uscite di film molto divertenti: il 10 Mark Wahlberg è il protagonista di “Ted” una commedia surreale su un ragazzo che cresce insieme al suo orsetto della nanna, che diventa adulto con lui. A seguire il sequel de “I Mercenari” ancora con Silvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis. Il 22, poi, sarà la volta del terzo, e, forse, più riuscito ed esilarante capitolo della serie di film d’animazione “Madagascar 3 – ricercati in Europa”. Il 7 settembre con Jennifer Lopez e Cameron Diaz , sapremo cosa succede quando si resta incinte nella divertentissima commedia “Cosa
aspettarsi quando si aspetta”, seguita, il 21, da “The Bourne Legacy” con Jeremy Renner e Edward Norton. A ottobre l’animazione “Paranormal” e il nuovo straordinario film di Oliver Stone “Le belve” con un grande cast composto da Blake Lively, Benicio Del Toro, Uma Thurman, Salma Hayek. Il 30 novembre ancora l’animazione “Le cinque leggende” e il 14 dicembre la commedia con Jennifer Aniston “Nudi e felici”.

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