“Sono sempre stata una programmatrice orientata all’audience: per noi è cruciale connettere audience e filmmakers, e lo facciamo mantenendo una relazione stretta con i distributori e gli esercenti. Quando un film viene proiettato al nostro festival, vogliamo assicurarci che i distributori lo vedano, e poi lo portino nei loro paesi.” Con queste parole Tricia Tuttle, la nuova direttrice della Berlinale, ha aperto il 39° Berlinale Co-Production Market, diretto da Martina Bleis. parte del consorzio industry Berlinale Pro* guidato da Tanja Meissner.


“Ecco perché, -ha ribadito Tuttle, – siamo due parti dello stesso cervello che lavorano assieme”. La parola chiave è ‘community’ specialmente in un periodo di transizione come questo, ha ribadito Renate Nikolay, di DG Connect: “transizione politica in Europa e in questo paese, dove domenica si terranno le elezioni, e al di là dell’Atlantico. Transizione alla Berlinale, rappresentata dal nuovo corso di Tricia, transizione all’interno di Europa Creativa, di cui stiamo ridisegnando il futuro. Nella transizione, la cooperazione deve essere ridefinita e questo ecosistema (del coproduction market, n.d.r.) è l’esempio perfetto di ciò che la collaborazione fra diversi paesi rappresenta. La co-produzione continuerà ad essere il meccanismo cruciale per far arrivare i film all’audience.”
Sono oltre 27 i paesi rappresentati al Co-Production Market. “Da qui sono passati anche due film che sono al festival in questi giorni: No Beasts. So Fierce (Kein Tier. So Wild) di Burhan Qurbani e Night Stage (Ato Noturno) di Marcio Reolon” ricorda Tuttle.


Il cocktail della prima serata del Berlinale Co-Production Market è stato offerto da DGCA e Cinecittà, inaugurato dal saluto di Roberto Stabile, responsabile dei progetti speciali e dalla delegazione dei visiting producers italiani: Davide Mogna (NewGen Entertainment), Paola Pagliuca (Insight), Luca Ferrara (Oki Doki Film), Lisa Tormena (Sunset), Nicola Contini (Mommotty).
