Ma sono le opere prime e i giovani talenti a caratterizzare la prossima edizione del Festival diretto da Helene Christanell, e attraversano tutte le sezioni.
Al Concorso per il miglior documentario partecipano “Happy” di Carolin Genreith e “Saro” di Enrico Maria Artale (entrambi nati nel 1984) e “The good intentions” dell’ex studentessa ZeLIG (e primo film ZeLIG in concorso nella storia del Festival) Beatrice Segolini e di Maximilian Schlehuber (entrambi classe 1991). Ancora un documentario, nella sezione Local Artists, mostra i frutti di un crescente lavoro di professionalizzazione sul territorio: è “Quellmalz” di Mike Ramsauer (classe 1981), che partecipò nello scorso al progetto Final Touch#1, iniziativa di supporto ai giovani filmmakers, realizzata in collaborazione con IDM Südtirol Film Fund & Commission.
In Local Artists , troviamo “Im Nesseltal” di Philipp P. Pamer (classe 1985), “Bar Mario” di Stefano Lisci (classe 1984), “Brennero/Brenner”di Julia Gutweniger e Florian Kofler (nati rispettivamente nel 1988 e nel 1986), “Thank you Gorge” di Jasmin Mairhoher (classe 1989) .
Opere prime sono presenti anche nel Concorso per il miglior lungometraggio: “Das unmögliche Bild” dell’austriaca Sandra Wollner (classe 1983), “Die Einsiedler” del bolzanino Ronny Trocker (classe 1978), e “I figli della notte” di Andrea de Sica (classe 1981), che è anche uno dei 6 film presenti nella sezione Made in Südtirol, che accorpa quei film girati in parte sul territorio con il sostegno della IDM Südtirol Alto Adige.
A loro, i giovani talenti, è dedicato un momento di confronto con il pubblico nell’incontro “Salto Talk: giovani registi al festival: il debutto”. che avrà luogo venerdì 7 aprile dalle ore 11.00, nel foyer del cinema Capitol a Bolzano.
Da segnalare infine, una rassegna retrospettiva dedicata a Miramonte Film, casa di produzione bolzanina specializzata in documentari.