L’opera seconda di Federico Bondi, “Dafne”, sarà presentato alla Berlinale, nella sezione Panorama, il prossimo 10 febbraio.
Il film, prodotto da Vivo Film e Rai Cinema, con il sostengo del MIBAC e di Toscana Film Commission nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, ha come protagonista Dafne, una giovane donna affetta da sindrome di down, che si trova a dover fare improvvisamente i conti con la morte di sua madre e con la depressione che questo evento ha scatenato nel padre.
“Un film sorprendente, – dice Gregorio Paonessa, alla guida di Vivo Film assieme a Marta Donzelli, -uno sguardo onesto, non ricattatore, sulla disabilità in generale, una storia che fa piangere e ridere assieme”.
Questo grazie alla luminosità della sua protagonista, Carolina Raspanti (Dafne) che Federico Bondi definisce “una forza della natura, di cui mi sono innamorato appena l’ho conosciuta, e con la quale è nata un’amicizia che è stata fondamentale per la stesura della sceneggiatura”.
Sceneggiatura che, fra l’altro, la protagonista non ha mai letto: “le davo le battute poco prima di girare le scene, giorno per giorno, e lei le im- parava subito, perché ha una memoria di ferro, e poi lasciavo anche molto spazio all’improvvisazione. La realtà è stata ispirazione e metodo in tutto, nelle battute, nei modi di dire, nei toni.”
Questa ricerca di autenticità ha riguardato anche la decisione di non seguire l’ordine cronologico della storia durante le riprese: “Abbiamo cominciato dalla seconda parte del film, ambientata in Mugello in inverno: è qui che Dafne tenta di scuotere il padre, coinvolgendolo in un trekking verso il paese natale della madre. E questo cammino ha permesso ai due attori (Carolina Raspanti e Antonio Piovanelli) di conoscersi meglio, e di affrontare poi in maniera più intensa anche la prima parte della storia, girata invece in estate a Grosseto, al mare, dove la madre muore, all’inizio del film.”
“Questo è il nostro primo film che non sia una co-produzione internazionale, – riprende Paonessa, – innanzi tutto perché siamo riusciti a trovare risorse necessarie in Italia, e quindi si è sentita meno l’urgenza di rivolgerci all’estero.”
E nonostante l’ambientazione non abbia particolari connotazioni geo- grafiche, dovendo rappresentare una cittadina di provincia che potrebbe trovarsi ovunque, si può sicuramente affermare che “Dafne” rappresenta un’eccellenza del territorio poiché fu uno dei progetti che Toscana Film Commission presentò all’interno di Opportunity Tour: la Rai incontra i territori, l’iniziativa che Italian Film Commissions, lanciò assieme a Rai Fiction, Rai Cinema, Rai Cultura e Rai Com, per creare delle occasioni di incontro fra produttori e autori delle diverse regioni italiane con i rappresentanti della Rai.
“E fu uno dei pochi progetti che Rai Cinema selezionò, impegnandosi a produrlo”, racconta Paonessa. Con un contributo che si è aggiunto a quello della Film Commission, a quello del MIBAC, al sostegno diRegione Lazio e Unicoop Firenze, e con il patrocinio di AIPD –As- sociazione Italiana Persone Down e Comitato Siblings Onlus –Fratelli e sorelle di persone con disabilità.
“Dafne” è venduto nel mondo da RaiCom.