direttore Paolo Di Maira

BILANCI/Quality time a Via Veneto

620 accreditati, 260 compratori – (250 nel 2007 e 160 nel 2006), 97 venditori (40 nel 2007), 112 produttori con progetti da realizzare, 153 proiezioni (142 nel 2007 e 130 nel 2006), 90 film disponibili nelle Video Library, 28 anteprime di mercato, 33 paesi presenti.
Sono questi i numeri che tracciano il bilancio della terza edizione di The Business Street, il Mercato svoltosi all’interno del Festival Internazionale del Film di Roma, dal 22 al 26 ottobre a Via Veneto, tra la Terrazza Krug dell’Hotel Bernini, lo Spazio Cinema dell’Hotel Majestic e la Casa del Cinema.


Oltre i numeri, gli affari: Rai Trade ha venduto “Un gioco da ragazze” in Francia, Messico, Grecia, Portogallo, Spagna, e “Il papà  di Giovanna” in Giappone, Messico, Argentina, Australia; Adriana Chiesa ha ceduto i diritti di “L’uomo che ama” di Maria Sole Tognazzi in Europa centrale, Russia, Grecia, India e Canada, e di “Puccini e la Fanciulla” in India, Grecia e Paesi Bassi .
“Parlami di me”, di Brando De Sica (Filmauro) è stato venduto in Argentina e altri paesi dell’America Latina, “La Siciliana Ribelle”, di Marco Amenta (Roissy Film) alla Nachson Film per l’Israele.
Numerose anche le trattative intraprese da Intramovies con paesi come Grecia, Spagna Scandinavia, Polonia, Francia e Olanda.
La francese Coach 14 ha venduto “Galantuomini”, in concorso al Festival (premio per migliore attrice a Donatella Finocchiaro) in Canada (Seville Pictures) e in Benelux (Victory Productions).


Pape Boyo, Managing Director della Coach 14, commenta positivamente l’esperienza di The Business Street, situandola nel contesto più ampio della crisi economica mondiale:
” La situazione “” premette – è difficile per due ragioni.
Dobbiamo fare i conti con la questione economico-finanziaria, perché la maggior parte dei distributori nostri clienti sono “appoggiati” dai fondi e i fondi sono sostenuti dalle banche, quindi per loro è difficile ora avere finanziamenti.
Inoltre, in quasi tutti i territori, i profitti del video stanno calando drammaticamente.
Questo mercato comunque sta diventando sempre più importante, e spero che potrà  rimpiazzare il Mifed, che era grandioso.
Ho incontrato interlocutori interessanti, credo che le date siano perfette, perché così ci prepariamo all’AFM risparmiando tempo: tutti i principali “players” vengono qui, quindi possiamo avere un primo incontro, che poi proseguirà  all’AFM.”


Gli operatori insistono sul felice posizionamento dell’appuntamento romano.
“E’ stato organizzato bene, le persone si possono incontrare facilmente e si possono organizzare molti meeting in tempi brevi, ci sono anche distributori minori o indipendenti e buyers europei che non troveremmo all’AFM”, sostiene Joy Wong, direttrice delle vendite di The Works International di Londra (due film selezionati al Festival, “Summer” di Kenny Glenaan, in Alice nelle città  e “Man on Wire”di James Marsh in L’altro Cinema).
“I distributori italiani “” prosegue Wong – mi dicono che la situazione è critica nel vostro paese e visto che la produzione locale in Italia sembra funzionare molto bene in questo momento, forse non c’è molto spazio per l’acquisto di altri titoli.
Inoltre, in un festival come questo, è difficile che i distributori italiani si focalizzino sugli acquisti perché essendo “a casa loro”, pensano ovviamente a lanciare e presentare i loro film.
Noi quindi ci concentriamo sugli “altri paesi” che comunque qui sono ben rappresentati.”


Margrit Staerk, direttore acquisti di ZDF Enterprises GmbH, (il braccio commerciale della rete televisiva ZDF in Germania) aggiunge: “E’ la prima volta che vengo a Business Street, e ho apprezzato molto il fatto di aver potuto incontrare quasi tutti i miei business partners europei.
Mi ha permesso di essere aggiornata sui titoli europei, che all’AFM non sono certo al centro dell’attenzione.
A proposito dell’AFM, la mia partecipazione a Busisness Street mi ha aiutato molto ad ottimizzare il soggiorno al mercato di Santa Monica, che è stato più breve ed efficiente.”


Praticamente unanime il giudizio degli operatori sul buon funzionamento dei meeting e sulla logistica generale, alla quale, considerata anche la “giovane età ” del mercato, si può ancora lavorare, come sottolinea la presidentessa dell‘Unefa, Paola Corvino:
“Per la parte incontri la formula sembra funzionare proprio perche’ resta “˜il salotto buono’ del cinema di qualita’.
Abbiamo gia segnalato all’organizzazione la necessita’ di anticipare di molto gli inviti, e le comunicazioni delle presenze.”


Anche gli screenings, secondo alcuni operatori, andrebbero migliorati. Virginie Devesa, capo delle vendite internazionali della francese Umedia lamenta la scarsa affluenza alle proiezioni:
” E’ un vero peccato perché i cinema sono molto belli e ci si aspetterebbe interesse almeno da parte dei distributori italiani, perché questa è la loro città .
E’ vero che ci sono molte proiezioni contemporaneamente, e che quindi si crea un po’ di competizione.
L’anno scorso gli screenings erano più frequentati.”


Paola Corvino ha ben presente il problema delle proiezioni, e ipotizza: “La formula non funziona.
E’ necessario cercare una alternativa per riempire le sale, che sarebbero comunque troppo grandi per proiezioni limitate agli addetti ai lavori.
Bisogna studiare meglio i giorni dedicati alle proiezioni, concentrandole nei due/tre giorni centrali, poiché la quantita’ di operatori presenti divisa per il numero di proiezioni matematicamente non puo’ garantire un numero sufficiente di presenze che “˜scaldi’ la sala.”


Anche Guido Rud, agente di vendita a capo dell’argentina FilmSharks International, concorda su questo punto, che però non ritiene cruciale:
“Non è per le proiezioni che io vengo a Busineess Street, ma perché mi sembra che venga selezionato un network di partecipanti VIP, dove ci sono approssimativamente 100 compratori di livello alto e 20 imprese di vendita che sono i referenti dell’industria con i migliori prodotti del mercato.
La perfetta organizzazione delle riunioni sulla Terrazza, dove tutto è a portata di mano permette di beneficiare di “quality time”, che non si trova in tutti i mercati, con compratori del calibro di Fandango, Canal Plus, MK2, Cinemien, Cineart”¦
Oggi ho in tasca 35 biglietti da visita, e 25 di questi vengono da riunioni: 25 riunioni è moltissimo!”

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