Il progetto speciale Schermi di Qualità nasce nel 2006 su iniziativa di Agis con Acec, Fice, e Anec, a cui nel 2009 si aggiunge Anem, con il sostegno della DG Cinema del MiBACT con lo scopo di “garantire la diffusione della più recente programmazione italiana ed europea di elevata qualità artistica e contribuire al rilancio e diffusione sul territorio, in particolare attraverso l’esercizio tradizionale, del cinema di qualità”.
Sul ponte di comando a garantire efficacia e continuità al progetto, Paolo Protti e Cristina Loglio rispettivamente Presidente del Comitato di Gestione e (instancabile) coordinatrice del progetto.
Nel corso delle prime nove edizioni il progetto ha erogato quasi 23 milioni di euro a quasi 4000 sale cinematografiche (con un incasso complessivo di circa 103 milioni di euro), suddivise in categorie a seconda della popolosità del comune in cui sono ubicate.
Alla decima edizione sono ben 865 gli schermi concorrenti all’assegnazione dei premi e 204 i film validi ai fini della programmazione.
Lo schema di funzionamento premia le sale iscritte in base a requisiti minimi di programmazione di film d’essai.
Negli anni il regolamento – anche grazie alla sensibilità della rappresentante del Ministero in seno al Comitato (Maria Giuseppina Troccoli) – si è evoluto cercando di incentivare ulteriormente le scelte delle sale verso i film di qualità, introducendo degli “acceleratori” in relazione ai film proiettati durante i fine settimana e nel periodo estivo, o ancora alla programmazione di film in concorso e premiati nei principali Festival europei, e di opere prime e seconde.
Le nove edizioni già concluse hanno visto la programmazione di oltre 2000 opere di Qualità, di cui oltre la metà di nazionalità italiana, e, a partire dal 2012, 133 opere prime e seconde e 75 film in concorso o premiati in concorsi europei.
La quota di mercato per i film d’essai italiani ha sfiorato nel decennio il 40%. Grazie al sostegno del programma SdQ, sono emerse alcune dinamiche virtuose:
* teniture medie più estese negli SdQ associate a buoni indici di redditività: il 40% degli incassi del box office si realizza negli SDQ, che sono meno del 20% del parco schermi totale.
* ritorno più efficace sui contrbuti pubblici erogati al film in fase di sviluppo e produzione grazie alla maggiore tenitura da parte delle sale e all’incremento delle giornate di programmazione.
La performance dei film di qualità è decisamente più elevata all’interno di questo circuito identificato dal pubblico come luogo naturale di fruizione.
Dagli esiti parziali dell’edizione in corso, relativi al primo semestre 2015, risulta che i film di qualità hanno generato incassi per 30 milioni di euro e raccolto oltre 9 milioni di spettatori; oltre il 50% degli spettatori ha visto film italiani ed europei di qualità (4,7 milioni) mentre la quota di mercato relativa ai soli film italiani d’essai sfiora il 30% (2,6 milioni di spettatori).
Tra i casi studio esaminati citiamo l’ottima performance di “Storie Pazzesche” che ha raccolto il 68% degli spettatori negli Schermi di Qualità pur essendo proiettato solo nel 46% degli schermi.
Sul versante nazionale va richiamato il significativo apporto degli SDQ al film di Moretti “Mia Madre” (59% spettatori a fronte di una incidenza sul totale schermi del 51%) e al film di Costanzo “Hungry Hearts” (77% di spettatori con una incidenza del 73% sul totale schermi).
In conclusione, il sostegno basato su premi fissi e incentivi variabili in base ad un regolamento flessibile:
• ha aumentato il grado di visibilità del prodotto di qualità, garantendo ottimi risultati economici e contribuendo ad allargare il bacino di fruizione.
• ha favorito una maggiore varietà e diversificazione nell’offerta favorendo l’allungamento della stagione cinematografica
• ha rappresentato un esempio virtuoso di investimento pubblico coniugando l’obiettivo della qualità
• ha sposato in modo coerente gli attuali orientamenti comunitari per cui la deroga agli aiuti di stato è consentita per le misure che aiutano i film culturali o difficili.
Sul piano operativo il bilancio del progetto indica in prospettiva la necessità di introdurre alcuni correttivi:
• maggiore selezione dei film ammessi al progetto per potenziare gli effetti positivi del progetto e favorire la diversificazione del pubblico e i titoli a minor impatto distributivo.
• rafforzare gli acceleratori legati alla programmazione per monoschermi di città e per territori di profondità in modo da valorizzare la capacità di tenitura, intercettare nuova domanda e fidelizzare quella esistente.
•premiare le strategie di promozione della sala (rapporti con i festival, legami con la scuola, relazioni virtuose con la distribuzione, multiprogrammazione, diffusione contenuti alternativi, sinergie con piattaforme digitali).
Nell’ottica di una revisione generale delle modalità di sostegno alle sale, parrebbe utile procedere a una semplificazione e razionalizzazione degli strumenti di incentivi diretti e indiretti alla programmazione, unificando i premi d’essai ai contributi di Schermi di qualità, in un’ottica unitaria e coordinata con il sistema parallelo dei crediti d’imposta alla programmazione.
Bruno Zambardino è Docente di Economia ed Organizzazione dello Spettacolo – Sapienza Università di Roma
LA RICERCA/SDQ COMPIE DIECI ANNI
La X edizione di Schermi di Qualità, tuttora in corso di svolgimento, è stata l’occasione per tracciare bilanci e trarre insegnamenti.
Analisi dei dati, valutazioni d’impatto e input strategici per rafforzare il sostegno alla programmazione di qualità sono contenuti in una ricerca curata da Bruno Zambardino in collaborazione con Giulia Berni e presentata il 6 settembre al Lido di Venezia in occasione della 72 edizione della Mostra del Cinema.