
“Rinunciare a Cannes quest’anno sarebbe una notizia ferale…se non c’è Cannes vuol dire che non c’è il cinema!” Esclama Emanuele Nespeca, produttore e portavoce di CNA Cinema e Audiovisivo Toscana e membro del direttivo nazionale.
“A Cannes poi la compenetrazione fra festival e mercato funziona in maniera perfetta, più che in altri festival, poiché l’accredito professionale al festival ti permette di entrare anche al mercato, anche se sei un piccolissimo produttore, o un ‘novellino’ nell’industria. Questa è una cosa fondamentale per comprendere tutta la macchina industriale del cinema.
Che poi a questo devono servire i festival, a questo serve la fisicità di Cannes.”
E circa l’eventualità di avere un Marché 2020 solo virtuale, continua: “Certamente poi, se non sarà possibile riprogrammare il festival e il mercato, ben venga una piattaforma che non blocchi del tutto le aspettative di vendita e gli scambi commerciali, la tecnologia alla fine va usata anche per superare le difficoltà.
E’ un po’ lo stesso dibattito che stiamo facendo in questi giorni sulla possibilità di ‘derogare’ momentaneamente all’uscita in sala per uscire sulle piattaforme…è chiaramente penalizzante, ma può servire.
Sicuramente questa situazione comporterà la necessità di riposizionare alcuni festival e i relativi mercati, non tutti, è chiaro, ma auspicabilmente i più importanti, per salvaguardare soprattutto le relazioni professionali.”
Venendo al suo lavoro di produttore, poi, rivela: “non ho progetti sospesi, avendo finito di girare “Glassboy” di Samuele Rossi subito prima dell’inizio dell’emergenza.
Siamo in fase di montaggio avanzata, che comunque ha grosse complicazioni, anche perché il film è dislocato su varie regioni e territori: gli effetti speciali in Toscana, curati da DNArt; una parte della musica in Liguria, con Local Box Studios, e una parte fra Lazio e Calabria, con Sud Sound Studios.
La post produzione poi, ad esempio, si deve svolgere in Svizzera (il film è una coproduzione fra la Solaria Film di Nespeca con la svizzera Peacock Film, l’austriaca WildArt Films e Rai Cinema ), e ovviamente si può trovare il modo di farla a distanza, anche se sarà bizzarro se né il direttore della fotografia né il regista potranno essere presenti.
Intanto, anche per questo abbiamo rimandato la parte della colour correction a giugno.
E in qualità di portavoce di CNA Cinema e Audiovisivo Toscana, conclude Nespeca: “alla fine di quest’emergenza ci ritroveremo a ripartire senza un Fondo, in Toscana, e senza Legge Cinema. Questo rischia di mettere seriamente in crisi una serie di di aziende che stavano crescendo e investendo, nelle varie provincie, penso a Nanof di Pisa di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni (in finale agli EFA 2019 con il documentario “The Disappearence of my mother”), Odu Movies a Lucca, specializzati nell’attrarre produzioni indiane in Italia, alla Fairplay di Fabrizio Guarducci e Matteo Chichero, a DNArt e Diaframma, che si occupano anche di pubblicità e avendo molti clienti a Milano, sono stati fra i primi a essere colpiti dal virus. Sto pensando dunque di preparare un documento che richieda appunto un fondo trasversale, che si occupi di tutte le imprese che lavorano con l’audiovisivo, anche nella comunicazione.”