Non c’è l’Italia fra i 27 paesi coinvolti nei progetti del Berlinale Co-Production Market, che si svolgerà dal 15 al 19 febbraio: ne sono stati selezionati 35 (fra 351 candidature), di cui 19 sono diretti da donne.
19 sono anche le opere della selezione ufficiale, con un budget fra gli 800 mila e I 5 milioni di euro, presentate da società di produzione internazionale affermate, che incontreranno potenziali co-produttori e finanziatori nella nuova location dell’Octogon, a Leipziger Platz. Fra i registi di questi film, professionisti già pluripremiati quali Ayşe Polat, Tatiana Huezo, Carolina Markowicz, Wissam Charaf, Zarrar Kahn, Kirsten Tan, Radu Muntean, Kaan Müjdeci, Ainhoa Rodríguez, Andrea Staka, Miia Tervo e Maksym Nakonechnyi.
Già passati dalla Berlinale, ovviamente, i registi della sezione Berlinale Directors, i cui progetti sono nelle prime fasi di finanziamento: fra questi il vincitore del Crystal Globe di Karlovy Vary nel 2023 (con Blaga’s Lessons), il bulgaro Stephan Komandarev, che tornerà a Berlino (dove aveva presentato la sua opera prima Pansion za kucheta nel 2001) con The Block Universe.
In Rotterdam-Berlinale Express troviamo un’altra affezionata e pluripremiata della Berlinale, Kamila Andini con Four Seasons in Java, assieme all’horror storico Meat, debutto alla regia di Rioghnach Ni Ghrioghair.
Dal Cameroon arriva I’m Coming For You, di Cyrielle Raingou, presentato in collaborazione con il Berlinale World Cinema Fund.
“Il diritto di ogni persona all’autodeterminazione e alla ricerca della propria identità è un tema centrale con cui gli autori si confrontano in maniere diverse. Storie che riguardano famiglie disfunzionali e famiglie scelte, a cui a volte si guarda seriamente, e in altri progetti con molto humor, hanno un peso consistente. Altri temi che ci aspetteranno al cinema nei prossimi anni, quando questi film saranno realizzati sono: nonne in esaurimento, teorie cospirative, le difficoltà delle relazioni virtuali, capitalismo degenerante cannibalismo e, sopratutto, i sogni di ognuno della gente e il desiderio di appratenenza.” Così Martina Bleis, direttrice del Berlinale Co-Production Market, ha commentato la selezione.
Altra novità di quest’anno è il Gen Z Audience Award, voluto da Tanja Meissner, la nuova direttrice di Berlinale Pro* che comprende anche il Berlinale Co-Production Market (leggi qui): “All’interno dell’industria si parla molto di sviluppo del pubblico e di come riconnettersi con le generazioni più. giovani. Per me il passo successivo è dunque quello di coinvolgere, nel processo di concepimento creativo del film, non solo i (co)produttori, ma anche i rappresentanti di questo target di spettatori.
Lo scambio intergenerazionale è cruciale per dar valore ai nostri eventi attraverso una prospettiva fresca in modo da mantenere nel futuro il nostro co-production market sempre vibrante e culturalmente rilevante.”