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Si aprirà il 7 febbraio la quinta edizione dell’European Film Market, guidata da Matthijis Wouter Knol, che dal 2014 ha sostituito la fondatrice del mercato, Becki Probst. E se l’edizione dell’anno passato si aprì proprio con la consegna della Berlinale Camera alla storica creatrice del mercato berlinese, quest’anno l’EFM saluterà Dieter Kosslick, che lascia la direzione del festival, iniziata nel 2001, festival che da sempre è profondamente compenetrato con il mercato, “e per il quale anche Dieter, di concerto con Becki, ha contribuito in maniera determi- nante a dargli il volto che ha oggi.”
Precisa Knol: “Partendo da questo, continueremo, quest’anno a consolidare le nuove piattaforme e i programmi degli ultimi cinque anni. Visto la notevole crescita dell’affluenza degli operatori (circa di 500 professionisti all’anno negli ultimi 4 anni, che l’anno passato ci hanno portato a quota 10 mila partecipanti), e per ragioni di sicurezza, abbiamo dovuto rivedere le regole di accesso al Gropius Bau e al Marriott Hotel, per cui nel weekend lungo del mercato (da venerdì a lunedì) l’accesso sarà riservato solo ai possessori di badge dell’EFM e alla stampa.”
E in questo EFM sempre più frequentato si irrobustisce anche la presenza italiana, messa ancora più in evidenza dal rinnovato Italian Pavillion, dentro il bookstore, “che l’anno passato abbiamo iniziato ad usare come spazio di mercato. Riunirà Anica, Istituto Luce e alcune società di vendita, mentre le film commission italiane avranno dei piccoli stand riservati nel corridoio, sempre in connessione con il bookstore.”
Anche l’European Film Commissions Network terrà un evento, l’11 febbraio alle 17, dedicato al ruolo sempre più importante delle film commission nell’industria audiovisiva europea: si svolgerà all’interno dell’EFM Producers Hub, altro spazio che è stato ampliato, come anche il DocSalon, riservato al mondo dei documentari.
Se l’accesso ai frequentatori del festival è limitato al Gropius Bau e al Marriott Hotel, festival e mercato vanno ancora a braccetto allo Zoo Palast, che per il secondo anno ospita il mondo della serialità: sia le proiezioni di Berlinale Series, sia l’appuntamento di mercato Drama Series Days (che aggiunge un giorno al suo programma di conferenze, vista la grande partecipazione dello scorso anno) con relativo mercato di co-produzione.
Forte la presenza italiana anche all’interno del Co-Production Market: “Home Away” di Thanos Anastopoulos, co-produzione fra l’italiana Mansarda Production (Nicoletta Romeo), e la greca Fantasia Audiovisual, è fra i 22 progetti della selezione ufficiale; nel Talent Project Market c’è il progetto dell’italiano Vincenzo Cavallo, che produce e dirige (con Mahad Ahmed) il film kenyota “Bufis”.
La domenica, il pranzo del Co-Production Market sarà offerto da MIBAC e Anica, che porteranno al mercato una delegazione di dieci produttori italiani.
La domenica pomeriggio poi, l’Italia sarà uno dei partecipanti alla Country Session, (dove i fondi pubblici e i rappresentanti di 4 paesi forniranno informazioni sulle co-produzioni e accesso al credito), e il lunedì la ritroveremo anche all’interno dei Fund Meetings.
E ben tre agenzie letterarie ed editori italiani sono stati selezionati per Books at Berlinale: The Italian Literary Agency con “Sangue giusto” di Francesca Melandri, DeA Planeta Libri con “Danza o muori” diAhmad Joudeh e il Gruppo Editoriale Mauri Spagnol con “La ragazza con la Leica” di Helena Janeczek.
Il paese in focus di quest’anno è la Norvegia, primo paese europeo, dopo Messico e Canada, a esserne protagonista, ben visibile a tutti con la Norway House, uno spazio di networking ubicato fra la House of Representatives (sede del Co-Production market) e il Gropius Mirror Restaturant.
E con una presenza capillare in ogni sezione del mercato: dall’EFM Producers Hub, dove saranno presentati dieci produttori norvegesi interessati alle co-produzioni, al DocSalon, all’evento dedi- cato ai creativi e agli innovatori norvegesi all’interno di EFM Horizon.
“La Norvegia poi, è uno dei paesi più forti in Drama Series, dove saranno presentati nuovi promettenti titoli. Significativo l’apporto norvegese anche al programma dedicato alla Diversità, che l’EFM ha iniziato l’anno scorso e che oggi è uno dei punti cruciali del dibattito nell’industria.” Conclude Knol.
Tornerà per il terzo anno anche il Berlinale Africa Hub, a dimostrazione di una partecipazione crescente dei paesi del continente. In aumento anche i professionisti asiatici (soprattutto i buyers cinesi) e latinoamericani.