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direttore Paolo Di Maira

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AUDIOVISIVO&TERRITORIO/Le occasioni della crisi

In tempi di crisi la Regione Lazio preme l’acceleratore e potenzia gli investimenti sul comparto audiovisivo, considerandolo uno dei principali asset per la ripresa economica.
E’ la risposta del territorio “” la Regione Lazio investe nell’audiovisivo circa 20 milioni di euro l’anno – all’immobilismo del governo centrale che taglia (il Fondo Unico per lo Spettacolo è stato ridotto del 42% rispetto allo scorso anno) in un momento in cui la capacità  richiesta è spendere, saper spendere.


Nel servizio all’interno del fascicolo diamo conto del piano della Regione Lazio nelle sue articolazioni.
Un impegno che avrà  il suo momento regolatore e propulsore nella Fondazione Lazio e il suo momento di visibilità  nel Forum Internazionale dell’Audiovisivo: una sorta di “Davos” dell’audiovisivo che vedrà  la luce a Roma nei primi di luglio, durante il Festival della Fiction.


Lo stato maggiore della Regione Lazio sbarcherà  a Cannes, in occasione del Mip Tv, e lo farà  assieme a Rai Trade, dando luogo ad una concreta esperienza di placement territoriale.
Rai Trade, lo ricordiamo, aveva già  “fatto sistema” nello scorso ottobre al Mipcom, con la Sicilia.


Simili iniziative confortano chi “” come il nostro giornale “” ha scommesso sull’alleanza tra territorio e audiovisivo, con le Film Commission nell’importante funzione di “cerniera”.
Questa scommessa sottende la maggior parte dei servizi nelle pagine che seguono.

Dal racconto di casi esemplari e da interventi di chi opera sul campo, emergono le opportunità  , colte e non colte, che l’audiovisivo offre al turismo, un settore molto legato all’audiovisivo.
Pesantemente colpito dalla crisi economica, in recenti occasioni convegnistiche “” prevalentemente all’interno della Borsa Internazionale del Turismo di Milano “” il turismo ha promosso il cinema e l’audiovisivo a efficaci “veicoli” di promozione.
E’ un buon segnale, le condizioni sembrano essere sempre più favorevoli ad un percorso comune.
Ma è venuto il momento di passare dalle enunciazioni alle azioni.
Faccio un esempio: nel convegno “Destinazione Italia 2020” organizzato a fine gennaio da Confturismo e Fondazione Rosselli a Torino, ci fu a un certo punto dei lavori un collegamento telefonico con Bob Cotton, CEO di British Hospitality Association, che animò uno scambio di opinioni con gli interlocutori presenti in sala…
Mi colpì la piena consonanza d’idee tra Cotton e Eugenio Magnani, direttore generale ENIT, a proposito dell’efficacia del cinema nell’influenzare le scelte dei turisti.
Sono andato, successivamente, a cercarne taccia sul sito on-line di Visit Britain e dopo un paio di passaggi sono approdato alla voce “film”.
La stessa fortuna non l’ho avuta entrando nel sito dell’ENIT, dove non ho trovato alcun rimando al cinema.
Che si aspetta?


Per concludere, segnaliamo che prosegue su questo numero il nostro viaggio nelle location difficili. L’occasione ce l’ha data stavolta “Tutta colpa di Giuda”, di Davide Ferrario.
Alla vigilia dell’uscita del film abbiamo intervistato il regista, e abbiamo verificato un’altra abilità  del cinema: quella di valorizzare comportamenti virtuosi anche in territori off limits, come il carcere. Un’ulteriore conferma della “virtù dei set”.


                                 DI PAOLO DI MAIRA

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