
Consolidare la posizione strategica costruita nel mercato del documentario, facendosi guidare dall’obiettivo di una sempre più forte internazionalità, come conferma la nuova direzione affidata a Leena Pasanen: sono questi, i tratti identitari del Biografilm Festival di Bologna, che inaugura domani, 5 giugno, la sua 16esima edizione, la prima online, con ”Faith” di Valentina Pedicini.
Lo spiega Matteo Lepore, assessore alla cultura e al turismo di Bologna, nella conferenza stampa di presentazione del Festival:
“con il suo lavoro lungo 16 anni Biografilm si conferma una manifestazione non solo in grado di attrarre sempre più pubblico, ma soprattutto di promuovere professionalità e aprire spazi di mercato interessanti.
Questo fa parte di quell’economia della cultura che Bologna e la Regione Emilia Romagna hanno sempre cercato di far crescere e sostenere, come testimoniano i segnali economici dati dall’Assessore Mauro Felicori, che ha dato a questo settore assoluta priorità.”
Che l’appeal che esercitano sui professionisti Bologna e l’Emilia Romagna sia uno dei punti di forza del festival è convinta Leena Pasanen, che non si è persa d’animo quando, appena giunta a Bologna con grandi speranze in gennaio, ha visto cambiare tutti i piani della nuova edizione del festival:
“E’ stato un periodo di dura prova, ma siamo riusciti a ripensare tutto e a mettere in piedi una selezione più contenuta, ma che comprende comunque film provenienti da 25 paesi, con un numero importante di nuovi talenti, di opere prime (il 37% del totale e il 67% del concorso internazionale) e di registe donne (il 39% della selezione).”
Pasanen ricorda poi la nuova sezione di quest’anno: Meet the Masters, composta dalle ultime opere di tre filmakers che il festival vuole mettere in evidenza. Ciascuna delle proiezioni sarà seguita da un’intervista con il regista (Jørgen Leth, Rithy Panh e Mika Kaurismäki) , per approfondire la sua visione del mondo e del cinema attraverso l’ultimo film realizzato.
Fra i film più interessanti, Pasanen cita “Unfit” di Dan Partland, sul profilo psico-fisico di Donald Trump, “Forum”, il lavoro sul word economic forum di Marcus Vetter; “Kubrick by Kubrick” di Gregory Monro e infine, il film di chiusura, “Gli anni che cantano” di Filippo Vendemmiati, con cui il Biografilm uscirà dall’online per tornare al cinema, con la serata di premiazione finale nella sala cinematografica più grande di Bologna: il Pop Up Cinema Medica Palace, per l’occasione Biografilm Hera Theatre.
Il film di Vendemmiati, prodotto anche con il sostegno di Emilia Romagna Film Commission, racconta la storia de “Il Canzoniere delle Lame”, gruppo bolognese di musica politica e impegno sociale ed è stato scelto per questa particolare serata per il suo valore culturale, per il suo richiamo a una esperienza artistica e civile collettiva e aggregativa, cresciuta a Bologna e maturata in appuntamenti internazionali.