Definito dagli organizzatori “Il primo mercato dei diritti letterari all’interno di un Festival di serie A”, Books at Berlinale è giunto alla sua terza edizione, potendo vantare la collaborazione della Fiera del Libro di Francoforte (che ha, al suo interno, il Berlinale Day).
Il contesto, come sempre, quello del Berlinale Co- Production Market (10- 12 febbraio), e due gli eventi salienti: la info session dedicata agli editori e agli agenti letterari e Breakfast&Books, una vera e propria colazione dove vengono presentati (attraverso i pitch degli editori) dieci romanzi selezionati per l’alto potenziale di adattamento cinematografico.
Quest’anno Breakfast&Books ha visto la partecipazione di circa 100 produttori: si tratta soprattutto di indipendenti, ” ma “” sottolinea con orgoglio la direttrice del Co-Production Market Sonja Heinen, intervistata da Cinema & Video International – sta aumentando la conoscenza del nostro progetto da parte delle compagnie più grandi, come la Paramount.
E aumenta anche la soddisfazione dei partecipanti, grazie alle novità che abbiamo introdotto quest’anno sulla base delle esperienze passate.”
Per velocizzare l’attività , infatti, ogni editore era stato precedentemente messo in contatto con due produttori.
“Abbiamo cercato di intercettare i “gusti letterari” dei vari produttori. Inoltre, durante la colazione, ogni editore aveva un tavolo che era ben indicato da un cartello, in questo modo la visibilità era maggiore e i produttori sapevano già dove dirigersi.”
“Il fatto di far avere ai partecipanti una descrizionescritta dei progetti in anticipo ha permesso di accelerare lo scambio di domande e risposte, per cui l’evento è stato più coinvolgente anche per il pubblico”: è l’opinione di Julian Friedmann, della Blake Friedmann Literary Agency, l’agenzia britannica che detiene i diritti di circa 200 scrittori, fra cui Gilbert Adair, autore di “The Dreamers”, da cui Bernardo Bertolucci ha tratto l’omonimo film.
Friedmann, per il terzo anno a Breakfast&Books, ha presentato “Baptism” di Max Kinnings, un thriller che ruota intorno al terrorismo, al fanatismo religioso e alla figura di un eroe improbabile.
La storia si svolge prevalentemente all’interno della metropolitana di Londra:
“Una delle domande più frequenti che mihanno rivolto “” ha detto a Cinema & Video International l’agente letterario – è stata circa la mia disponibilità a vendere i diritti del libro per trarne un tv-movie.
Ho risposto che quella del cinema è comunque la prima strada che voglio provare, poi vedremo.”
Alcuni editori, nel corso dei pitch, hanno suggerito possibili locations per gli adattamenti, soprattutto quando queste potevano contribuire al contenimento del budget del film.
E’ il caso di “The Weekend” di Bernard Schlink, presentato da Gesine Luebben di Diogenes Verlag (Svizzera), la storia di un ex terrorista che esce di galera dopo 20 anni: per festeggiare, sua sorella organizza una riunione di amici, in una villa in campagna.
L’atmosfera del libro è stata paragonata a quella di un grande successo cinematografico degli anni “˜80 , “Il Grande freddo” di Kasdan: un incontro-scontro fra il presente e il passato affidato alla drammatizzazione dei personaggi.
“Ancora non è stato firmato un accordo, queste cose richiedono tempo, ma sono sicura che ci arriveremo presto”, afferma la Luebben, che conta su un autore di grande appeal: i romanzi di Schlink sono tradotti in 42 lingue e dal suo bestseller “The Reader” (unico romanzo tedesco a conquistare la prima posizione della best-seller list del New York Times), verrà realizzato un film “”attualmente in produzione-, diretto da Stephen Daldry ed interpretato da Kate Winslet e Ralph Fiennes.
ADATTAMENTI LETTERARI
Le opinioni del produttore Jeffrey Sharp e della distributrice Esther Bannenberg.
“Per quanto mi riguarda, il problema più grosso per un produttore non è tanto cercare finanziamenti o distribuzione, quanto trovare materiale fresco e nuovo per un film”:
Jeffrey Sharp (Sharp Independent, New York) ne è convinto, e a Cinema & Video International ha parlato dell’innovativa partnership realizzata nel settembre 2007 con Harper Collins : un “˜first look pact’, in base al quale Sharp Independent ha un accesso privilegiato ai titoli della casa editrice, scavalcando così la mediazione degli agenti letterari.
“Abbiamo aperto un nostro ufficio all’interno del quartier generale di Harper Collins.
La grande novità dell’accordo sta nel fatto che la casa editrice potrà , in cambio, trarre un beneficio dal successo economico di film tratti dai suoi titoli.”
Un altro caso di partnership tra editore e produttore è quello di Random House, che nel 2005 ha dato vita con Focus Features alla Random House Film, una casa di produzione creata ad hoc per produrre film tratti dai suoi titoli.
Ma in questo caso si condividono le responsabilità finanziarie, creative e produttive dei progetti, mentre nel caso di Sharp Independent&Harper Collins non c’è da parte della casa editrice partecipazione al rischio, ma solo ai benefici ( una percentuale sugli incassi del film).
“Non ci sono percentuali d’incasso definite per Harper Collins, la nostra è soprattutto filosofia che definisce il trend con cui produttori e editori lavoreranno nel futuro, – continua Sharp,- Un terzo della nostra produzione proviene dalla letteratura, e gli editori contribuiscono decisamente al successo di quei film: sono quelli che conoscono meglio la storia, hanno già lavorato al marketing del libro trovando il concept, un’immagine di riferimento, un’idea creativa. Tutte cose che, se funzionano, sono determinanti per l’adattamento” Jeffrey Sharp era al workshop per editori e agenti letterari, che tutti gli anni viene organizzato all’interno del Co-Production Market (un workshop dello stesso tipo , dedicato ai produttori si svolge a Francoforte).
C’era anche la distributrice olandese Esther Bannenberg, la cui società (Lumiere Distribution) ha caratterizzato la propria attività per l’ enorme attenzione al mondo letterario.
Un anno fa la Lumiere decise di puntare sul debutto alla regia dello scrittore Philippe Claudel, comprando, proprio a Berlino, i diritti per il Benelux di “Il y a longtemps que je t’aime” quando questo era ancora in fase di sceneggiatura (scritta dallo stesso Claudel).
“Ci ha convinti il fatto che i suoi libri sono bestseller nel Benelux, e siamo stati molto soddisfatti di trovare il film in concorso quest’anno.” afferma la Bannenberg .
La Lumiere è stata la prima società a distribuire fuori dalla Scandinavia la trilogia poliziesca svedese “Millennium” firmata da Stieg Larsson, l’autore di thriller più letto in Svezia.
“Millennium” è diventata un clamoroso caso editoriale internazionale , con 3 milioni e mezzo di copie vendute in Europa: il primo libro, “Uomini che odiano le donne” , in Francia ne ha totalizzati 60 mila, e in Germania è stato il tascabile più venduto.
In Danimarca il terzo volume della trilogia, è secondo, in quanto a copie stampate, solo alla Bibbia, e ha venduto 110 mila copie.
“La serie tratta dalla trilogia verrà girata quest’anno (dalla rete televisiva svedese SVT e la casa di produzione Yellow Bird), e lanciata l’anno prossimo.
Stiamo già lavorando al marketing, e porteremo i giornalisti sul set in Scandinavia, certi di far presa sul bacino dei lettori”, continua la Bannenberg.
Di Yellow Bird, Lumiere aveva già distribuito un’altra serie poliziesca di grande successo, “Wallander”, nata dalle pagine dei best seller di Henning Menkell (25 milioni di copie vendute in tutto il mondo).
E un’altra fiction su Wallander è in preparazione: la Yellow Bird ha venduto alla BBC i diritti per realizzare 3 film da 90 minuti, che saranno girati fra la primavera e l’estate.
La location è la cittadina di Ystadt, nel sud della Svezia, che, dopo tanti bestseller, e due serie per la tv, sta diventando un meta cineturistica molto appetibile. Basti pensare che sul sito di Turisti per Caso una lettrice italiana racconta del suo viaggio in Svezia sulle orme del mitico poliziotto!