
“Siberia” di Abel Ferrara era uno dei tre film italiani in concorso alla Berlinale, ed ha avuto un’ottima accoglienza d parte della stampa in Germania, sostiene Gregorio Paonessa, che l’ha prodotto assieme a Marta Donzelli con Vivo Film (in coproduzione con Rai Cinema, Maze Pictures, Piano, e Rimsky Productions e Match Factory):
“doveva uscire il 19 marzo in Germania, ma un giorno prima hanno chiuso i cinema. In Italia il film uscirà con Nexo, ma non sappiamo ancora se sarà un’uscita evento, e soprattutto non sappiamo quando.”
Lo stesso vale per il nuovo film di Susanna Nicchiarelli, “Miss Marx” finito di girare poco prima di Natale, e già montato “siamo in attesa di capire cosa succede sul fronte dei festival”, dice Paonessa.
E rispetto all’incognita Cannes, aggiunge: “non si può far altro che aspettare, anche se, dall’idea che mi sono fatto, penso che sia molto più difficile riposizionare un festival come Cannes, rispetto ad altri festival, incluso Venezia, ad esempio, perché il Palais e tutti gli alberghi lavorano dodici mesi all’anno, quindi un riposizionamento significherebbe sfrattare per dieci giorni un altro evento con tutti gli operatori economici che gli ruotano intorno. Inoltre, un festival ha bisogno di professionisti e di produzioni, di star che arrivano da tutto il mondo: quale sarà la condizione della Francia a luglio? E la nostra e quella degli altri paesi che sono la linfa di una manifestazione come questa?”
Ma per un produttore la preoccupazione più grossa riguarda il lavoro quotidiano di produzione: “adesso stiamo lavorando tutti da casa e lavoriamo di più, perché è più complicato, più farraginoso.
Quando poi arriverà momento di tornare in ufficio, dovremo prendere comunque precauzioni, ma il set è una cosa ben diversa: penso ai contatti fra gli attori, una scena d’amore, una scazzottata, avere 50 comparse in una discoteca…quando si potrà rifare tutto questo con tranquillità? Quando è che le assicurazioni ricominceranno a coprire i film?”
In attesa del set, Vivo Film ha il nuovo film di Andrea De Sica, “Non mi uccidere”, una storia d’amore trasposta in un universo horror-fantasy, distribuita da Warner, da girare fra Roma e l’Alto Adige (IDM Film Fund&Commission ha da poco confermato il sostegno alla produzione): “le riprese erano programmate fra aprile e maggio, cosa che ormai credo totalmente irrealistica.”
Incertezza anche per quanto concerne la distribuzione di altri due film, che Vivo Film sta valutando se distribuire in proprio: “Simple Women” di Chiara Malta, che ha aperto la sezione Discovery al Festival di Toronto, ed ha avuto la sua anteprima italiana al Torino Film Festival, e “Maternal” di Maura Del Pero, che è stato venduto bene all’estero, e di cui Paonessa dice “se ci sono le condizioni è possibile che si decida di saltare la sala e andare direttamente sulla pay o su una piattaforma in streeaming”, riferendosi alla necessità di una deroga per quei film che hanno goduto del contributo ministeriale e del tax credit che li vincola ad uscire in sala.