Un European Film Market sempre più flessibile e in espansione: è questa l’immagine che il suo direttore, Matthijs Wouter Knol, e la sua presidente, Beki Probst, danno del mercato della Berlinale, che si svolgerà dall’11 al 19 febbraio tra il Martin-Gropius-Bau e l’Hotel Marriott, che già a metà gennaio registravano il ‘tutto esaurito’.
Fra le novità, la presenza dello stand che riunisce per la prima volta le nazioni del Sud Est asiatico (ASEAN): Filippine, Tailandia, Vietnam, Myanamar, Singapore, Indonesia, Malesia, Laos, Cambogia e Brunei. Sarà collocato nel Gropius Park, lo spazio attorno al Martin-Gropius- Bau, che ospita già alcuni importanti stand, e che, spiega Knol “Stiamo sviluppando, in modo che possa accogliere sempre più società.”
Sempre nel Gropius Park si trova un’altra novità di questa edizione, l’EFM Cine- mobile, “una sorta di tendone da ottanta posti, dotato di DCP e di tutta la tecnologia più all’avanguardia”, dichiara Beki Probst. Un’altra sala per gli screenings di mercato, la cui programmazione, continua Probst, “è costituita per circa il 40% da titoli che provengono dalla selezione della Berlinale, cosa che la rende molto più interessante, perché è un marchio di qualità, e anche di freschezza. Cerchiamo sempre, infatti, di avere prodotto nuovo, che non è stato in giro nell’ultimo anno.” Screenings che non si limiteranno solo al cinema: proseguono, dopo la prima felice edizione dell’anno passato, le proiezioni di mercato delle serie televisive, parte dei “Drama Series Days” (15-16 febbraio), che ospitano anche eventi e dibattiti e coinvolgono, oltre all’EFM, il Co-production Market e il Berlinale Talents.
Quest’anno faranno parte della selezione anche serie documentarie, a testimonianza di un’attenzione sempre vigile e in crescita (aumenta anche la partecipazione dei professionisti alla piattaforma Meet the Docs), verso un genere, che, sottolinea Probst, “a volte racconta e interpreta la realtà meglio del cinema di finzione.” Anche al festival i riflettori sono accesi sul documentario, “com’è naturale, specialmente dopo un anno come quello che si è appena concluso”, aggiunge Knol, citando il film in concorso di Gianfranco Rosi “Fuocoammare”, incentrato sugli abitanti di Lampedusa e sul loro rapporto con i migranti in questo lungo periodo di emergenza.
Fra le serie documentarie che saranno agli screenings, il direttore dell’EFM cita “Truth and Power”, dieci puntate di documentario investigativo sui movimenti di sinistra negli USA, prodotta da Participant Media per Pivot, dove è trasmessa dal 22 gennaio, e la danese “I Am The Ambassador”.
Per quanto riguarda invece la parte ‘drama’, la francese “Trepalium”, prodotta da Artè, la serie australiana “Cleverman” o la tedesca “Kudamm 56”, prodotta da Ufa.
“C’è una forte presenza di serie britanniche, e anche dal Belgio arrivano numerosi titoli”, precisa Knol. E ancora i danesi, veri e propri maestri della serialità televisiva con ‘Follow the Money’, “la seconda stagione, dopo che l’anno scorso avevamo ospitato lo screening della prima”, e “Splitting up together”.
Non poteva mancare un regista danese, il Premio Oscar Bille August, anche fra i sette progetti di serie tv che saranno presentati con un pitch al co-production market.
Tornando agli spazi di mercato in espansione, quest’anno l’EFM ha previsto la novità dei ‘pop up offices’, “ una sorta di uffici temporanei, nella hall principale del Martin-Gropius-Bau, che potranno essere affittati per i meetings di quelle società che sono interessate ad uno spazio di lavoro ‘contemporaneo’ all’interno del mercato, pur avendo la necessità di gestire i loro incontri con la dovuta privacy.”
Un’occasione anche per le dieci compagnie che fanno parte dell’EFM Start ups, la piattaforma di networking, lanciata l’anno scorso, dedicata ad una decina di start-up legate ai media o all’industria del cinema.
“Quest’anno le società non saranno solo di Berlino, abbiamo deciso di fare scouting in tutta Europa, -conclude Knol- per ora la presenza predominante è quella dell’Europa del Nord, e stiamo ancora cercando di intercettare i paesi del Sud, in special modo Francia, Italia e Spagna, dove sappiamo che esistono società molto interessanti di questo tipo.”